Condividiamo da LMO – Lavoratori Metalmeccanici Organizzati Nazionale ?MIRAFIORI? STORIA DI …


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Condividiamo da LMO – Lavoratori Metalmeccanici Organizzati Nazionale

?MIRAFIORI?
STORIA DI UN DECLINO ANNUNCIATO.
Dobbiamo partire da un dato di fatto, è evidente che c’è un lento e progressivo svuotamento degli stabilimenti Stellantis.
La produzione di auto in Italia si è ridotta negli ultimi 15 anni del 70%.
Non va meglio neanche nei Paesi europei, Germania e Belgio. Che il comparto delle auto va a picco lo dice anche Federmeccanica.
Di questa situazione ne risentono pesantemente molte aziende piccole e medie che lavorano per il settore automobilistico. Basta vedere come le ore di cassa integrazione sono aumentate del 38% nei primi 6 mesi del 2024 rispetto al 2023.
Mentre Elkan investe nel settore sanitario e elargisce milioni agli azionisti e a Tavares ci innondano di annunci promettenti, smentiti subito dopo da comunicati, come il più recente e cioè che a Mirafiori si prolunga lo stop produttivo della 500 elettrica alle carrozzerie fino al 1° novembre, per mancanza di ordini.
All’inizio di settembre si era detto che il fermo era fino all’11 settembre. L’altro ieri arriva l’annuncio del prolungamento, aggiungendo altre promesse, cioè il potenziamento della produzione della FIAT
500 con una nuova batteria ad alto potenziale e che nel 2026 sarà avviata la produzione della nuova 500 ibrida.
Nello stesso tempo emergono notizie di una possibile fusione tra Stellantis e Renault.
Intanto aumentano gli ammortizzatori sociali anche a Cassino, a Pomigliano, a Melfi, per non parlare di Termoli e Atessa.
A fronte di un tale disastro il sindacato confederale risponde con 8 ore di sciopero il 18 ottobre, nel gruppo Stellantis.
Noi diciamo che non basta! Si è concesso tutto, sia in ambito normativo che economico.
Miliardi di euro sono stati regalati dallo Stato con la subalternità politica e sindacale.
Ora si vuole alzare la testa? O fare pressione al governo per regalare ulteriori milioni agli azionisti?
Con tutti i miliardi pubblici ricevuti negli anni, da FIAT, FCA (ora Stellantis), si può affermare senza ombra di dubbio che l’azienda è del popolo italiano e secondo la nostra Costituzione artt. 42-43, si
può espropriare, nazionalizzare e promuovere un vero piano industriale nazionale di tutela e rilancio
del settore auto.
Mettere al centro dell’azione sindacale e politica gli interessi della classe lavoratrice.
Questa è la lotta vera su cui puntare e non continuare con la solita falsa rivendicazione che si limita a chiedere cassa integrazione.
Le OO.SS. sono pronte ad aprire una vera lunga lotta su questi obiettivi?
Altrimenti è una storia che abbiamo già visto. Accordi sindacali a perdere, con licenziamenti, dimissioni e precarietà.
E’ ora che i lavoratori alzino davvero la testa e che uniti si faccia una lotta vera per un futuro concreto per i lavoratori e la produzione in Italia.

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?? L’Italia ripudia la guerra in ogni parte del mondo …


da Partito Comunista https://ift.tt/vJdWr5U

?? L’Italia ripudia la guerra in ogni parte del mondo da Kiev a Gaza.

Il Partito Comunista ribadisce il proprio impegno contro ogni forma di conflitto, promuovendo la pace.
? Per questo motivo parteciperà alla Manifestazione Nazionale organizzata dal Comitato “Ripudia la Guerra”, che si terrà sabato 26 ottobre a Roma.

? L’appuntamento è fissato per le ore 15:30 in Piazza Esquilino, da dove partirà il corteo che terminerà in Largo Corrado Ricci, presso i Fori Imperiali.

Contro la guerra, per la pace.

