«Oggi la sanità pubblica è ridotta in ginocchio dai tagli e dal blocco del turnover» – ha dichiarato Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista – «Dal 2009 il personale impiegato nella sanità è stato decimato: meno 45mila in 8 anni, secondo i conti della Ragioneria dello Stato. Solo fra il 2016 e il 2014 si sono persi 15mila lavoratori nella sanità. È il risultato delle politiche antipopolari volute dall’Unione Europea e dai poteri forti; i tagli alla spesa sociale stanno strangolando la sanità pubblica. Una situazione che nel complesso giova al privato, al quale sono costretti a rivolgersi i cittadini esasperati da disagi e liste d’attesa interminabili. La nostra proposta è molto semplice: rompere con i vincoli di Bruxelles e difendere il Servizio Sanitario Nazionale rilanciando la spesa e le assunzioni. Ed eliminare il numero chiuso nelle facoltà di medicina e nelle professioni sanitarie, che evidentemente non ha nessun legame con i posti di lavoro disponibili, ma oggi al contrario è funzionale allo smantellamento della sanità pubblica a vantaggio del privato.»