IL NUCLEARE NON E’ UNA PARTITA A SCACCHI.

IL NUCLEARE NON E’ UNA PARTITA A SCACCHI.

IL NUCLEARE NON E’ UNA PARTITA A SCACCHI.

Di CANZIO VISENTIN

GLI EVENTI CHE HANNO COLPITO IL GIAPPONE, E LE CONSEGUENZE CHE NE SONO DERIVATE, COME LA VICENDA DELLA CENTRALE DI FUKUSHIMA NON POSSONO NON RAPPRESENTARE MOTIVO DI RIFLESSIONE DA PARTE DI TUTTI GLI ESSERI CHE POPOLANO QUESTO PIANETA, COMPRESO CHI E’ DELEGATO AD INTRAPRENDERE SCELTE  DI GOVERNO.

IL PENSIERO DI CHI GUARDA AL NUCLEARE CON DIFFIDENZA E  PREOCCUPAZIONE, NON PUO’ ESSERE ETICHETTATO DA CHI  GOVERNA COME SENTIMENTALISTICO O DETTATO DA SEMPLICE VOGLIA DI FARE SCIACALLAGGIO.

ESISTONO UN PRESENTE ED UN PASSATO CONTRASSEGNATI DA BEN 33 INCIDENTI NUCLEARI SOLO DAGLI ANNI 50 AD OGGI, IMPUTABILI AD ERRORI UMANI, CARENZA DI MANUTENZIONE E CONDIZIONI NATURALI.

INCIDENTI CHE HANNO PROVOCATO EFFETTI DEVASTANTI ALLE  PERSONE, PERDURANDO NEL TEMPO E COMPROMETTENDO LA QUALITA’ DELLA VITA,

MODIFICANDO PERMANENTEMENTE LO STATO NATURALE DELLE COSE NONSOLO NEI LUOGHI DOVE SI SONO VERIFICATI.

NONOSTANTE CIO’, NOI OGGI CI TROVIAMO NELLA CONDIZIONE DI DOVER ACCETTARE UNA SCELTA POLITICA NELLA QUALE, COME AVVIENE PER QUALSIASI ALTRA COSA, PREVALE L’ATTENZIONE AL PROFITTO E NON  AD

UN BENE PRIMARIO DELLA VITA DEL NOSTRO PRESENTE E DEL NOSTRO FUTURO.

IL BILANCIO COSTI-BENEFICI PREVALE SUL RISCHIO ENORME CHE QUESTO

GENERE DI SCELTA NASCONDE, UN RISCHIO AL QUALE VIENE CONTRAPPO-

STA CON INAUDITA CONVINZIONE UNA SICUREZZA CHE SI RIVELA TALE SINO A QUANDO NON SI VERIFICANO EMERGENZE CHE VIVONO DI UNA COMPLESSITA’

NELLE SEQUENZE DI EVENTI QUASI SEMPRE INCONTROLLABILI.

ANCORA PIU’ INGIUSTIFICATA QUESTA PROSPETTIVA, SI RIVELA ANALIZZANDO LA CONFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE, A RISCHIO SISMICO ED IDROGEOLOGICO.

SI CREDE DI POTER INDIVIDUARE LUOGHI STABILI IDROGEOLOGICAMENTE E A BASSA IDENTITA’ ABITATIVA, PER L’ISTALLAZIONE DI CENTRALI NUCLEARI

CHE ALLO STATO DELLE COSE NON ESISTONO.

QUINDI, DIVIENE URGENTE UNA SERIA POLITICA CHE GUARDI AD ENERGIE ALTERNATIVE E ALLA PETROLIO-DIPENDENZA, CHE NON POSSONO ORIENTARSI

SULLA SCELTA DELL’URANIO, ALTRA FONTE IN ESAURIMENTO.

A QUESTO DOBBIAMO AGGIUNGERE IL PROBLEMA DELLO SMALTIMENTO DELLE SCORIE RADIOATTIVE E DELLA DISMISSIONE DELLE VECCHIE CENTRALI, RIGUARDO CUI NON ESISTONO PROSPETTIVE CHE NE GARANTISCANO UNA CORRETTA E SICURA BONIFICA AMBIENTALE.

L’ENERGIA NUCLEARE, E LO DIMOSTRANO ESPERIENZE DI ALTRI PAESI, E’ UNA

ENERGIA CHE PREVEDE UNA INGENTE QUANTITA’ DI INVESTIMENTI PUBBLICI,

CHE GARANTISCONO A GROSSI GRUPPI INDUSTRIALI ENORMI BENEFICI, COME

AVVIENE GIA’ PERALTRO RISPETTO AL MONOPOLIO DELL’OFFERTA DI ENERGIA ELETTRICA CHE NON CONSENTE TARIFFE CONCORRENZIALI.

COME PER ALTRE SCELTE POLITICHE ADOTTATE IN PASSATO, SI RISCONTRA

L’ASSOLUTA INCAPACITA’, MA  LA DEFINIREI VOLONTA’, DI AVVIARE PERCORSI IL CUI PUNTO DI PARTENZA SIA IL RISPARMIO ENERGETICO, DA PROMUOVERE ED INCENTIVARE E CONIUGARE ALL’UTILIZZO DI FONTI RINNOVABILI

ALTERNATIVE, CHE SAPPIANO BEN INTEGRARSI CON LO SVILUPPO INDUSTRIALE.

LA SCUSANTE CHE CHE ABITUALMENTE CI VIENE PROPINATA , E’ LA SCARSEZZA DI RISORSE DA INVESTIRE IN QUESTO FRONTE, SCEGLIENDO

PRIORITA’ CHE NASCONDONO ENORMI INTERESSI ECONOMICI.

COSICCHE’ ASSISTIAMO INCREDULI ALL’IMPIEGO , DA PARTE DI QUESTO GOVERNO NEL 2010, DI 13 MILIARDI DI EURO PER L’ACQUISTO DI 130 CACCIABOMBARDIERI, A INVESTIMENTI DESTINATI AD INFRASTRUTTURE FARAONICHE CO-ME IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA, IL MOSE’, L’ALTA VELOCITA’, LASCIANDO IRRISOLTI PROBLEMI ENORMI RIGUARDANTI LA VIABILITA’, SIA VEICOLARE CHE FERROVIARIA DI MOLTE REGIONI,  A PARTIRE  DAL SUD, DOVE LE SCUOLE E GLI OSPEDALI SONO STATI EDIFICATI CON SABBIA DI MARE, E A QUESTO VA AGGIUNTO UN PATRIMONIO STORICO E CULTURALE CHE FRANA.

QUINDI, IN ULTIMA ANALISI, NON SI PUO’ NUTRIRE ALCUN DUBBIO RIGUARDO AD UNA TALE PROSPETTIVA, NON LA SI PUO’ TRAVESTIRE COME AVVIENE ORMAI PER TUTTO CON L’EFFIMERO, RICONDUCENDOLA AD UNA PARTITA A SCACCHI.

GLI UNICI PROTAGONISTI DELLE SCELTE CHE RIGUARDANO IL PRESENTE E IL FUTURO DELLE GENERAZIONI A VENIRE, DEVONO TORNARE AD ESSERE I CITTADINI CHE DOVRANNO VOTARE SI AL QUESITO REFERENDARIO.

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