22 aprile 2015, di Lucia Bigozzi
“C’è una casa che crolla è c’è qualcuno che ci racconta che metterà le finestre nuove e alcune mattonelle, senza capire cosa è successo e di chi sono le responsabilità”. L’analisi di Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, parte dal lontano e arriva ai migranti morti in mare per dire che “gli stessi che hanno fatto saltare la casa sono quelli che ora stanno cercando di correre ai ripari con cose palesemente ininfluenti”. Nell’intervista aIntelligonews, indice puntato contro “l’imperialismo” ma ne ha anche per la sinistra e per Renzi.
Cosa la convince e cosa contesta del piano sui migranti che l’Italia domani discuterà a Bruxelles e che prevede, tra l’altro, un’azione militare per distruggere i barconi degli scafisti sulle coste libiche?
«Intanto bisogna capire perché sta succedendo tutto questo. Noi siamo di fronte a una casa che sta crollando e qualcuno ci racconta che metteranno le finestre nuove e qualche mattonella, ma intanto la casa sta crollando. E’ inutile stare a discutere dei dettagli quando occorre comprendere perché è successo tutto questo e di chi sono le responsabilità».
Qual è la sua risposta?
«La dottrina del pensiero unico del capitalismo globalizzato, prevede che uno Stato indipendente che non segua la dottrina di asservimento all’imperialismo americano ed europeo, debba essere attaccato e sconfitto: da qui discende la famosa black list dei Paesi definiti ‘imperi del male’. Se poi un Paese indipendente, al di là di qualsiasi regime, dal pensiero unico abbia risorse energetiche – penso al gas, al petrolio, all’acqua – le probabilità che venga attaccato dall’esterno e dall’interno è altissima. Mi riferisco alla vicenda libica ma anche ucraina che danno l’idea di quello che può succedere».
E a proposito di migranti che sta succedendo?
«Intanto va ricordato che c’erano Paesi indipendenti dal pensiero unico – ieri la Libia di Gheddafi che poteva piacere o no, oggi la Siria di Assad – dove gli i terroristi islamici dell’Isis non avevano spazi. L’Occidente pur di schiacciare questa indipendenza, ha foraggiato gli attacchi dall’interno e dall’esterno col risultato che la Libia è caduta, Gheddafi è stato ucciso e oggi abbiamo l’Isis e la guerra e insieme alla guerra i migranti che fuggono. Allora, è divertente vedere che gli stessi che hanno fatto saltare la casa sono quelli che adesso stanno cercando di correre ai ripari con cose palesemente ininfluenti. Se a questo aggiungiamo una dottrina dell’Ue che usa la presenza di immigrati come “esercito industriale di riserva, di marxiana memoria” per abbattere i residui diritti dei lavoratori in Europa, siamo di fronte alla tempesta perfetta perché da una parte abbiamo l’imperialismo che fa la guerra per espropriare risorse in queste terre, di fatto lasciandole nelle mani dei terroristi islamici, dall’altra questa guerra produce una fiumana inarrestabile di disperati che arrivano in ogni modo e in ogni caso in Europa. E questa fiumana serve da un lato per irrobustire le politiche populiste e reazionarie presenti nell’agone politico europeo, dall’altro serve socialmente a ridurre, se non a cancellare, i diritti dei lavoratori. E’ chiaro che un disperato che fugge dalla guerra e dalla morte, è disponibile – prendiamo l’esempio dei tassisti – a lavorare in un taxi, dormirci dentro, e se gli dai trecento euro al mese è anche contento. E questo vale per tutte le categorie dei lavoratori».
Quali sono le sue proposte concrete per affrontare l’emergenza migranti?
«Abbattere l’imperialismo, perché se non andiamo alla radice del problema non lo risolveremo mai».
Ma intanto i migranti continuano a fuggire. Cosa propone?
«I migranti continueranno a sbarcare e arriveranno con ogni mezzo. Se affondi i barconi, loro arriveranno a piedi e in ogni modo. Se tu hai determinato queste condizioni in una fascia molto ampia di persone, non puoi lamentarti oggi. Prendiamo la Siria: i terroristi francesi che hanno fatto il massacro a Parigi erano stati allenati a combattere in Siria e contro chi? Contro Assad. E chi ha foraggiato la rivolta contro Assad? L’Occidente. E allora? La sinistra italiana che plaudiva alle primavere arabe, oggi è imbarazzata nel vedere il fallimento di quella stagione e il proliferare in Italia dei populismi. Dal punto di vista sociale, in Italia c’è da fare una lotta per i diritti che non è quella dei diritti borghesi individuali – cioè la libertà di religione, la moschea – ma per i diritti sociali: solo quando sarà vietato per legge differenziare gli stipendi o solo quando sarà vietato per legge il lavoro nero e lo schiavismo, quando ci sarà una parità sostanziale tra lavoratori indipendentemente dal colore e dalla provenienza delle persone, solo allora non ci sarà più il razzismo e il populismo».
A proposito di schiavismo, Renzi alla Camera ha definito ‘schiavisti del ventunesimo secolo i trafficanti di esseri umani’. Sarà d’accordo almeno una volta col premier?
«E’ una definizione che però, Renzi dovrebbe avere il coraggio di estendere a chi in Occidente ha determinato questa condizione. Si guarda la pagliuzza e non si vuole vedere la trave, anche perché se avesse il coraggio di vedere la trave, il giorno dopo non sarebbe più presidente del Consiglio».