#RipudiaLaGuerra ✊ #Pace ?️ #NoAllaGuerra ? #PartitoComunista #ManifestazioneNazionale ? #Roma ?️ #26Ottobre ? #PerLaPace ✌️ #ControLaGuerra

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Nel 1987, veniva assassinato in un golpe realizzato da Francia …


da Partito Comunista https://ift.tt/Rbw2ein

Nel 1987, veniva assassinato in un golpe realizzato da Francia e dagli Stati Uniti d’America il “Che Guevara Africano”, THOMAS SANKARA.

Quattro anni dopo aver vinto le elezioni nel Burkina Faso (Paese precedentemente chiamato con il suo nome coloniale, Alto Volta) viene ucciso 37 anni fa, all’età di 38 anni.
La storia di questo rivoluzionario africano battutosi fino all’ultimo contro l’imperialismo occidentale, fu una delle più avvincenti e importanti della storia del Continente.
Leader carismatico per tutta l’Africa del Sub-Sahara, che si impegnò per eliminare la povertà attraverso la soppressione dei privilegi della casta, la corruzione e gli sprechi statali.
Sviluppò un efficiente sistema di riforme sociali incentrato sulla costruzione di ospedali, scuole e case per la popolazione estremamente povera, iniziando a liberare il Burkina Faso dai tentacoli dell’imperialismo e lavorando per renderlo uno stato sovrano socialista.

Al suo rifiuto di pagare il debito estero di epoca coloniale, la Francia in accordo con gli Stati Uniti ricorsero all’unico metodo possibile per ammutolire un simbolo così importante per l’Africa…la sua eliminazione fisica.
Ma come più volte abbiamo ribadito, muoiono gli UOMINI, non le IDEE.

Ricordiamo con onore il Presidente “Tom Sank” e la sua guerra all’imperialismo.
«L’aiuto di cui abbiamo bisogno è quello che ci aiuti a fare a meno degli aiuti»

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Nel 1987, veniva assassinato in un golpe realizzato da Francia …


da Partito Comunista https://ift.tt/4uHdzxc

Nel 1987, veniva assassinato in un golpe realizzato da Francia e dagli Stati Uniti d’America il “Che Guevara Africano”, THOMAS SANKARA.

Quattro anni dopo aver vinto le elezioni nel Burkina Faso (Paese precedentemente chiamato con il suo nome coloniale, Alto Volta) viene ucciso 33 anni fa, all’età di 38 anni.
La storia di questo rivoluzionario africano battutosi fino all’ultimo contro l’imperialismo occidentale, fu una delle più avvincenti e importanti della storia del Continente.
Leader carismatico per tutta l’Africa del Sub-Sahara, che si impegnò per eliminare la povertà attraverso la soppressione dei privilegi della casta, la corruzione e gli sprechi statali.
Sviluppò un efficiente sistema di riforme sociali incentrato sulla costruzione di ospedali, scuole e case per la popolazione estremamente povera, iniziando a liberare il Burkina Faso dai tentacoli dell’imperialismo e lavorando per renderlo uno stato sovrano socialista.

Al suo rifiuto di pagare il debito estero di epoca coloniale, la Francia in accordo con gli Stati Uniti ricorsero all’unico metodo possibile per ammutolire un simbolo così importante per l’Africa…la sua eliminazione fisica.
Ma come più volte abbiamo ribadito, muoiono gli UOMINI, non le IDEE.

Ricordiamo con onore il Presidente “Tom Sank” e la sua guerra all’imperialismo.
«L’aiuto di cui abbiamo bisogno è quello che ci aiuti a fare a meno degli aiuti»

