Dichiarazione del segretario nazionale di CSP-PARTITO COMUNISTA on. Marco Rizzo
Il padrone della Fiat Sergio Marchionne, dopo anni di bugie, racconta la verita: la Fiat non ha più futuro in Italia. Lo avevamo detto in tempo, e con noi lo avevano detto i compagni dello Slai-Cobas di Pomigliano.
Questi sono i nuovi padroni dell’era dei governi tecnici e dell’Unione Europea.
Nessun rispetto per i lavoratori, per le loro famiglie, per la crisi profonda che colpisce il nostro Paese. Serve una risposta chiara univoca di fronte ad un’ azienda come la Fiat che ha ricevuto, nella sua storia, tanto denaro pubblico da esser acquistata tre volte dallo Stato. Proprio di questo parliamo.
Espropriare e nazionalizzare quelle aziende come la Fiat che tanto hanno avuto e nulla hanno dato , sempre nella logica di “privatizzare i profitti e socializzare le perdite“. Sappiamo che lo stato di diritto non esiste ed esistono invece i rapporti di forza tra le classi, ma vorremmo ricordare che ciò è previsto anche dalla Costituzione della Repubblica Italiana che, all’art 42 e 43, declama che: “La proprietà privata può essere….espropriata per motivi d’interesse generale. A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire allo Stato… o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale”.
In attesa di questo provvedimento, che potrà esser preso solo da un Governo del Popolo e dei Lavoratori, riteniamo che il padrone MARCHIONNE, sia da ESPELLERE DALL’ITALIA.
Roma 17.09.2012