IL PUNTO DEL SEGRETARIO GENERALE ALBERTO LOMBARDO La morte del Presidente…


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IL PUNTO DEL SEGRETARIO GENERALE ALBERTO LOMBARDO
La morte del Presidente Ebrahim Raisi

L’elicottero dove viaggiava il presidente iraniano è precipitato e tutti i passeggeri sono morti.

Notiamo che:
1. Le condizioni atmosferiche erano proibitive, ma altri due elicotteri che viaggiavano con quello precipitato non hanno subito avarie. D’altro lato, la pretesa cattiva manutenzione dei velivoli non è accettabile, in quanto essa verrebbe sicuramente assicurata per un mezzo così importante.

2. Essendo un attacco con droni o un sabotaggio a terra non probabili a causa delle condizioni meteo, le ipotesi dell’attentato potrebbe puntare il dito solo all’uso strumenti molto sofisticati che solo servizi militari molto avanzati possiedono.

3. Allargando il campo alla situazione geopolitica, diversi osservatori hanno notato l’intensificarsi di “strani” avvenimenti che sono accaduti in rapida successione, quali l’attentato al premier slovacco Fico.

4. D’altro lato, la posizione degli imperialisti americani e di sionisti si fa sempre più traballante. Le cose per loro in Ucraina vanno di male in peggio. La condanna al premier Netanyahu da parte della Corte Penale dell’Aia mette il governo israeliano e tutto lo stato ebraico in serie difficoltà internazionali.

5. Non ci sporchiamo neanche a valutare i disgustosi commenti della propaganda nostrana in seguito alla vile aggressione a Chef Rubio, al Premier Fico e oggi al Presidente Raisi.

In questo quadro, la via d’uscita alla disperata prefigurata dagli ambienti più guerrafondai potrebbe essere quella di esacerbare la situazione e trascinare il mondo nella guerra mondiale aperta, dove evidentemente non ci sarebbe più spazio per tentennamenti e quindi tutti i vassalli – a cominciare dai paesi europei, Italia in primis – sarebbero costretti a intervenire dalla loro parte. Non è detto che sia la posizione dominante o maggioritaria dell’Occidente, ma un casus belli gestito ad hoc potrebbe far precipitare la situazione.

L’Iran ha dimostrato più di una volta di non voler seguire gli imperialisti su questa china pericolosissima. La loro risposta all’attentato alla loro ambasciata a Damasco è stata efficace e proporzionata.

Questa volta, anche se avessero prove eclatanti del coinvolgimento statunitense o sionista nell’attentato, certamente converrebbe a loro, ma anche a tutto il mondo che non accettassero la gravissima provocazione, alla quale si potrebbe rispondere solo con la guerra totale, ossia facendo il gioco degli imperialisti, contro cui oggi il tempo lavora.

Riteniamo quindi che, se la dirigenza iraniana dovesse decidere di non rispondere nell’immediato e confermasse la versione dell’incidente, sarebbe un atto di forza d’animo e di generosità estremo nei confronti di tutta l’umanità di cui tutti noi dovremmo essere grati.

Questi pazzi vanno fermati.

“Ottenere cento vittorie su cento battaglie non è il massimo dell’abilità: vincere il nemico senza bisogno di combattere, quello è il trionfo massimo.” (Sun Tzu)

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