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IL MANIFESTO DEI SOGNI Leggiamo il “Manifesto economico per contrastare il …


da Partito Comunista https://ift.tt/xhblB0Z

IL MANIFESTO DEI SOGNI

Leggiamo il “Manifesto economico per contrastare il neoliberismo di guerra: economia sociale e lavoro nella Costituente del M5S”, a cura di Pasquale Tridico e Mario Turco, rispettivamente Capogruppo M5S al Parlamento Europeo e vicepresidente del M5S
Premessa. Se critichiamo questo manifesto, è perché lo merita, mentre gli altri partiti semplicemente obbediscono agli ordini degli USA e quindi non meritano neanche di essere presi in considerazione.
Le aspirazioni sono lodevoli:
«Negli ultimi decenni, la “post-democrazia” ha compresso le ragioni dei molti a favore dei privilegi di pochi… il bisogno di riscatto dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati e delle classi popolari, … un’alternativa alle politiche neoliberiste e di austerità. La fine del rigorismo, il contrasto all’economia di guerra e ai dogmi neoliberisti … anche il ceto medio impoverito e le piccole imprese, vittime dello “Stato minimo” in economia.»
Analisi condivisibile:
«Negli ultimi tre anni, i salari reali sono scesi e il potere d’acquisto delle famiglie è stato eroso del 15% a causa dell’inflazione. La cancellazione del Reddito di cittadinanza ha peggiorato ulteriormente la situazione delle famiglie più vulnerabili. La moderazione salariale e la flessibilità del lavoro, insieme alla tolleranza verso livelli “accettabili” di disoccupazione, hanno frenato l’innovazione e aggravato la povertà.»
I problemi cominciano quando si delineano le soluzioni.
«Le imprese con più di 15 dipendenti devono fissare obiettivi annuali di produttività e sostenibilità … In caso di mancato rispetto di tali impegni, dovranno essere previste penalità fiscali.» Irrealizzabile a meno di una collettivizzazione forzata che farebbe impallidire i bolscevichi.
«Uno Stato innovatore per lo sviluppo industriale e ambientale. L’Italia ha bisogno di un “Piano pubblico per la rinascita industriale”, basato su innovazione, digitalizzazione, sostenibilità e autonomia strategica.». Ottimo, ma col piano Letta/Draghi in favore dei monopoli o con una dirigenza politica che abbia nuove idee?
«… lo Stato deve giocare un ruolo di guida in questo cambiamento.» Perfetto, ma chi deve guidare lo Stato? I servi degli USA?
«… creare una Banca pubblica d’investimento che dovrà utilizzare nuovi strumenti finanziari …». Quali?
«Lavorare meno, meglio e per tutti.» L’abbiamo detto prima noi, e prima di noi molti altri.
Poi, parole. «Un nuovo paradigma economico, “crescita inclusiva”, “piena occupazione”, “sostenibilità”, sgravi contributivi, congedo parentale, il riscatto gratuito della laurea, la riduzione dell’orario di lavoro, incentivi fiscali, salario minimo, il reddito universale, sicurezza sul lavoro. un fisco più equo in una Europa più giusta, un welfare europeo, riformare il fisco».
Andiamo al concreto:
«… una tassazione del 2% sui super-ricchi… fino al 5% sui multimilionari.» Tutto qui? Già l’hanno detto in tanti e fatto nessuno. Perché coi mercati internazionali liberi è come voler raccogliere l’acqua del mare col colino.
Problemi veri fuori dal radar:
1) Interessi sul debito pubblico che si mangiano il prodotto degli italiani. Lo blocchiamo, lo monetizziamo, lo rinneghiamo? Stampiamo euro e li distribuiamo ai creditori?
2) Sicurezza sul lavoro e diritti dei lavoratori. Controllo “militare” (con un esercito di ispettori non coi carri armati, ben inteso!) sul territorio e liquidazione della concorrenza al ribasso del lavoro nero, oppure chiacchiere?
3) Settori strategici. Nazionalizzazione senza indennizzo. O continuiamo a farci colonizzare?
4) Libertà di commerciare con chi ci conviene. O continuiamo con le autosanzioni, ieri alla Russia e oggi alla Cina?
Si aspettano risposte sui temi veri

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Nella giornata di venerdì il Partito Comunista ha partecipato ad …


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Nella giornata di venerdì il Partito Comunista ha partecipato ad una importante conferenza internazionale, convocata dal Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, a cui hanno partecipato un centinaio tra partiti e organizzazioni politiche in sostegno della resistenza palestinese.
I vari interventi hanno manifestato la solidarietà a tutti i popoli della regione aggrediti dal sionismo, richiesto l’immediato cessate il fuoco e il rispetto del diritto internazionale con la condanna per il criminale governo sionista, sostenuto dall’Occidente, e il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite contro l’occupazione del territorio palestinese .

