A  MIRAFIORI  E  POMIGLIANO  LA  FIAT  “IMPACCHETTA” LE  AUTO  CON MARCA STRANIERA DEI  SUOI  STESSI  DIPENDENTI.

A MIRAFIORI E POMIGLIANO LA FIAT “IMPACCHETTA” LE AUTO CON MARCA STRANIERA DEI SUOI STESSI DIPENDENTI.

Dopo i gravissimi episodi in cui a Mirafiori e Pomigliano  nei parcheggi

dell’azienda Fiat sono state “impacchettate” con la plastica tutte le auto

dei dipendenti che avessero una marca straniera, sorge spontanea una domanda:

dove  finiscono  le  libertà  concesse  dalla  borghesia?

Semplice. Laddove  inizia  lo  scontro  sui  mercati.

Le  tanto  sbandierate  libertà  del  capitalismo,  a  partire  dal  libero

mercato,  vengono  contraddette  da  loro  stessi  quando,  stretti  tra  le

guerre  commerciali  e  l’abbassamento  tendenziale  e  globale  del  saggio

di  profitto,  si  vedono  obbligati  a  costringere,  e  non  più

semplicemente ad orientare  i  consumi  delle  merci  prodotte.

La  vicenda  Fiat,  condita  dall’indegna  pantomima  dei  suoi  dirigenti  e

quadri  a  Melfi , anche  loro  costretti   a  fingere  una  ridicola,

pretesa  subalternità  operaia  in  uno  spot  brutto  e  idiota,  suonerebbe

paradossale  se  non  ci  rafforzasse  in  alcune  nostre  certezze,  quelle

dei  comunisti:

•       per  i  proletari  non  c’è  alcuna  libertà  o  pretesa  di  liberazione

quando li si  vuol  far  passare  per   semplici   consumatori  o  utenti;

•       non  c’è  neppure  alcun  margine  di  tutela,  morale  o  formale,  dei

cosiddetti  consumatori  verso  l’aggressività  dei  mercati;

•       non  ci  può  essere  nulla  di  equo,  e  tanto  meno  solidale,  in  un

mercato  capitalistico,  soprattutto  nella  sua  fase  finale  di  sviluppo.

E  poi  la  nostra  certezza  fondamentale:  non  c’è  alcuna  liberazione

del  proletariato,  della  classe  operaia,  vera  ed  unica  produttrice  di

ogni  merce,  senza  la  vittoria  del  socialismo-comunismo.

La  classe  operaia  liberando  se  stessa  libera  tutti,  anche  quei

dirigenti  e  quadri   Fiat   ridotti   al   ridicolo   dalla   loro

sottomissione  al  padrone.

Ci  rimane  però  un  dubbio:  che  hanno  pensato   i  galoppini  dei

sindacati  gialli,  quando   si   sono   visti   impacchettare   le   loro

auto   nei   piazzali ?

COSTRUIRE IL FRONTE UNITARIO DEI LAVORATORI

Dip.Lavoro Partito Comunista

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