SPECK O CANNONI?

SPECK O CANNONI?

La Corte Costituzionale, con sentenza dell’8 ottobre 2012 n. 223, dichiarò illegittimo i tagli agli stipendi ai magistrati e ai dirigenti pubblici. La disposizione censurata prevedeva che “a decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale […], superiori a 90.000 euro lordi annui sono ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro”. I sacrifici imposti dal legislatore, per non essere in contrasto con i precetti costituzionali, devono avere un tempo definito ed essere: “eccezionali, transeunti, non arbitrari e consentanei allo scopo prefisso” (sent. n. 99 del 1995 e sent. n. 245 del 1997).
Nel caso in esame, dunque, l’irragionevolezza non risiede nell’entità del prelievo denunciato, ma nella ingiustificata limitazione della platea dei soggetti passivi.
Ora la Corte, con sentenza 14 febbraio 2025 n. 19, dichiara legittimo il fatto che due anni fa sono state rivalutate al 100% dell’inflazione solo le pensioni fino a quattro volte il minimo.
Consapevole della evidente discrasia tra le due sentenze, la Corte afferma che la situazione sarebbe oggi differente, venendo in rilievo «per la prima volta […] una manovra di bilancio espansiva», nell’ambito della sospensione, a partire dal mese di marzo 2020, ma più volte prorogata, delle «regole del Patto di Stabilità a livello dell’UE». I giudici non devono conoscere né la storia ma soprattutto gli elementi basilari di economia politica, in quanto non è certamente vero che non ci siano state precedentemente manovre espansive e poi è evidente a chiunque che raffreddare le pensioni è un atto recessivo perché si abbatte sulla capacità di spesa soprattutto per i redditi più bassi.
Ricordiamo che il minimo è di 572 euro mensile lordo. Quattro volte il minimo porta il reddito a 27456 e, calcolando un IRPEF lorda di 6316, il reddito netto si riduce a 21140, pari a 1762 mensili. Quindi non sono certo solo i detentori di pensioni d’oro ad avere l’incremento raffreddato, chi di poco ma si arriva fino ad avere riconosciuto solo il 32%.
Il succo comunque è che si parla di uno scippo di 54 miliardi di euro, relativi al periodo fino al 2032, pari al 2,3% del PIL. Giusto giusto quello che servirà a finanziare l’incremento delle spese militari, passando dall’1,3% attuale a oltre il 3% richiesto dagli USA e imposto dalla NATO e dai guerrafondai di Bruxelles.
Chiederemmo ai giudici: quale “ragionevolezza” avete usato? Quella del Marchese del Grillo?

Ma c’è chi si comporta diversamente.

La Provincia autonoma di Bolzano erogherà (per il triennio 2025-27) ai pensionati over 65 con pensioni inferiori a 1.000 euro (quindi quelle il doppio oltre il minimo) un contributo annuale che integri quanto già da loro percepito fino al raggiungimento di un tetto massimo di 1.000 euro mensili.
Chiederemmo ancora: se riesce a Bolzano, perché a Caltanissetta no?
Vogliamo essere tutti Altoatesini

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