La visione del movimento studentesco che il giornale La Repubblica sta dando in queste ore non corrisponde alla realtà e alle aspirazioni che migliaia di studenti hanno manifestato in questi mesi. Senza alcuna remora Repubblica è scesa in campo direttamente per dire quello che gli studenti devono e non devono fare, dettando tempi, modalità e condizioni delle proteste. I comunicati e le prese di posizione degli studenti sono stati continuamente stravolti e adattati alle esigenze di uno scontro tra poteri forti, in cui il movimento degli studenti è assolutamente estraneo. In un articolo non firmato apparso sul sito on line del quotidiano la Repubblica dal titolo “La scelta del movimento studentesco” questa campagna ha toccato livelli intollerabili. Riferendosi alla decisione degli studenti della Sapienza e dell’assemblea cittadina degli studenti medi si legge nell’articolo: “Alle fine si sono decisi: tornano in piazza, insieme a quelli che difendono la scuola pubblica. Anche se in piazza ci sono i partiti, anche se c’è l’ex ministro Fioroni che non amano, se ci sono pezzi di Futuro e libertà che la legge Gelmini l’hanno accompagnata per due anni e alla fine votata.” Chi sarebbero quelli che difendono la scuola pubblica? Che cosa avrebbe fatto questo movimento per un anno intero allora?
Una visione completamente distorta, perché gli studenti hanno deciso di scendere in piazza con un corteo separato, senza aderire alla manifestazione che terminerà a Piazza del Popolo, proprio perché non hanno nulla a che spartire con gli esponenti politici che saranno in quella piazza a partire dall’ex ministro Fioroni, colpevole tanto quanto la Gelmini del processo di distruzione della scuola pubblica e dell’università . L’antiberlusconismo di quella piazza è privo di qualsiasi contenuto politico, ed è diretto da chi crede che basti sostituire un governo con un altro per risolvere i problemi del paese. Chi strumentalmente difende oggi la scuola pubblica quando era al governo non ha mai rifiutato i finanziamenti alle scuole private, ha sempre accelerato i processi di privatizzazione della scuola e dell’università , ha sempre contribuito in modo rilevante allo sfacelo a cui assistiamo.
I toni utilizzati nell’articolo si alzano. “Non volevano mischiarsi, all’inizio, i leader e leaderini. Soprattutto quelli della Sapienza, i movimentisti che fin qui hanno dato il tono al resto degli atenei…. E hanno scelto di esserci, marcando però il territorio.” Alla faccia della libertà d’espressione e del volto pulito dell’informazione che Repubblica pensa di rappresentare! Se le stesse affermazioni, su un articolo non firmato le avessero fatte altri giornali oggi grideremo allo scandalo! Ci aspettiamo da repubblica scuse pubbliche ed immediate.
Alla luce di tutto questo noi di senza tregua oggi non saremo in piazza.
Non scenderemo, pur rispettando la scelta di molti studenti di partecipare al corteo di Aldo Moro e la buona fede di tantissime persone che scenderanno a piazza del Popolo. Non possiamo prestarci a questo gioco e considerato che ogni distinguo ed ogni riflessione critica sull’operato del centrosinistra viene sistematicamente censurata, garantendo così una visione distorta ed utile solo a perseguire un determinato interesse. Partecipare alle manifestazioni del 12, nonostante i migliori propositi, vuol dire dare il fianco alla strumentalizzazione che qualcuno vuole; dare il nostro nome ed il nostro volto per uno scontro tra poteri forti che non ci appartiene.
Chi ha l’idea di un movimento addomesticato che costruisca la campagna elettorale per un cambio di governo non ha capito nulla.
Noi non suoniamo il piffero per il centrosinistra.
By Misureremo
Codesto intervento mi trova senza dubbio in accordo.
Dal mio punto di vista il sito internet http://ilpartitocomunista.it è
redattorealmente in modo efficace, lo seguo con passione.
Bel lavoro davvero, buona giornata.
clicca questo collegamento