DELOCALIZZI? PER IL GOVERNO NESSUN PROBLEMA!

Tutti i partiti che sostengono questo governo sono concordi nel salvaguardare gli interessi delle MULTINAZIONALI.
Dalla Lega ai 5 Stelle, passando dal miglior amico dei banchieri, IL PD, sono tutti d’accordo nel tutelare le multinazionali che decidono di delocalizzare e portare via la produzione e i posti di lavoro dall’Italia.
L’emendamento alla manovra arrivato in fondo a quattro mesi di promesse infatti prevede sanzioni irrisorie, da 3,4 milioni di euro nella peggiore delle ipotesi e intorno a 2,6 milioni nei casi meno “scabrosi”, a fronte di fatturati globali da decine di miliardi di euro. Ecco quanto costerà a una multinazionale chiudere uno stabilimento in Italia senza rispettare le nuove ridicole norme anti-delocalizzazioni.
Questa è l’ennesima vergogna targata Draghi e di tutti i partiti che lo sostengono. Prima fingono di interessarsi ai lavoratori, facendo persino passerelle all’interno delle fabbriche, alla fine però sono tutti d’accordo nel proteggere le varie multinazionali sotto dettato della gabbia Europea.

 

In Italia quindi si potrà ancora tranquillamente delocalizzare con il beneplacito di Draghi!

 

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ITA: ALTRI 8000 DIPENDENTI LASCIATI A TERRA

La nuova compagnia che ha preso il posto di Alitalia, la ITA Ariways, continua nel suo personale massacro sociale lasciando a terra 8000 dipendenti.
Complice il governo #Draghi, tarda pesantemente nell’erogazione della cassa integrazione.
I governi, dal 2006 fino al definitivo smantellamento della ormai ex compagnia di bandiera hanno intrapreso una serie di privatizzazioni.
Quando si privatizza, il privato cerca solamente di aumentare i propri profitti andando a risparmiare sulla qualità del servizio offerto, sulla sicurezza e sul personale.
Ciò è successo anche ad Alitalia con il passaggio a Cai del 2008.
Le persone impiegate in pianta organica nella compagnia, tra personale viaggiante e di terra, diminuirono da circa 20mila a 12mila. Almeno 8mila esuberi.
13 anni dopo, le cifre sono praticamente le stesse: con l’attivazione di Ita Airways, altre 8mila persone lasciate a casa. Un vero e proprio massacro sociale a cui i vari governi non hanno voluto interessarsi.
Adesso oltre al massacro sociale portato avanti da Draghi e dal governo dei migliori, si affianca anche il mancato pagamento dei contributi ai lavoratori e l’erogazione della cassa integrazione, dove Alitalia e Inps stanno giocando allo scarica barile, rilanciandosi la palla senza trovare una soluzione e lasciando così i lavoratori nel limbo.
La vostra elemosina non vale il nostro lavoro!
NESSUN LICENZIAMENTO, PER SALVAGUARDARE IL LORO PROFITTO PERSONALE!

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LA CASA

Il diritto ad abitare. A vivere. Ad avere un posto dove poter pianificare la propria vita. Un diritto che dovrebbe essere fondamentale ed inalienabile, ma che nella realtà dei fatti subisce ogni giorno pesanti attacchi dalle politiche dell’Unione Europea.
Mentre il Governo Draghi prepara l’attacco alla PRIMA CASA degli italiani, oggi nel nostro Paese ci sono già MIGLIAIA di persone senza casa e decine di MILIONI di alloggi sfitti o in disuso.

Il Partito Comunista non ci sta.

 

🔴Piano Straordinario di espansione e recupero edilizio popolare con affitti calmierati
🔴Utilizzo delle case/alloggi sfitti dei grandi gruppi immobiliari e bancari
🔴Pagamento dell’IMU da parte degli immobili del Vaticano
🔴Messa in atto della proposta di legge Dessì: MUTUO SOCIALE.

 

Leggi il programma completo del Partito Comunista, presentato in senato dal Segretario Marco Rizzo con il Senatore Dessì qui👇🏼

 

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L’ACQUA NON SARA’ PIU’ UN BENE PRIMARIO!

