Dipa Nusantara Aidit (30 luglio 1923 – 22 novembre 1965)….


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Dipa Nusantara Aidit (30 luglio 1923 – 22 novembre 1965).
Oggi veniva ucciso il leader del Partito Comunista Indonesiano.
Fu vittima del Genocidio indonesiano, uno dei più grandi massacri politici della storia, quando in pochi giorni vennero uccisi quasi un milione di comunisti.
Il genocidio fu opera del generale Suharto appoggiato dagli USA, il Partito Comunista Indonesiano era il terzo partito comunista più grande del mondo dopo URSS e Cina.
La vera Faccia dell’Imperialismo!

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POLITICHE GREEN SOLO PER I POVERI Le politiche green imposte dai…


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POLITICHE GREEN
SOLO PER I POVERI

Le politiche green imposte dai nostri governi non sono state pensate per ridurre veramente l’inquinamento e migliorare il pianeta, ma solo per spingere i cittadini a spendere ancora di più per adeguarsi alle nuove normative finte green come cambiare auto, caldaia e lavori di ristrutturazione nelle case di proprietà per le nuove classificazioni energetiche. Tutte misure che servono solo ad arricchire ancora di più le grandi aziende impoverendo sempre di più la popolazione dato che l’1% dei più ricchi del mondo produce inquinamento e Co2 quanto 5 miliardi di persone, cioè più del 70% dell’inquinamento totale.

l’1% più ricco in termini di reddito della popolazione mondiale è stato responsabile di una quota di emissioni di CO2, pari a quella prodotta da 5 miliardi di persone, ossia due terzi dell’umanità. È l’allarme lanciato oggi da Oxfam con un nuovo rapporto. Il dossier denuncia come le emissioni di cui è responsabile l’1% più ricco del pianeta causeranno 1,3 milioni di vittime a causa degli effetti del riscaldamento globale, la maggior parte entro il 2030. Vittime che si potrebbero evitare con un radicale e immediato cambio di rotta, infatti ogni anno, le emissioni di questi super-ricchi annullano di fatto la riduzione di emissioni di CO2 derivanti dall’impiego di quasi un milione di turbine eoliche.

“I super-ricchi stanno distruggendo il nostro pianeta e stanno dando la colpa ai cittadini che non hanno la possibilità di cambiare la loro auto o la loro caldaia, a questo è arrivata la propaganda mainstream pur di continuare a fare i loro comodi arricchendosi sempre di più alle spalle dei lavoratori e di tutta la popolazione mondiale.

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BOOMERANG DELLE SANZIONI ALLA RUSSIA. SE NE ACCORGE PERSINO BANKITALIA Ormai è…


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BOOMERANG DELLE SANZIONI ALLA RUSSIA.
SE NE ACCORGE PERSINO BANKITALIA

Ormai è appurato e un dato di fatto: le sanzioni alla Russia sono state controproducenti solo per chi le ha emanate, non certo per Mosca. Grazie a queste sanzioni i cittadini italiani si sono visti aumentare i prezzi di tutte le bollette, dei generi alimentari e anche dei carburanti, portando all’innalzamento dell’inflazione e alla perdita del 22% del potere d’acquisto.
Adesso persino BankItalia si è accorta che i pacchetti di sanzioni alla Russia (che comunque l’UE continua a varare, infatti stanno approvando il dodicesimo pacchetto) hanno un effetto boomerang e gravano sulla nostra economia e non su quella russa. La progressiva interruzione delle forniture di gas dalla Russia, in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina e alla “guerra energetica” con Mosca, ha comportato un indebolimento generale dell’economia e dell’industria europea, in quanto le crisi di offerta del gas sono di gran lunga più dannose in termini di aumento dei prezzi – soprattutto nel lungo periodo – di quelle legate alle crisi del petrolio. È quanto riporta un fresco studio di Banca d’Italia dal titolo “Gas naturale e macroeconomia: non tutti gli shock energetici sono uguali”: in particolare, lo studio valuta l’impatto delle variazioni nell’offerta di gas naturale sull’inflazione e sull’attività economica nell’area dell’euro.
A quasi due anni dall’inizio della guerra in Ucraina è possibile riscontrare con certezza che le sanzioni non hanno sortito gli effetti per i quali erano state pensate (fermare la guerra e far fallire l’economia russa), dati per certi dai politici e dai media occidentali… Anzi sono state assolutamente controproducenti per i Paesi europei che le hanno emanate, sconfessando definitivamente tutti i filo-atlantisti pro-NATO che le hanno sempre supportate.

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CIAO HEBE! Un anno fa ci lasciava Hebe de Bonafini, la…


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CIAO HEBE!

