UN SI AL REFERENDUM SULL’ART.18, UN NO AGLI SPECULATORI POLITICI CHE, DOPO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA, USANO LA LOTTA DEI LAVORATORI PER RIENTRARE IN PARLAMENTO. dichiarazione di Marco Rizzo, segretario di CSP-PARTITO COMUNISTA.
“C’era una volta il Referendum contro la privatizzazione dell’acqua, milioni di italiani si mobilitarono per questa lotta realmente anticapitalistica che fu usata e tradita due volte. La prima quando tutto l’apparato organizzativo e mediatico del PD e della CGIL, raggiunto il risultato di puro cambio di gestione dell’esistente, da Berlusconi all’ancor peggiore Monti, se ne lavo’ bellamente le mani. La seconda, dopo la vittoria del referendum , quando gli stessi, con i loro amici -da SEL alla FDS, dalle società campane e pugliesi, alla Hera emiliano/romagnola- fecero votare i loro nominati nei Consigli di Amministrazione appunto per la privatizzazione. Hanno usato un giusto obiettivo anticapitalista per ‘carpire’ la buona fede del popolo. La stessa cosa si apprestano a fare ora con la raccolta firme per il referendum sull’Articolo 18. Una lotta sacrosanta che, unita a quella sulle pensioni, dovrebbe spiegare a tutti l’irriformabilita’ del sistema capitalistico attuale e non la ricerca spasmodica della presenza in Parlamento, tanto più oggi quando la politica (istituzionale) serve, quasi esclusivamente, solo a chi la fa. Le lotte vanno unificate, i referendum possono essere utili solo se sedimentano organizzazione di classe. La necessita’ della costruzione di un vero Partito Comunista diventa sempre più evidente. A questi obbiettivi, con determinazione e modestia, dedichiamo il nostro lavoro e la nostra vita.