Il governo Draghi con un emendamento fatto la scorsa notte, pone definitivamente la parola fine sull’acqua pubblica.
Il governo ha così deciso che anche l’acqua potrà essere completamente privatizzata e data in mano ai privati e S.P.A. Così da poterci lucrare sopra.
Se fino ad oggi (nonostante i vari governi abbiano cercato di aggirare il referendum del 2011) l’acqua era “un bene primario per l’umanità ed è una risorsa rinnovabile per il nostro pianeta. La nostra vita è legata all’acqua ed ogni attività umana dipende dalla possibilità di accedervi”, dal prossimo anno i privati che gestiranno il servizio idrico nazionale potranno aumentare i costi a loro piacimento e terminare il servizio a chi non può permettersi di pagare.
L’acqua, grazie alle liberalizzazioni previste dal Draghi nel PNRR potrà diventare un bene di lusso usufruibile solo dalla parte più ricca della popolazione del nostro Stato.
Un vero schiaffo in faccia a tutte le famiglie e a tutti i lavoratori che a causa delle decisioni dei governi degli ultimi 30 anni si ritrovano sempre di più in difficoltà economiche e che a breve, oltre a doversi preoccupare dell’aumento vertiginoso del costo della vita e delle bollette, rischieranno di non potersi più permettere neanche l’acqua. L’acqua, che fino a prima del governo Draghi, ERA, nonostante tutto, ancora un bene primario.

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STANGATA SULLE BOLLETTE PEGGIORE DEL PREVISTO

La stangata sulle bollette di Luce e Gas potrebbe arrivare fino al 60% e il governo rimane immobile.
Fino a pochi mesi fa la stangata sulle bollette sarebbe dovuta essere intorno al 40%, ma secondo gli ultimi dati arriverà fino al 60% partendo dal primo gennaio del prossimo anno. Il governo Draghi intanto rimane a guardare e non propone nessuna misura decente per arginare questa situazione se non quella di togliere 200 Milioni destinati al fondi disabili da destinarli al contenimento dell’aumento delle bollette.
Un aumento del 60% delle bollette sarebbe la stangata definitiva per milioni di lavoratori che già faticano ad arrivare a fine mese, ma anche per migliaia di piccole attività commerciali e artigianali, che sono già state colpite duramente sia dalla crisi finanziaria e pandemica e dal fatto che sono dovute rimanere chiuse per i periodi di lockdown.
Il governo intanto, come misura contenitiva, ha pensato solamente di andare a togliere a chi già è in difficoltà e non gli è venuto in mente di scomodare le grandi multinazionali, finanziari O i grandi gruppi industriali per limitare questo aumento spropositato delle bollette.
A pagarne le conseguenze saranno ancora una volta tutti quelli che vivono del proprio lavoro.

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Resoconto Sciopero 16/12

Grazie all’impegno dei lavoratori, lo sciopero di ieri ha visto un’ottima partecipazione, nonostante i media asserviti al governo Draghi e ai partiti di governo (scandaloso l’atteggiamento del PD) abbiano cercato di silenziare, minimizzare o contrastare. La forza dei lavoratori è venuta fuori ugualmente, perché i lavoratori se solo prendessero coscienza della loro forza, capirebbero che potrebbero cambiare il futuro dell’Italia e non solo.
Bene. Adesso vogliamo risposte immediate da parte del Governo su salari, contratti, pensioni. Vogliamo l’approvazione immediata della Legge contro le delocalizzazioni, investimenti in sanità, scuola e risanamento del territorio.
Ora che lo sciopero generale (monco) è stato fatto, se il Governo non cambierà niente della manovra, cosa farà la cgil?
Noi pensiamo che se entro breve non cambierà niente, si dovrebbe richiamare immediatamente un nuovo sciopero generale, questa volta con tutte le categorie dei lavoratori e cercando di unire tutti i lavoratori.
Sennò lo sciopero di ieri è stato solo per ridare credito a chi non lo ha più, e cioè al sindacalismo concertativo, una forma che ha danneggiato i lavoratori in questi ultimi 30 anni.
I Lavoratori con la lotta e la mobilitazione possono incidere molto, facendo pressioni anche all’interno di questi sindacati, ma non vanno presi in giro.
Mai più.

