Caro Segretario,
A seguito di una lunga riflessione, ho deciso di abbandonare il Partito della Rifondazione Comunista e la coalizione della Federazione della Sinistra . Forse questa scelta non giunge del tutto inaspettata, data la mia decisione di non
procedere al tesseramento e di non svolgere campagna elettorale per le comunali di quest’anno.
Oggi ho 20 anni, ed ho militato attivamente nel PRC da quando ho avuto l’età per farlo,cioè 5 anni fa.
Fin dai primi anni ho messo convinzione e passione in ciò che facevo, provvedendo da me ad approfondire gli studi storici,
filosofici e politici necessari per la serietà di un buon militante.
Chi mi conosce sa che di fatto ho militato da comunista piuttosto inquadrato e
rigoroso, trovandomi spesso in disaccordo con la linea politica e tattica del
Partito ( a parte forse i primi due anni di militanza, in cui la mia
giovanissima età e la mia inesperienza non me lo consentirono). Queste mie
posizioni, non sono frutto di un estremismo tipicamente giovanile
(l’estremismo è malattia infantile del comunismo, sosteneva Lenin), ma di
coerenza e correttezza politica, elementi che ritengo siano fondamentali per un
comunista vero. Nel corso del mio attivismo nel Partito mi sono trovato così a
dover accettare a malincuore, scelte politiche che non condividevo affatto e
che nulla avevano a che vedere con l’obbiettivo di “rifondare il comunismo”(
come l’infausto progetto della” Sinistra Arcobaleno”). La mia militanza nel
Partito, è sempre stata incentrata sul obbiettivo di creare un vero partito
comunista; perché penso che chi si ritenga comunista debba partire proprio da
questo, dal creare un organizzazione realmente comunista . Oggi ormai ho capito
che la mia battaglia all’interno di questo partito è persa in partenza. Dopo
la scissione e gli allontanamenti di Bertinottiani e Vendoliani e l’avvio del
progetto di una sinistra anticapitalista e comunista le mie speranze erano più
vive, ma furono presto tradite. Dopo la sconfitta elettorale del 2009 che portò
all’esclusione dal Parlamento Europeo, quel embrione di lista comunista finì
per lasciare il posto in poco tempo all’attuale progetto della Federazione
della Sinistra dando inizio ad una linea politica prima abbastanza incerta e
nebulosa, ma oggi fin troppo palese. Dopo la manifestazione del 12 maggio l’
obbiettivo della FdS è chiaro, cioè creare una sorta di sinistra radicale con
un goffo tentativo di imitare la sinistra greca (Syriza) o la sinistra francese
(Front de Gauche). Sto assistendo perciò a continui appelli per l’ unità con il
SEL di Vendola e l’ IdV di Di Pietro. Da alcuni (in primis il Segretario
Nazionale del PdCI, Diliberto), arrivano persino corteggiamenti al PD,
nonostante sia il principale sostenitore del governo Monti (governo che a
parole viene criticato dalla stessa FdS). Ciò non sorprende visto che per le
elezioni comunali abbiamo assistito in quasi tutti i capoluoghi (La Spezia
compresa)all’alleanza fra FdS e PD,( fino talvolta all’UDC!) . Il Segretario
Nazionale Ferrero rigetta le critiche sulle alleanze giustificandole come “pura
tattica”, quando sappiamo bene che si tratta di opportunismo! Sulla crisi
economica dallo stesso Segretario Nazionale arrivano proposte di riforme
keynesiane,e ciò dovrebbe far rizzare i capelli ai militanti, Marx è stato
rimpiazzato da Keynes !
Così da una parte si condanna il neoliberismo e le politiche antisociali,
dall’altra pare non si metta nemmeno più in discussione il capitalismo,
limitandosi a volerlo addolcire con riforme inefficaci senza più prefiggersi l’
obbiettivo di creare un nuovo sistema di tipo socialista-comunista. Tutto ciò
ha solo l’aria di essere il risultato di una nostalgia da parlamento da parte
della classe dirigente del PRC e degli altri partiti che costituiscono la
coalizione della FdS. Non c’è alcuna intenzione nella coalizione della FdS di
creare un polo comunista, così come il PRC, avendo ormai abbandonato ogni
elemento marxista leninista sia pratico che teorico si trova ad essere solo un
altro partito socialdemocratico riformista. Da comunista mi interessa
costruire il partito comunista,e miletare in esso, dell’opposizione a sinistra
non si ce ne fa di nulla ! Chi all’interno del PRC e della FdS si ritiene
veramente comunista si faccia almeno qualche domanda, perchè non c’è traccia di
comunismo in tutto ciò, se non l’illusione di avere ancora impropriamente il
glorioso simbolo della falce e martello sulla bandiera ! Sono un altro di quei
compagni che si tira fuori da tutto ciò! Per questo ho deciso di uscire dal PRC
per aderire a CSP- Partito Comunista.
“L’unità non è mai un valore assoluto. Di per sé può essere un bene o un male.
Unità sì, ma con chi e per che cosa? Ecco la questione. Né ci si venga a dire
che Lenin in più di una occasione sostenne la necessità di stringere accordi
anche con alleati incerti o infidi, esitanti o temporanei. Senza dubbio, ma in
quei casi si trattava sempre di realizzare un’alleanza o un fronte unico per
determinati obiettivi. Nel caso nostro invece, era all’ordine del giorno la
creazione del Partito Comunista che non può essere un’alleanza, un blocco di
forze eterogenee aventi un programma diverso le une dalle altre.” P.Secchia
F.to Mattia Vaira. La Spezia