«L’impunità dei vertici della Eternit è stata di fatto assicurata. Prima la Cassazione aveva sostenuto la necessità di imputare il reato di omicidio volontario, oggi torna indietro sostenendo che tutta la vicenda Eternit può essere valutata solo a titolo colposo. Il risultato è che la prescrizione è più vicina, e mentre lavoratori e cittadini muoiono perla diffusione dell’amianto, i vertici di una società che ha fatto profitto sulla loro pelle, sono liberi e si godono il loro arricchimento». Così Alessandro Mustillo, dell’Ufficio Politico del Partito Comunista. «I vertici aziendali sapevano che l’amianto è materiale cancerogeno e nonostante questo hanno continuato la produzione di eternit per anni, condannando a morte lavoratori e migliaia di persone. Non si può dire che una scelta del genere, fatta in nome del profitto, sia semplicemente colposa. Chi ha preferito continuare a fare guadagni sapendo di contribuire alla morte di lavoratori e persone lo ha fatto coscientemente. Anche oggi – conclude la nota – l’Italia si mostra per quello che è: una repubblica fondata sulla tutela di speculatori e criminali, in cui i padroni la fanno sempre franca e restano liberi, mentre i lavoratori muoiono.
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