PARIGI LOTTA L’ITALIA RESTA A GUARDARE Non si può che dare la piena solidarietà al popolo francese che negli ultimi mesi ha dato dimostrazione di cosa sia veramente la lotta per i propri diritti. “60 anni è già troppo tardi”, questo è quello che si legge sugli striscioni dei manifestanti francesci che si stanno battendo contro la legge sulla riforma delle pensioni che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile dai 62 ai 64 anni. Le proteste vanno avanti da mesi e duri sono stati gli scontri con le forze dell’ordine (non toccate dalla riforma) che stanno brutalmente reprimendo le manifestazioni di dissenso nel silenzio totale dei media occidentali. Lo stesso silenzio osservato sulle modalità di Macron che ha deciso di approvare la riforma senza il voto del Parlamento con una forzatura costituzionale che ha pochi precedenti nella storia francese. Nel nostro paese invece, nel nome di “ce lo chiede l’Europa” e dell’austerity, il popolo ha accettato senza protestare l’andare in pensione a quasi 70 anni con importi spesso al limite del ridicolo, il tutto con con la complicità dei sindacati, della Fornero e di tutti i partiti da sinistra a destra che hanno deciso di sacrificare i diritti sociali in nome di Bruxelles.


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PARIGI LOTTA
L’ITALIA RESTA A GUARDARE

Non si può che dare la piena solidarietà al popolo francese che negli ultimi mesi ha dato dimostrazione di cosa sia veramente la lotta per i propri diritti.

“60 anni è già troppo tardi”, questo è quello che si legge sugli striscioni dei manifestanti francesci che si stanno battendo contro la legge sulla riforma delle pensioni che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile dai 62 ai 64 anni.

Le proteste vanno avanti da mesi e duri sono stati gli scontri con le forze dell’ordine (non toccate dalla riforma) che stanno brutalmente reprimendo le manifestazioni di dissenso nel silenzio totale dei media occidentali.

Lo stesso silenzio osservato sulle modalità di Macron che ha deciso di approvare la riforma senza il voto del Parlamento con una forzatura costituzionale che ha pochi precedenti nella storia francese.

Nel nostro paese invece, nel nome di “ce lo chiede l’Europa” e dell’austerity, il popolo ha accettato senza protestare l’andare in pensione a quasi 70 anni con importi spesso al limite del ridicolo, il tutto con con la complicità dei sindacati, della Fornero e di tutti i partiti da sinistra a destra che hanno deciso di sacrificare i diritti sociali in nome di Bruxelles.

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