LA TRAGEDIA DI CECCHETTIN E L’USO CRIMINALE CHE NE FA…


da Partito Comunista https://ift.tt/k5dhjaK

LA TRAGEDIA DI CECCHETTIN E L’USO CRIMINALE CHE NE FA IL REGIME

La vicenda della scomparsa di Giulia Cecchettin si è conclusa come nessuno sperava.

Un femminicidio che viene spolpato dai media, analizzando ogni aspetto della vita dei due ragazzi e della loro relazione, trasformando la vicenda in un evento individuale, separandola da tutto il resto.�
Ma in quanto marxisti-leninisti non possiamo non considerare come la violenza di genere sia un prodotto sociale, il prodotto di una sovrastruttura, di una cultura incentrata sul possesso e sull’individualismo ovvero alla base dei suoi rapporti materiali e di conseguenza sociali e affettivi. Cultura che trova terreno fertile nel neoliberismo becero che guida la nostra classe dirigente.

Classe dirigente da cui ci si aspetterebbe qualcosa di più delle solite parole di circostanza, visto che questo fenomeno ha radici antiche e oggi avremmo tutti gli strumenti per fronteggiarlo.

Quando lo stato manca, proprio come le morti sul lavoro, il femminicidio diventa omicidio di stato: Ogni volta si sprecano lacrime di coccodrillo, senza mai agire direttamente alla radice. Solo una settimana fa è morta una ragazza sul lavoro, schiacciata da un macchinario che non aveva i sistemi di sicurezza inseriti perché altrimenti si perde tempo e il tempo è denaro.

Da destra a sinistra nessuno negli ultimi trent’anni ha mai fatto veramente gli interessi delle persone comuni, dei cittadini, di chi vive del proprio lavoro né tantomeno delle donne. Perché oltre le differenze di facciata sono la stessa identica cosa, servi della grande finanza, delle banche, delle multinazionali e delle lobby che ci vedono come numeri e che hanno già dimenticato, mentre quaggiù si continuano a piangere i nostri morti. Ma ogni morte ci dà la rabbia necessaria a continuare il cammino per formare una nuova classe dirigente, per costruire un Partito che riesca a cambiare i rapporti di forza in questo paese e che porti la voce del popolo dove nessuno potrà più ignorarla.

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