Il Partito Comunista ringrazia i numerosi militanti, sostenitori e simpatizzanti che sabato 25 marzo hanno partecipato al comizio comunista in una piazza gremita. Mentre i leader europei festeggiavano l’anniversario della firma dei trattati di Roma, i comunisti erano in piazza a ribadire il loro no all’Unione Europea, strumento di dominio del grande capitale, artefice della compressione dei diritti dei lavoratori e delle classi popolari. Il Partito Comunista ha ribadito oggi, a sessant’anni di distanza dalla firma dei trattati europei, il proprio no alla UE e al mercato comune. Una contrarietà che parte dal 1957, quanto i comunisti furono gli unici a votare contro l’adesione dell’Italia al mercato comune, e che continua nel 1992 quando si opposero al trattato di Maastricht, fino ai giorni nostri con il patto di stabilità, il fiscal compact, il vincolo del pareggio di bilancio.
Oggi i leader dell’Unione Europea hanno confermato la loro volontà di proseguire sulla strada del mercato comune. Si prospettano nuove illusioni per i popoli europei, come la cosiddetta Europa a più velocità. Questa soluzione altro non è che uno strumento più affilato nelle mani del grande capitale, per la compressione delle condizioni dei lavoratori e dei piccoli produttori, per rispondere alla competizione internazionale sui mercati. Di fronte a questa condizione i comunisti hanno il dovere di organizzarsi e di accrescere la propria azione.
La manifestazione del 25 marzo dimostra che esiste un’opposizione comunista alla UE, che questo tema non è monopolio della destra e delle sue prospettive reazionarie. L’uscita dalla UE, dall’euro e dalla Nato, per essere realmente processo di liberazione dall’oppressione popolare, deve essere accompagnata da un rovesciamento dei rapporti sociali, dall’abolizione dello sfruttamento di classe, per la costruzione di una società socialista, per sostituire al potere delle banche e delle grandi imprese, il potere dei lavoratori.
La partecipazione di importanti e significative lotte del nostro Paese, che hanno preso la parola al comizio, indica la strada da percorrere. Dietro le ragioni di lotta dei lavoratori presenti ci sono le responsabilità delle politiche europee, i risultati del mercato comune. Gli interventi dei lavoratori di Alitalia, Almaviva, di operai e rappresentanti delle esperienze più avanzate del sindacalismo conflittuale (SGB, CUB), parlano di un’opposizione diffusa tra la classe operaia nei confronti delle politiche europee.
L’anniversario dei trattati europei ha dimostrato ulteriormente quale solco esista ormai tra i comunisti e le forze della cosiddetta sinistra radicale. La partecipazione a manifestazioni europeiste, che pur criticando le politiche della UE sostengono la necessità di una battaglia interna per il suo cambiamento, propugnano la sua riformabilità, segnano la definitiva scelta di campo di queste forze. L’adesione del GUE/NGL alla manifestazione filo europeista è l’ultima conferma della mutazione delle forze della sinistra europea, che illudendo i popoli sulla riformabilità della UE, rafforzano di fatto il potere dei monopoli capitalistici e delle loro organizzazioni internazionali. Contrariamente a quanto affermato nei loro slogan, queste forze, alla prova del governo in Grecia, non hanno fatto altro che applicare le politiche antipopolari volute dal UE, BCE, FMI. Non esistono terze vie: o si agisce nel solco delle compatibilità capitalistiche, dei regolamenti imposti dalle organizzazioni internazionali, o si rompe questa gabbia agendo nell’interesse dei lavoratori e delle classi popolari.
Fuori dalla UE, dall’euro e dalla Nato è la parola d’ordine che i comunisti pronunciano, senza chiudersi in nessuna visione nazionalistica, senza prospettare un semplice ritorno al passato. Insieme a noi lottano in questa direzione i comunisti di tutta Europa, per la liberazione comune della classi lavoratrici dei nostri Paesi dallo sfruttamento capitalistico, dal potere dei grandi monopoli. Vogliamo ringraziare i nostri partiti fratelli per l’importante partecipazione attraverso i messaggi inviati, e soprattutto il Partito Comunista di Grecia, il Partito Comunista dei Popoli di Spagna, il Partito Comunista Rivoluzionario Francese, e il Partito del Lavoro dell’Austria per la loro presenza a Roma. Ringraziamo anche la presenza di una delegazione dei compagni del Partito Comunista Marxista dell’India.
Il Partito Comunista esprime soddisfazione per l’esito della manifestazione. Nonostante la forte censura mediatica, nonostante i timori diffusi delle autorità e dall’informazione sull’esito delle manifestazioni di protesta, nonostante le misure di sicurezza che hanno rallentato e in alcuni casi impedito l’arrivo di manifestanti, la manifestazione si è svolta con successo. Denunciamo la criminalizzazione delle proteste, il terrorismo mediatico diffuso a reti unificate, le nuove misure di sicurezza che determinano una oggettiva svolta reazionaria nella gestione dell’ordine pubblico da parte del governo. Ogni misura di questo genere non sarà in grado di fermare la lotta popolare contro l’Unione Europea e i governi che applicano le politiche antipopolari nell’interesse dei capitalisti.
Salutiamo con fierezza la grande partecipazione della gioventù, grazie al grande lavoro del Fronte della Gioventù Comunista costruito in questi anni. A dire no all’Unione Europea con i comunisti sono stati in larga parte giovani. Quelle nuove generazioni che subiscono sulla propria pelle gli effetti delle politiche antipopolari, della disoccupazione, della precarietà sul lavoro, che nonostante le campagne anticomuniste dimostrano di aver compreso che il socialismo è l’unico strumento di liberazione possibile e reale. La piazza di Roma non è stata una piazza di nostalgici, ma di giovani e lavoratori.
In questa direzione, è importante rafforzare l’impegno e la lotta del partito, la solidarietà e l’azione comune dei comunisti a livello internazionale. Costruire un’opposizione comunista alla UE e alle sue politiche, rafforzarne la percezione a livello di massa, è un elemento fondamentale per rompere il potere del capitale ed evitare che il dissenso sociale sia incanalato in prospettive perdenti o nuove avventure reazionarie che abbiamo il dovere di contrastare.
Fuori l’Italia dalla UE, dall’euro e dalla Nato
Per il potere dei lavoratori, per il socialismo!
Roma, 26 marzo 2017
Ufficio Politico del Partito Comunista
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