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DI MAIO SI RICICLA
Il pensiero di Di Maio da quando ha vinto la lotteria delle parlamentarie è sempre stato solo uno: rimanere attaccato alla poltrona. Qualsiasi poltrona gli sarebbe stata bene come ha dimostrato ampiamente durante tutto il suo periodo in parlamento, dicendo tutto e il contrario di tutto, passando da essere contro l’UE ad esserne poi un fervente sostenitore, alleandosi prima con la Lega poi con il PD per finire addirittura nella stessa coalizione alle ultime elezioni. Il tutto per “salvare la sua poltrona”.
Adesso l’ex ministro degli esteri è riuscito a riciclarsi ancora una volta, andando a lavorare per quella Unione Europea che fino a pochi anni fa tanto disprezzava, andando inoltre a guadagnare cifre altissime con un ruolo di rililevo, infatti andrà a guadagnare Dodicimila euro netti al mese, con tassazione agevolata Ue e copertura di tutte le spese, e poi status di diplomatico con relativo passaporto e immunità. L’ex ministro degli Esteri sarà nominato inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico.
La candidatura a inviato speciale Ue dell’ex ministro degli Esteri è stata proposta proprio dal governo italiano. E diverse fonti confermano che la proposta è stata fatta dall’esecutivo Draghi, quello di cui faceva parte Di Maio stesso.
In sostanza, Di Maio avrà il compito, dopo il crollo delle forniture energetiche dalla Russia, di trattare il prezzo di petrolio e gas nel Golfo persico.
Dopo tutti i danni che ha causato come ministro degli esteri, adesso viene ricompensato dall’UE per il suo più totale servilismo con un ruolo importante e un salario molto cospicuo