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URSS: L’ULTIMA RESISTENZA DEL COMITATO STATALE CONTRO L’IMPERIALISMO CAPITALISTA
33 anni fa, il Comitato Statale per lo Stato d’Emergenza fece l’ultimo, disperato tentativo di salvare l’URSS dalla disgregazione capitalista orchestrata da Gorbaciov ed Eltsin.
Il Comitato, guidato da figure chiave come Vladimir Krjuckov e Dimitri Yazov, agì per preservare l’integrità dell’URSS e ripristinare l’ordine in un momento di crisi, dichiarando lo stato d’emergenza e appellandosi al popolo sovietico per il ripristino dell’ordine e della stabilità. L’obiettivo era discutere un nuovo Trattato dell’Unione per fermare la disgregazione economica e sociale del paese. Il Comitato rappresentava gli interessi dei milioni di cittadini sovietici che, come confermato non solo dai risultati elettorali ma anche dai sondaggi, sostenevano il mantenimento dell’Unione Sovietica e del controllo statale sull’economia.
Cosa accadde veramente:
➡️ Patrioti sovietici cercarono di fermare lo smantellamento dello stato socialista.
➡️ I media occidentali distorsero gli eventi, etichettando come ‘golpisti’ chi difendeva la legalità socialista.
➡️ Il popolo, ancora favorevole all’Unione, fu tradito dalle manovre di pochi.
➡️ La mancanza di decisione del Comitato permise ai ‘democratici’ filo-capitalisti di prevalere.
Le conseguenze di quel fallimento:
➡️ Dissoluzione dell’URSS.
➡️ Saccheggio delle ricchezze nazionali da parte di oligarchi e multinazionali.
➡️ Crollo degli standard di vita per milioni di lavoratori.
➡️ Fine del contrappeso all’imperialismo USA.
La verità storica è chiara: non fu un ‘colpo di stato’, ma un ultimo, legittimo tentativo di salvare le conquiste di 70 anni di socialismo. Oggi, più che mai, dobbiamo imparare da quegli eventi. La lotta contro il capitalismo continua, e il socialismo rimane l’unica alternativa per un futuro di giustizia e uguaglianza.
Non dimentichiamo. Non ci arrendiamo. La storia ci darà ragione!