Prima di tutto vogliamo fare le condoglianze alle famiglie delle vittime del disastro, che però non è certo il frutto dell’imponderabilità della natura. Le cause generali sono dovute ai processi di privatizzazione delle infrastrutture strategiche. Nel particolare, quel tratto autostradale è tra quelli a massimo pedaggio e a massima redditività. Per chi? Per i privati che gestiscono le autostrade. E cioè per chi aveva e ha l’obbligo di compiere le manutenzioni straordinarie ed anche le sostituzioni (i ponti quando sono vetusti si ricostruiscono). Solo l’ingordigia del capitalismo (oggi globalizzato) può imporre un modello in cui i servizi fondamentali di una nazione (trasporti, sanità, istruzione ecc.) debbano esser vincolati al profitto di privati e non al benessere pubblico. Il problema è che, da almeno trent’anni, la maggioranza degli italiani (colpevole soprattutto la finta sinistra che ha sposato in pieno il liberismo) credono a questa favola. Forse tragedie come quella di Genova possono iniziare a fare riflettere. La soluzione non è quella di nuovi padroni (buoni, meno voraci ed efficienti) bensì l’espropriazione, la collettivizzazione e una gestione puntuale di questi settori, insieme a quelli della produzione industriale strategica (grande manifattura, acciaio, alluminio…). Pare che su quel maledetto ponte passassero 25 milioni di utenti all’anno. Quanti miliardi di € si sono intascati i privati infischiandosene evidentemente della sicurezza? La tragedia è simile a quella occorsa nelle Marche nel 2017. Questi “signori del mercato” privatizzano i loro profitti scaricando pericoli e insicurezza su tutto il popolo. A volte non sono neanche multinazionali ma, come in questo caso, “padroni” italiani, a riprova che il problema non è la sovranità bensì il mercato. Il problema è il capitalismo. Bisogna appunto espropriare, nazionalizzare e, con le risorse riacquisite, allestire un grande piano di manutenzione (anche del territorio) che garantisca sicurezza e centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, rompendo tutti i vincoli di compatibilità UE. Riprendiamoci il maltolto. Per fare questo serve lo Stato.Uno Stato diverso da quello borghese.Per fare questo serve il Socialismo.Chissà se il “cambiamento” passerà anche da Genova?

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