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ALCIDE DE GASPERI E PALMIRO TOGLIATTI: LE DUE PARABOLE POLITICHE A CONFRONTO
Le due ricorrenze che cadono molto vicine – il 60° anniversario della morte di De Gasperi e il 50° della morte di Togliatti – sono l’occasione per fare brevi riflessioni su quel tornante storico che va dal 1943 al 1964.
Il primo oggi viene osannato, mentre del secondo si ricordano solo le cose che non sono andate bene all’imperialismo.
Guardiamo le loro biografie e valutiamo.
De Gasperi, considerato un “padre fondatore” dell’Europa, nel 1922 votò la fiducia al governo Mussolini. Durante il fascismo si rifugiò in Vaticano e giustificò l’annessione dell’Austria al Reich. Dopo la guerra, con l’aiuto degli USA, guidò un governo di centro che escluse i comunisti e sancì il legame dell’Italia all’atlantismo.
Togliatti, dopo Gramsci, è stato il capo indiscusso del più grande partito comunista d’occidente. Ha correttamente avversato il Patto Atlantico, il Piano Marshall, la formazione della Comunità Europea, la controrivoluzione in Ungheria nel 1956. Si è schierato però con XX Congresso del PCUS. Ha promosso la già citata amnistia ai fascisti. Ha imposto l’introduzione dei Patti Lateranensi in Costituzione. Ha dapprima avversato il revisionismo di Tito ma poi ha ritrattato, quando lo ha fatto Khruscëv. Ha inaugurato col VI Congresso del PCI sempre nel 1956 lo smantellamento progressivo dei gruppi dirigenti proletari del Partito, iniziata con la persecuzione di Pietro Secchia nel 1955. Luci e ombre, possiamo dire.
Ma possiamo permetterci di criticarlo solo noi comunisti, fa parte della nostra storia.
#DeGasperi #Togliatti #ItaliaRepubblicana #Comunismo #Antifascismo”