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Ieri il Partito Comunista ha partecipato alla riunione dei lavoratori …


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Ieri il Partito Comunista ha partecipato alla riunione dei lavoratori convocata da Al COBAS e dal Sindacato Generale di Classe in vista dello sciopero indetto da loro a Milano il 18 ottobre.

La riunione si è tenuta a Milano e ha visto la vasta partecipazione di partiti e comitati che hanno appoggiato l’iniziativa in modo attivo.

L’incontro è stato ampio e partecipato, infatti sono intervenuti direttamente i lavoratori ATM che hanno esposto in maniera chiara e netta le contraddizioni che vivono quotidianamente.

Noi del Partito Comunista abbiamo detto la nostra ribadendo il nostro appoggio alle iniziative di Al COBAS e del Sindacato Generale di Classe.
La lotta dei lavoratori autoferrotranvieri ATM è la lotta di tutti.

#PartitoComunista #AlCOBAS #SindacatoGeneraleDiClasse #Sciopero #Milano #Lavoratori #ATM #DirittiDeiLavoratori #Autoferrotranvieri #Solidarietà #ClasseOperaria #SGC

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Attaccare l’UNIFIL per non avere né testimoni né intralci Come in …


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Attaccare l’UNIFIL per non avere né testimoni né intralci

Come in un film che racconta azioni criminali, la prima regola è sempre quella di non lasciare testimoni. Peccato che questo non sia un film, ma il resoconto di come l’occupante sionista abbia deciso di intervenire in territorio libanese, attaccando le basi UNIFIL, dove sono presenti anche soldati italiani. Un ulteriore e folle colpo di mano, contro ogni elementare diritto internazionale, con un duplice obiettivo: allontanare ogni possibile testimone delle sue prossime azioni militari e liberare logisticamente il campo da quelle missioni UNIFIL, che rappresentano un ostacolo alla manovra a tenaglia nel territorio delle fattorie di Shebaa, per attaccare Hezbollah al confine nord-orientale del Libano meridionale.
Se anche questa volta queste manovre proseguiranno senza opposizione da parte del mondo occidentale, avremo la conferma di come siamo ben oltre i “due pesi e due misure”.

#UNIFIL #Libano #SicurezzaInternazionale #SoldatiItaliani #Shebaa #Hezbollah #OccupazioneSionista #ConflittoMediorientale #ComunitàInternazionale #Giustizia #MissioniInternazionali

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Attaccare l’UNIFIL per non avere né testimoni né intralci Come in …


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Attaccare l’UNIFIL per non avere né testimoni né intralci

Come in un film che racconta azioni criminali, la prima regola è sempre quella di non lasciare testimoni. Peccato che questo non sia un film, ma il resoconto di come l’occupante sionista abbia deciso di intervenire in territorio libanese, attaccando le basi UNIFIL, dove sono presenti anche soldati italiani. Un ulteriore e folle colpo di mano, contro ogni elementare diritto internazionale, con un duplice obiettivo: allontanare ogni possibile testimone delle sue prossime azioni militari e liberare logisticamente il campo da quelle missioni UNIFIL, che rappresentano un ostacolo alla manovra a tenaglia nel territorio delle fattorie di Shebaa, per attaccare Hezbollah al confine nord-orientale del Libano meridionale.
Se anche questa volta queste manovre proseguiranno senza opposizione da parte del mondo occidentale, avremo la conferma di come siamo ben oltre i “due pesi e due misure”.

#UNIFIL #Libano #SicurezzaInternazionale #SoldatiItaliani #Shebaa #Hezbollah #OccupazioneSionista #ConflittoMediorientale #ComunitàInternazionale #Giustizia #MissioniInternazionali

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