Il 5 Luglio 2015 ha avuto luogo in Grecia un referendum con il quesito che chiedeva ai cittadini se erano d’accordo o no con la proposta di accordo presentata dall’UE, il FMI e la BCE, rispetto alla continuazione delle misure antipopolari del valore di 8 miliardi di euro.
La maggioranza di governo di SYRIZA e ANEL ha rifiutato la proposta del KKE di sottomettere al giudizio del popolo greco anche il suo piano di accordo, così come il tema dell’abrogazione delle leggi antipopolari che sono state approvate negli ultimi anni e il tema del disimpegno dall’UE. Allo stesso tempo il governo di coalizione ha spiegato che il “NO” nel referendum si intende per il governo greco come una approvazione alla sua propria proposta di accordo con l’UE, il FMI e la BCE che, anch’essa all’interno di 47+8 pagine, include dure misure antipopolari e antioperaie, per un valore di circa 8 miliardi di euro.
In queste condizioni il KKE ha chiamato i lavoratori a voltare le spalle in ogni modo al falso dilemma del referendum e, a coloro che si recavano nei centri elettorali, le forze del KKE hanno distribuito (fuori da questi) la propria scheda con il seguente contenuto:
NO ALLA PROPOSTA DELL’UE, IL FMI, LA BCE
NO ALLA PROPOSTA DEL GOVERNO
DISIMPEGNO DALL’UE, CON IL POPOLO AL POTERE
Ovviamente era inteso che questa scheda si calcolava come nulla ma, insieme alle schede bianche e all’astensione costituisce una importante corrente politica che contesta sia le opzioni del governo SYRIZA-ANEL sia quelle delle organizzazioni imperialiste, con le quali negozia il governo per le necessità del capitale in Grecia.
Va notato che nel referendum, insieme ai partiti del governo di coalizione (SYRIZA-ANEL), si è schierato per il “no” anche il partito fascista di “Alba Dorata”, così come altri gruppi nazionalisti e di ultra-sinistra, come ANTARSYA.
Dall’altra parte, in favore del “SI”, che dichiaravano che avrebbe significato la “permanenza nell’UE a tutti i costi”, si sono schiarati l’opposizione di destra, Nuova Democrazia, il partito socialdemocratico PASOK, che hanno governato fino a gennaio 2015, il partito POTAMI, il partito KIDISO (Movimento dei Socialisti Democratici) dell’ex primo ministro, G. Papandreou, e altre forze politiche borghesi.
Nelle sue prime dichiarazioni, dopo l’annuncio dei risultati, D. Koutsoumpas, Segretario Generale del KKE, ha salutato le centinaia di migliaia di persone che hanno risposto all’appello del KKE senza retrocedere davanti ai dilemmi ricattori, mettendo nell’urna elettorale la scheda del KKE, ossia una proposta che il governo ha negato di porre in votazione nel Parlamento, privando il nostro popolo del diritto di esprimerlo massicciamente nelle urne.
Ha evidenziato che, in relazione alla questione controversa del referendum-lampo, una parte del popolo è riuscita a superare la trappola e l’inganno, dando una prima risposta con il voto nullo, così come con la scheda bianca, mentre altri hanno optato per l’astensione da questo processo.
Il SG del KKE si è rivolto in particolare a coloro che hanno optato per il NO, credendo che in questo modo potevano fermare l’austerità , che potevano rispondere in questo modo alle misure antipopolari e ai memorandum. Egli li ha chiamati a non abbassare la guardia e di non consentire lo sforzo del governo di trasformare questo NO in un SI a nuovi accordi antipopolari. Ha sottolineato che il KKE gli tende la mano per le lotte contro il peggioramento delle loro condizioni di vita che inizierà il giorno dopo il referendum.
Il KKE ha indirizzato un simile appello militante anche a coloro che hanno optato per il SI sotto la pressione del grande padronato, la paura per le banche chiuse, per il loro salario, le loro pensioni, i loro piccoli risparmi.
Il KKE sottolinea che una negoziazione, che è stata promessa dal primo ministro, A. Tsipras, sulla base della sua proposta, porterà inevitabilmente a un nuovo e peggiore memorandum.
La situazione mette in evidenza la necessità per il movimento, per il nostro popolo, di adottare massicciamente la proposta del KKE per l’uscita dalla crisi in favore degli interessi popolari. Il KKE sarà in prima linea in tutte le lotte del nostro popolo anche nel periodo che verrà , rafforzando da domani la linea di lotta antimonopolista-anticapitalista, l’aggregazione intorno al KKE.
06.07.2015
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