SOLDI ALLA GUERRA E NON AL POPOLO. Il governo Meloni è identico a quelli precedenti di Conte e Draghi, lo dimostra confermando l’impegno a mandare armi all’Ucraina per tutto il 2023 e si impegnerà a investire per il settore della Difesa una cifra pari al 2% del Pil come chiede la NATO. Nel 2014, la spesa militare italiana corrispondeva solo all’1,1% del Pil. E ha continuato a crescere persino durante la pandemia, passando dai 21 miliardi del 2019 ai 25 miliardi del 2021, arrivando così all’1,5% del Pil. Il nuovo governo quindi continua a portare avanti le stesse politiche estere di Draghi addirittura peggiorandole, ignorando completamente i bisogni del proprio popolo e continuando ad innalzare la spesa militare a favore della NATO arrivando fino al tanto richiesto 2% annuo. Da tenere conto è anche il fatto che Nel 2021, dei 30 membri aderenti all’organizzazione, la NATO ha affermato che solamente otto paesi occidentali hanno speso più del 2% del pil nella difesa e sono: Stati Uniti (3,57%), Grecia (3,59%), Polonia (2,34%), Regno Unito (2,25%), Croazia (2,16%), Estonia (2,16%), Lettonia (2,16%) e Lituania (2,03%). Il governo Meloni dimostra di essere persino più atlantista del precedente, mostrando ancora più servilismo e sudditanza agli USA e alla NATO, il tutto a discapito dei lavoratori e dei cittadini del proprio Paese che dovranno continuare a pagare le conseguenze di queste scelte.


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SOLDI ALLA GUERRA E NON AL POPOLO.

Il governo Meloni è identico a quelli precedenti di Conte e Draghi, lo dimostra confermando l’impegno a mandare armi all’Ucraina per tutto il 2023 e si impegnerà a investire per il settore della Difesa una cifra pari al 2% del Pil come chiede la NATO.

Nel 2014, la spesa militare italiana corrispondeva solo all’1,1% del Pil. E ha continuato a crescere persino durante la pandemia, passando dai 21 miliardi del 2019 ai 25 miliardi del 2021, arrivando così all’1,5% del Pil.
Il nuovo governo quindi continua a portare avanti le stesse politiche estere di Draghi addirittura peggiorandole, ignorando completamente i bisogni del proprio popolo e continuando ad innalzare la spesa militare a favore della NATO arrivando fino al tanto richiesto 2% annuo.
Da tenere conto è anche il fatto che Nel 2021, dei 30 membri aderenti all’organizzazione, la NATO ha affermato che solamente otto paesi occidentali hanno speso più del 2% del pil nella difesa e sono: Stati Uniti (3,57%), Grecia (3,59%), Polonia (2,34%), Regno Unito (2,25%), Croazia (2,16%), Estonia (2,16%), Lettonia (2,16%) e Lituania (2,03%).

Il governo Meloni dimostra di essere persino più atlantista del precedente, mostrando ancora più servilismo e sudditanza agli USA e alla NATO, il tutto a discapito dei lavoratori e dei cittadini del proprio Paese che dovranno continuare a pagare le conseguenze di queste scelte.

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