RISOLUTAMENTE A FIANCO DELLE AVANGUARDIE OPERAIE  FIAT-FCA DI MELFI E DI TERMOLI ALLA FACCIA DI LANDINI.. dichiarazione del segretario MARCO RIZZO e del PARTITO COMUNISTA.

RISOLUTAMENTE A FIANCO DELLE AVANGUARDIE OPERAIE FIAT-FCA DI MELFI E DI TERMOLI ALLA FACCIA DI LANDINI.. dichiarazione del segretario MARCO RIZZO e del PARTITO COMUNISTA.

Il segretario generale Marco Rizzo e la Commissione Lavoro del Partito Comunista denunciano con forza il gravissimo atto consumato lo scorso venerdì durante il comitato centrale della FIOM. Come si legge da un comunicato dell’area di opposizione interna alla CGIL, “Landini e la sua segreteria hanno chiesto al comitato centrale della Fiom di non eleggere, su 17 proposte di sostituzione, nel comitato centrale un delegato RSA della Fca di Melfi, in quanto oggetto di un ricorso alla commissione di garanzia interna da parte di due funzionari Fiom della Basilicata, Molise e nazionale”.

La “colpa” del delegato Domenico Destradis, per altro completamente all’oscuro di quel ricorso insieme ad altri delegati che per la stessa ragione sembrerebbero essere attualmente “sotto processo”, sarebbe stata quella di aver organizzato nei mesi scorsi un comitato intersindacale di lavoratori e delegati Fca (ex Fiat) del centro sud, contro il modello Marchionne. Ma chiunque abbia seguito le lotte dei compagni di Melfi sa bene che la sua vera “colpa” è stata quella di aver continuato a scioperare in fabbrica contro lavoro straordinario e ritmi assurdi e di non essersi piegato alla linea della maggioranza di un sindacato sempre più lontano dalla classe operaia e sempre più asservito al padrone.

Questo atto gravissimo, che segue alle inammissibili e ripetute prese di distanze della FIOM Nazionale dagli scioperi che nei mesi scorsi si sono susseguiti negli stabilimenti FCA di Melfi e Termoli, dimostra, ancora una volta, come il tentativo di Landini di ritagliarsi uno spazio politico personale, con la sua cosiddetta coalizione sociale, sia tutto a danno dei lavoratori.

Tutto ciò a riprova del fatto che troppo spesso “al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico.”

Da questo atto di estrema irresponsabilità, infatti, così come dalle ultime esternazioni del sedicente segretario dei metalmeccanici sulla questione del contratto nazionale, si fa trasparire in maniera prepotente la commistione ormai pressoché totale tra la maggioranza della FIOM ed il gruppo dirigente della FCA.

Temiamo fortemente, alla luce di quanto sta succedendo, che il preteso procedimento di garanzia che sta colpendo il compagno Destradis sia, quindi, solo il primo di una serie di atti politici indirizzati, a partire dai compagni in lotta negli stabilimenti di Melfi e di Termoli, a chiunque esprima dissenso contro la linea politica maggioritaria in FIOM. Atti politici che si potrebbero a questo punto concretizzare addirittura nell’espulsione di chiunque si permetterà di contrapporsi al percorso tracciato da chi non possiamo evitare di definire, a questo punto, come un nemico di classe.

È in quest’ottica che dobbiamo considerare i sabati obbligatori, unitamente all’aggiramento delle norme sulla sicurezza, all’ulteriore accelerazione dei ritmi di lavoro, alla relegazione delle pause e dei pasti a fine turno, come dei primi seri colpi di assestamento, per il raggiungimento del vero, reale, strategico obiettivo di questo attacco.

Ancora una volta tutto parte dalla fabbrica: come già avvenne qualche anno fa a Pomigliano, Mirafiori e Melfi, la vera moneta di scambio che verrà pagata da uno pseudo-sindacato, ormai totalmente asservito alle logiche del padrone, per garantire la discesa in campo di Landini in politica, sarà l’abbandono, senza colpo ferire, dell’ultimo baluardo. Il diritto di sciopero.

Ribadiamo come, contro questo di tipo di attacchi alle punte avanzate della classe operaia italiana, non basti più esprimere una generica solidarietà, che non si traduca in atti conseguenti, anche traumatici.

Insistiamo nell’indicare quanto sia fondamentale, per riaprire la vertenza del gruppo FIAT-FCA a livello nazionale, che tutta la classe operaia, ovunque collocata sindacalmente, si unisca in un fronte unitario dei lavoratori, schierandosi RISOLUTAMENTE al fianco dei compagni di Termoli e Melfi, combattendo questa battaglia fino alla fine nell’unica maniera possibile: praticando il conflitto di classe e non cercandolo di rappresentare.

Dalla nostra, come Partito Comunista, ci impegniamo a garantire il più totale sostegno politico e militante a qualunque forma di mobilitazione che i compagni di Melfi e Termoli, e di tutti gli stabilimenti FCA, vorranno mettere in campo. Siamo consci del fatto che è proprio questo il ruolo dei comunisti: dare tutto per la classe operaia, essere sempre al fianco delle sue avanguardie, non pretendendo di rappresentarla, ma rendendola invece protagonista, accettando , quindi, incondizionatamente, la sua direzione politica.

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