21 Gennaio 1921 – 21 Gennaio 2025 – Dalla Fondazione del Partito Comunista d’Italia agli 80 anni della Resistenza

21 Gennaio 1921 – 21 Gennaio 2025 – Dalla Fondazione del Partito Comunista d’Italia agli 80 anni della Resistenza

Il 21 Gennaio del 1921 nasceva a Livorno il Partito Comunista d’Italia, nato dalla scissione del Partito Socialista Italiano.
Comincia la grande storia del Partito dei lavoratori italiani.

Il Partito che ha visto, grandi uomini e grandi donne di questo Paese dare la vita, prima contro il fascismo in Italia e non solo, un Partito che ha resistito in clandestinità, poi protagonista della Resistenza italiana, nel dopoguerra con l’emancipazione della classe operaia, nello sviluppo del Paese e nelle lotte contro il grande capitale. per diventare il più grande partito comunista dell’occidente.

🔴 Da Gramsci a Pietro Secchia e Togliatti, passando per i tanti dirigenti e i milioni di militanti che il partito ha avuto.
Una grande storia che non può e non deve finire.

Il Partito Comunista oggi deve tornare ad essere il punto di riferimento del Popolo italiano e deve avere come obiettivo fare fuori da ogni gioco chi oggi governa l’Italia (e la sua finta opposizione) per portarla fuori dall’Unione Europea e dalla NATO.

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PERCHÉ ASPETTARE, QUANDO PUOI INCULCARGLI LO SFRUTTAMENTO GIÀ DA PICCOLI

PERCHÉ ASPETTARE, QUANDO PUOI INCULCARGLI LO SFRUTTAMENTO GIÀ DA PICCOLI

Altro che nascondersi dietro la “formazione professionale”.
Neanche impegnandosi, chiunque non abbia come unico scopo il profitto provato, riuscirebbe a proporre una cosa del genere.
Questa proposta fa rima con “educhiamoli già da piccoli ad essere sfruttati”, inculcano già da subito nei giovanissimi studenti l’idea di normalizzazione dello sfruttamento salariato, destrutturando la funzione corretta che dovrebbe avere il percorso scolastico delle scuole medie.

Senza troppi giri di parole:
Coloro che promuovono questa schifezza, sono gli stessi che se non fosse per le conquiste del secolo scorso, vorrebbero bambini già in produzione a quell’età.
Non è certo questa l’Italia per la quale i nostri nonni hanno lavorato, combattuto e sono morti.

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SOSTENIAMO LA PROTESTA DEGLI STUDENTI. IL CENTROSINISTRA NON SE NE APPROPRI.

SOSTENIAMO LA PROTESTA DEGLI STUDENTI. IL CENTROSINISTRA NON SE NE APPROPRI.

«Il Partito Comunista sostiene la protesta degli studenti delle scuole superiori oggi in piazza in oltre cinquanta città contro la politica del governo. La protesta degli studenti che è stata promossa in tutta Italia da rappresentanti d’istituto e delle consulte studentesche con il sostegno primario e l’organizzazione del Fronte della Gioventù Comunista, ha correttamente criticato questo governo per la continuità con le politiche di smantellamento dell’istruzione pubblica. Gli studenti hanno evidenziato come anche in questa manovra siano previsti 4 miliardi di tagli all’istruzione (l’Italia è al 152° posto su 157 al mondo per la spesa pubblica destinata all’educazione), denunciando i provvedimenti spot del governo come l’istallazione delle telecamere mentre non si interviene sull’edilizia scolastica e sull’abbassamento dei costi per l’istruzione (contributi, libri di testo), e criticando fortemente le politiche europee e la loro natura. “Sono bastati pochi mesi – hanno scritto gli studenti nella piattaforma di mobilitazione – a gettare la maschera. Il “governo del cambiamento”  che parlava di abolizione della Buona Scuola ha proseguito sulla strada dei suoi predecessori, adottando tutti i disastri della riforma, dall’alternanza scuola-lavoro ai “presidi-manager”. Una protesta che non ha nulla a che vedere quindi con le strumentalizzazioni dei partiti di centrosinistra, corresponsabili per anni delle politiche di distruzione della scuola pubblica, che cercano oggi di rivendicarne la paternità per questioni di mero tornaconto elettorale. Quello di oggi è un segnale estremamente positivo che dimostra come attraverso il lavoro politico e l’organizzazione sia possibile costruire una mobilitazione di classe, criticando questo governo dall’ottica delle classi popolari e non finendo nella inutile retorica elettoralismi del PD e delle forze di sinistra, che al governo hanno applicato le stesse misure antipopolari.

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