E’ morta a 88 anni, di cui gli ultimi 32 a pretendere giustizia per il figlio Valerio , ucciso da Killer fascisti ancora ad oggi sconosciuti.
Carla Zappelli Verbano, malata da molto tempo non aveva mai smesso di chiedere la verita’ su Valerio, assassinato a pochi giorni dal suo diciannovesimo compleanno, il 22 febbraio 1980.
Valerio era un militante comunista. Venne sorpreso nella casa di Monte Sacro da tre uomini armati che spacciandosi per amici erano entrati in sua assenza e avevano immobilizzato i genitori. Al rientro Verbano fu aggredito, riusci’ a disarmare uno degli assalitori, dopo una prima collutazione mentre cercava di fuggire dalla finestra venne colpito alle spalle con una pistola con il silenziatore. Mori’ durante il trasporto in ospedale.
“Per noi Carla non è stata solo la madre di un compagno assassinato, Valerio, l’esempio di una donna e di una madre che fino all’ultimo ha lottato per avere verità e giustizia sull’omicidio del figlio, ma anche un amica e una figura importante per le nostre vite e per le nostre battaglie. Una compagna e una amica che abbiamo avuto vicino nei momenti difficili così come in quelli più felici”. Questa la nota di un gruppo di militanti.