Oggi pomeriggio, un folto gruppo di attivisti della Rete romana contro la guerra, hanno inscenato una manifestazione di protesta davanti alla sede nazionale del Partito Democratico a Roma nella centralissima via Sant’Andrea delle Fratte.
Nei cartelli e negli slogan i motivi della contestazione. “Il PD ha votato a favore della guerra”; “Non esistono guerre umanitarie”, “l’art.11 va rispettato”.
Gli attivisti contestano al PD di aver votato in Parlamento a favore della guerra e dei bombardamenti sulla Libia invece di incalzare il governo sulle sua contraddizioni.
Critiche anche verso il Presidente della Repubblica Napolitano che – secondo gli attivisti della Rete contro la guerra – ha il dovere di difendere anche l’art.11 della Costituzione e non di fare la sponda a chi ha voluto portare l’Italia a fare la guerra in Libia. Già alla fine di marzo la rete contro la guerra aveva infatti manifestato sotto il Quirinale.
Gli attivisti fanno riferimento ai sondaggi secondo i quali la maggioranza dell’opinione è contraria all’intervento militare italiano in Libia ma anche in Afghanistan, eppure la maggioranza parlamentare continua a sostenere le missioni militari all’estero. Per questo hanno chiesto un incontro con la direzione del PD ritenendo che di fronte agli sviluppi della guerra nel Mediterraneo ognuno deve assumersi le proprie responsabilità anche di fronte ai propri elettori.
Nei volantini distribuiti ai passanti gli attivisti annunciano una assemblea nazionale del movimento contro la guerra per domenica prossima a Roma e la partecipazione alla manifestazione nazionale di sabato a sostegno della Freedom Flotilla che intende raggiungere Gaza rompendo il blocco navale israeliano.
L’iniziativa ha provocato parecchio sconquasso nel quadrante della città politica. Polizia e carabinieri si sono precipitati in forze identificando gli attivisti, ma il sit in è proseguito tra battibecchi e discussioni. Mentre davanti alla sede del PD si procedeva all’identificazione, altri attivisti ne hanno approfittato per volantinare nelle strade circostanti. Il responsabile dell’Area Mediterranea del PD è uscito dalla sede dicendosi disponibile a discutere… ma solo dopo le elezioni…ballottaggi inclusi. Ovvero non prima di giugno! La guerra in Libia non è decisamente tra le priorità del Partito Democratico.
Qui di seguito il volantino distribuito durante la contestazione alla direzione nazionale del Partito Democratico
VERGOGNA! L’ITALIA BOMBARDA LA LIBIA CON VOTO BIPARTISAN
Perché oggi protestiamo davanti alla sede del Partito Democratico
Le bombe sono un crimine e bombardare significa uccidere i civili e non solo i soldati.
I bombardamenti mirati non esistono.
La cosa la cosa più paradossale e vergognosa, è che i sostenitori dei bombardamenti, dei bombardieri e dell’impegno militare italiano, giustificano la loro guerra “per proteggere i civili” mentre le loro navi li ignorano se stanno morendo in mezzo al Mar Mediterraneo, mentre con le loro bombe li uccidono nelle città libiche, mentre negano il cessate il fuoco e i corridoi umanitari, li costringono a fuggire come profughi e rimangono come inetti quando arrivano sulle nostre coste
La “protezione dei civili” è in realtà diventata un cavallo di Troia che consente alle potenze della NATO di entrare in Libia per conquistarla con un cambio di regime, è diventato il pretesto mediatico per giustificare la guerra e acquisire consenso.
La risoluzione dell’ONU che prevedeva la No Fly Zone “a protezione dei civili” è stata in realtà usata come via libera alla guerra ed oggi viene completamente violata dalle bombe delle NATO e dunque anche dai bombardamenti italiani
L’anomalia italiana vede un Presidente della Repubblica sostenere una guerra in violazione dell’art.11 della Costituzione.
L’anomalia italiana è anche un Partito Democratico – principale partito dell’opposizione – che dice si alla guerra, si alle bombe e dunque si alla politica del governo
Siamo indignate e indignati e facciamo appello alla coscienza civile e pacifica del movimento di lotta nel nostro paese per ridare forza e voce al ripudio della guerra
Per il cessate il fuoco in Libia
Per l’immediata cessazione dei bombardamenti
Per l’apertura di un vero negoziato che ponga fine alla guerra civile in Libia
Per il ritiro dell’Italia da questa guerra che sta diventando un crimine
Oggi protestiamo ad alta voce davanti alla direzione del Partito Democratico
Sabato 14 maggio saremo in piazza nella manifestazione per la Palestina e a sostegno della Freedom Flotilla diretta a Gaza per rompere l’assedio dei palestinesi (ore 14.30 piazza della Repubblica)
Domenica 15 maggio alle 10.00 terremo una Assemblea Nazionale contro la guerra a Roma, (Sala di Via Galilei 53).
Rete romana contro la guerra