UN ALTRO GIORNO UN ALTRO LAVORATORE MORTO IN ITALIA Ancora una volta siamo costretti a leggere dell’ennesima morte bianca nell’indifferenza totale di una classe politica che si schiera sempre e solo dalla parte dei grandi industriali e di chi dovrebbe far rispettare le leggi sulla sicurezza sul luogo di lavoro ma poi non lo fa. La media in Italia supera i 3 morti sul lavoro al giorno e quest’anno c’è stato un incremento, tra morti e feriti, del 162% rispetto al 2021. Ieri a Bollate c’è stato l’ennesimo episodio tragico, un operaio di 52 anni è rimasto schiacciato dal compattatore in una ditta che si occupa di demolizioni auto, secondo una prima ricostruzione l’operaio era all’interno del capannone e stava lavorando su un macchinario che pressa le automobili quando sarebbe caduto all’interno facendo un volo di alcuni metri. Pare che inizialmente sia rimasto incastrato con una gamba, ha urlato, ma poi l’operaio è stato schiacciato. Il macchinario è stato subito messo sotto sequestro per consentire ai tecnici dell’Ats e alla polizia locale di fare le indagini e accertare le responsabilità. La strage continua e i veri responsabili non pagano mai le loro colpe, partendo dai governi, i sindacati concertativi, le imprese inadempienti. Serve una formazione adeguata ai lavoratori e una cultura della sicurezza, servono maggiori controlli.


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UN ALTRO GIORNO
UN ALTRO LAVORATORE MORTO IN ITALIA

Ancora una volta siamo costretti a leggere dell’ennesima morte bianca nell’indifferenza totale di una classe politica che si schiera sempre e solo dalla parte dei grandi industriali e di chi dovrebbe far rispettare le leggi sulla sicurezza sul luogo di lavoro ma poi non lo fa.
La media in Italia supera i 3 morti sul lavoro al giorno e quest’anno c’è stato un incremento, tra morti e feriti, del 162% rispetto al 2021.

Ieri a Bollate c’è stato l’ennesimo episodio tragico, un operaio di 52 anni è rimasto schiacciato dal compattatore in una ditta che si occupa di demolizioni auto, secondo una prima ricostruzione l’operaio era all’interno del capannone e stava lavorando su un macchinario che pressa le automobili quando sarebbe caduto all’interno facendo un volo di alcuni metri. Pare che inizialmente sia rimasto incastrato con una gamba, ha urlato, ma poi l’operaio è stato schiacciato. Il macchinario è stato subito messo sotto sequestro per consentire ai tecnici dell’Ats e alla polizia locale di fare le indagini e accertare le responsabilità.

La strage continua e i veri responsabili non pagano mai le loro colpe, partendo dai governi, i sindacati concertativi, le imprese inadempienti. Serve una formazione adeguata ai lavoratori e una cultura della sicurezza, servono maggiori controlli.

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