IL 6 DICEMBRE DI 28 ANNI FA CI LASCIAVA GIAN MARIA VOLONTÈ “Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l’arte e la vita.” Oggi ricordiamo non solo l’eccezionale attore che ha dato voce a l’Italia popolare ed alle contraddizioni di una società, quella degli anni 70 e 80, che si definiva democratica. “La classe operaia va in paradiso”, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Il Caso Mattei” sono solo alcuni degli esempi di questa tendenza grazie alla quale Volonté ha portato i suoi ideali davanti alla cinepresa e nella vita di tutti i giorni.


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IL 6 DICEMBRE DI 28 ANNI FA CI LASCIAVA GIAN MARIA VOLONTÈ

“Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l’arte e la vita.”

Oggi ricordiamo non solo l’eccezionale attore che ha dato voce a l’Italia popolare ed alle contraddizioni di una società, quella degli anni 70 e 80, che si definiva democratica. “La classe operaia va in paradiso”, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Il Caso Mattei” sono solo alcuni degli esempi di questa tendenza grazie alla quale Volonté ha portato i suoi ideali davanti alla cinepresa e nella vita di tutti i giorni.

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