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Biden e le mine antiuomo all’Ucraina
La scelta di Joe Biden di fornire mine antiuomo all’Ucraina rappresenta l’ennesima dimostrazione dell’imperialismo statunitense, che antepone gli interessi militari ed economici alla vita umana. Questa mossa non solo minaccia il popolo ucraino, ma è anche l’ennesima manifestazione brutale delle logiche capitaliste di guerra, che vedono i conflitti come mercati da alimentare e sfruttare.
Le mine antiuomo, strumenti di morte indiscriminata, non distinguono tra soldati e civili. A pagarne il prezzo saranno inevitabilmente i contadini, i bambini e i lavoratori, che continueranno a subire le conseguenze devastanti di un conflitto in cui non hanno alcun controllo. Biden, nel pieno spirito dell’imperialismo americano, viola di fatto ogni principio di rispetto per la vita umana e dimostra come l’élite capitalista non abbia scrupoli nell’agire contro ogni forma di solidarietà internazionale.
La politica statunitense sulle mine antiuomo non è nuova, ma ciò che rende questa decisione ancora più ipocrita è la pretesa di Biden di proporsi come “difensore della democrazia”. Dopo aver promesso nel 2022 di limitare l’uso di queste armi e di rispettare lo spirito della Convenzione di Ottawa, Biden svela nuovamente la vera natura degli USA: un sistema che prospera grazie alla guerra permanente.
Le multinazionali dell’industria bellica, cuore pulsante del capitalismo statunitense, hanno un solo obiettivo: il profitto. Ogni campo minato, ogni ordigno piazzato, rappresenta un guadagno per i magnati delle armi, mentre ai proletari ucraini e russi restano solo sofferenza e morte.
Promuovere la guerra anziché perseguire la Pace significa aggravare le sofferenze di popoli già devastati dai conflitti. La decisione di Biden non lascia dubbi: si alimenta la guerra e si condanna la speranza di un futuro migliore.
Noi oggi come ieri siamo CONTRO LA GUERRA e PER LA PACE!
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