 

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La PRAVDA: “Successo dei comunisti italiani”

Mosca. La PRAVDA, organo del Partito Comunista della Repubblica Federativa Russa con segretario Zuganov, a pagina 3 (il titolo pagina dice: “Fratellanza comunista del pianeta”) in basso a destra c’è l’articolo sulla manifestazione del 30 ottobre contro il governo Draghi: “Successo dei comunisti italiani”.

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LA CISL TRUFFA L’INPS

– Sequestrati 600 mila euro ai sindacalisti in azienda
Come?
Si facevano assumere formalmente da società compiacenti, “sfruttando la legge sull’aspettativa sindacale non retribuita, maturando i contributi senza che nessuno avesse fatto i versamenti”.
C’era un tempo in cui combattere le condizioni della manodopera a basso costo e del lavoro sfruttatore era prerogativa dei “grandi sindacati”.
Oggi, dopo decenni di trasformismo e collaborazionismo con i padroni, siamo arrivati addirittura a questo.
Stando alla prima fase di un’inchiesta della Procura di Milano, paradossalmente proprio alcune sigle di un sindacato, la Cisl, l’avrebbero a volte risolto sfruttando in maniera illecita una facoltà ammessa dallo Statuto dei Lavoratori: e cioè ricorrendo all’istituto dell’«aspettativa sindacale non retribuita», ma con fittizie assunzioni di lavoratori (poi in distacco sindacale) presso aziende compiacenti.
Oggi più che mai, con davanti un governo come quello del banchiere Draghi, fautore di un attacco pesantissimo alle condizioni già precarie di noi lavoratori e lavoratrici, occorre distinguere chi sta dalla nostra parte e chi dalla loro.
Questi non sono i nostri ne vi vostri rappresentanti.
Non potrebbero e non potranno mai esserlo.
Serve un sindacato vero.
Un sindacato forte.
Un sindacato di classe e di massa le cui decisioni siano rappresentate dalla volontà veramente dai lavoratori.

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IL PD È DESTRA

Ricordatevelo la prossima volta che verranno a chiedervi il voto utile per fermare la destra.
La verità è che il PD è un partito di destra, amico di Draghi e dei fascisti. Formato dal peggio del peggio della democrazia cristiana e dal punto di vista economico la pensano allo stesso modo della Lega con cui governano e di Fratelli d’Italia, che finge di fare opposizione.
BUTTIAMOLI FUORI DA TUTTO

 

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Anche a #Varese arriva il Partito Comunista

Anche a #Varese arriva il Partito Comunista.
Lavoratrici, lavoratori, giovani e pensionati che si organizzano nell’unico strumento reale per un cambio di sistema vero: Il Partito Comunista.
Da oggi anche in tutta la provincia di Varese sono previste iniziative nei mercati, nei quartieri popolari e davanti ai siti industriali e produttivi, contro il governo del banchiere #Draghi, sostenuto dall’UE e da tutti i partiti di destra quanto di sinistra.
Non restare a guardare.
Informati, Organizzati, Unisciti al Partito Comunista.
Segui la Pagina 👉👉 https://bit.ly/PCVarese

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NON CI VOGLIONO PIU’ MANDARE IN PENSIONE

Il governo Draghi vuole innalzare ulteriormente l’età pensionabile fino a farci andare in pensione a 71 anni.
Con questa nuova proposta viene superata “quota cento” (che “andrà in pensione” definitivamente entro la fine dell’anno) e la ben peggiore riforma Fornero varata durante il governo tecnico di Monti.
Questo governo ha deciso di peggiorare ulteriormente la situazione pensionistica di milioni di lavoratori, costringendoli a lavorare fino a 71 senza poi avere il tempo di godere degli anni di meritato riposo attraverso una pensione adeguata.
E’ innegabile che vogliano eliminare completamente la pensione innalzando sempre di più l’età per chi ha la fortuna di avere un lavoro e togliendo ogni speranza a chi invece è disoccupato o precario.
I pochi fortunati che hanno ancora un lavoro rischieranno di morire lavorando e non godersi il meritato riposo in modo dignitoso dopo una vita di sacrifici e di lavoro.
“Vogliamo il lavoro, vogliamo il salario, vogliamo il meritato riposo!”

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