Un anno fa ci lasciava Hebe de Bonafini, la grande combattente argentina, leader delle Madri di Plaza de Mayo, lucida e combattiva fino alle sue ultime parole.
Fino alla fine della sua vita ha rivendicato giustizia e verità sfidando la dittatura militare argentina alla fine degli anni ‘70 per avere verità sugli oltre 30 mila desaparecidos. Tra cui due suoi figli e la nuora.

Bonafini è sempre stata dalla parte giusta della storia e ha espresso sostegno a figure come Che Guevara, Fidel Castro, Augusto Sandino, Yasser Arafat, Hugo Chávez, Evo Morales etc.
Si è sempre dichiarata contraria alla socialdemocrazia, al capitalismo, al neoliberismo, alla globalizzazione e al Fondo monetario internazionale.

HASTA SIEMPRE HEBE

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Ieri a Milano per la Pace e per la Palestina…


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Ieri a Milano per la Pace e per la Palestina Libera, una grande manifestazione in piazza Castello.

Con Marco Rizzo e Francesco Toscano, con Moni Ovadia e Mhamad Samarah (FDLP) e poi ancora con Daniela Mosca, Nicolai Lilin, Enzo Pennetta, Antonio Ferrari, Alessandro Pascali, Stefano Orsi.

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Il 19 novembre 1875 nasce Michail Ivanovič KALININ Figlio di contadini…


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Il 19 novembre 1875 nasce Michail Ivanovič KALININ

Figlio di contadini poveri, Kalinin cominciò all’età di 14 anni a lavorare come bracciante e in seguito come operaio nelle fabbriche di Pietroburgo.
Stanco delle ingiuste zariste si iscrisse al Partito Operaio Socialdemocratico Russo nel 1898 e partecipò ai congressi di Stoccolma e Praga.
Dopo essere stato arrestato nel 1916, partecipò attivamente con Lenin alla Rivoluzione d’Ottobre, per poi ricoprire dal 1919 al 1946 la carica di Presidente del Presidium del Soviet Supremo.
Kalinin fu particolarmente vicino al popolo sovietico, affrontò numerose questioni quali la comprensione del problema della nazionalità, la valorizzazione dei Soviet e l’Educazione Comunista.

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DEINDUSTRIALIZZAZIONE E “PACCHI” AMAZON. QUESTO È IL FUTURO? Gli ultimi…


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DEINDUSTRIALIZZAZIONE E “PACCHI” AMAZON. QUESTO È IL FUTURO?
Gli ultimi dati allarmanti di Unioncamere-Ancona raccontano di un settore, quello metalmeccanico, in continua crisi, specie nella Vallesina dove, tra Fabriano e Jesi, molte aziende hanno chiuso (il 6% in un anno!) le ore di cassa integrazione sono aumentate e l’export è diminuito, provocando danni ai lavoratori sia in termini economici che occupazionali e ai quali va tutta la solidarietà del Partito Comunista della provincia di Ancona e delle Marche.
Emblematici i casi di CNH, dove i lavoratori saranno costretti a 10 giorni di cassa integrazione al mese e dell’ex Caterpillar, oggi IMR, dove più di cento lavoratori aspettano un processo di reindustrializzazione mai iniziato.
In tutto ciò si inserisce, non casualmente, il nuovo impianto di Amazon in costruzione a Jesi che, come da sua prassi, per il suo business, sceglie zone economicamente depresse o in crisi, per poter attingere ad un bacino di lavoratori ricattabili e poi portare ondate di precarietà, insicurezza sul posto di lavoro e posizioni lavorative per nulla qualificate.
Dunque, il settore metalmeccanico, che da sempre è caratterizzato da un elevato tasso di tecnologia e conoscenza, una forte richiesta di maestranze, grande internazionalizzazione e un profondo legame con il territorio, viene gradualmente sostituito dai mega impianti Amazon&Co. a cui la classe politica si aggrappa pateticamente per far fronte ai problemi occupazionali.
Le cause profonde, oltre al ridicolo immobilismo dei governi di ogni colore, sono molteplici, l’abdicazione totale dello stato italiano ad ogni forma di politica industriale in linea con il disegno imperialista statunitense di trasformare l’Italia nella periferia povera dell’altra periferia degli USA: l’Europa in primo luogo e il posizionamento internazionale dell’italia (grazie UE e NATO!) che si sta isolando dal resto del mondo che non è occidente, rinunciando a materie prime, tecnologia, investimenti e nuovi sbocchi di mercato vitali per il rilancio economico ed industriale del paese.
Inoltre le velleità e il “collaborazionismo” dei sindacati confederali ormai completamente scollegati dai problemi reali del paese e colpevolmente ignari della situazione economica e geopolitica mondiale

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