Sullo scontro in atto nel PCPE

Sullo scontro in atto nel PCPE

I recenti sviluppi dello scontro interno al PCPE e le ultime posizioni assunte dalla frazione Suarez – Diaz, ci costringono a prendere una posizione pubblica.

Continuiamo a ritenere che la questione sia un fatto interno al PCPE, partito fratello di cui rispettiamo l’autonomia, ma il tentativo di coinvolgere l’Iniziativa Comunista Europea e, addirittura, Solidnet, posto in atto da Carmelo Suarez, Julio Diaz e quanti ne condividono la linea, che hanno esternalizzato lo scontro per determinare una presa di posizione in loro favore da parte dei Partiti Comunisti fratelli su un problema, serio ma tutto interno al PCPE, impone di fare chiarezza.

E’, per altro, normale che all’interno di un Partito Comunista, in determinati periodi storici, vi possa essere uno scontro, anche duro, tra posizioni e linee politiche diverse. Nel caso del PCPE, lo scivolamento del gruppo facente capo a Suarez e Diaz verso posizioni eclettiche, movimentiste, talvolta con degenerazioni trotzkiste, imposte al corpo del Partito a colpi di espulsioni e forzature statutarie, hanno provocato il distacco di una consistente parte di militanti e della totalità dei CJC (Collettivi della Gioventù Comunista), aggregatisi intorno ad un nuovo gruppo dirigente che ha espresso Astor Garcia come segretario generale.

Le separazioni sono sempre dolorose, ma – come ci insegna Lenin – a volte sono inevitabili o addirittura necessarie.

Ciò che non possiamo in alcun modo accettare sono le accuse, i ricatti e gli insulti, da parte della frazione Suarez – Diaz, a quei Partiti che, nell’esercizio della propria autonomia, hanno scelto di schierarsi e sostenere la componente del PCPE di Astor Garcia, le cui posizioni hanno percepito come più affini e coerenti. Suarez e Diaz sono giunti fino al punto di attribuire al KKE un disegno complottista per spaccare il PCPE. Il KKE non ha certo bisogno della nostra difesa per smentire quest’accusa delirante. Ci preme sottolineare, tuttavia, oltre alla comprovata, prudente linea di non ingerenza dei compagni greci, che ciascun Partito, all’interno del Movimento Comunista Internazionale, è libero di esercitare una critica delle posizioni che non condivide e di scegliere, in piena autonomia, “da che parte stare”, senza essere per questo accusato di ingerenze negli affari interni di un altro Partito.

Noi continuiamo a ritenere che questa questione non debba essere fatta pesare, in modo ricattatorio, sull’Iniziativa Comunista Europea. Per le finalità che essa si propone e in base alla sua Carta Costitutiva, ne possono fare parte entrambe le rappresentanze del PCPE, mentre il sostegno a questa o quella sua componente è un problema di rapporti  bilaterali tra partiti. Questa proposta di compromesso, votata all’unanimità dalla Segreteria dell’Iniziativa, è stata dimostrativamente respinta da Julio Diaz, del quale non possiamo non stigmatizzare il comportamento ostile e sprezzante, tenuto in occasione dell’evento, promosso dall’Iniziativa a Berlino in occasione del 72° Anniversario della Grande Vittoria sul nazifascismo: oltre a non avere partecipato al programma di lavoro, evidenziando poca considerazione per gli altri Partiti presenti, non ha neppure reso omaggio ai caduti dell’Armata Rossa, mostrando nessun rispetto per il loro sacrificio.

Per noi non è determinante sapere quale componente è numericamente più consistente. Ci interessa l’aspetto qualitativo, cioè la coerenza marxista-leninista, l’internazionalismo proletario nei fatti, la comunanza delle posizioni ideologiche e politiche rivoluzionarie. Per questo scegliamo, in piena autonomia, di appoggiare e sostenere il PCPE di Astor Garcia, con la gioventù comunista di Spagna, con i dirigenti e i militanti che vogliono continuare a costruire il partito rivoluzionario della classe operaia spagnola, senza arretramenti e tentennamenti.

Auguriamo al compagno Astor Garcia e a quanti ne condividono l’impegno, successi e vittorie nella lotta per il potere operaio e il Socialismo-Comunismo.

 L’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista (Italia)

Roma, 15 maggio 2017

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Per il 72° anniversario della vittoria antifascista dei popoli

Per il 72° anniversario della vittoria antifascista dei popoli

Cari compagni,

il Partito Comunista (Italia) saluta calorosamente i partecipanti a questo evento e ringrazia le sezioni tedesche del Partito Comunista di Grecia (KKE) e del Partito Comunista di Turchia (TKP) che lo hanno organizzato.

Settantadue anni fa, in questi giorni, l’Unione Sovietica, sotto la guida di Stalin e del Partito Comunista, rompeva definitivamente la spina dorsale del nazifascismo, ponendo fine alla sua mostruosità e alla guerra con una gloriosa vittoria, che dimostrava una volta per tutte la superiorità del Socialismo, dell’organizzazione dello stato proletario e della sua capacità di mobilitare le più nobili energie del popolo, rispetto alla barbarie imperialista. Grazie all’Armata Rossa e alla coraggiosa lotta dei comunisti e dei partigiani in ogni paese, furono create le democrazie popolari dell’Europa Orientale, estendendo l’esperienza della costruzione del Socialismo ai paesi liberati.

Dopo settantadue anni, le tante conquiste, derivate da questa grande vittoria dei popoli, sono state cancellate dalla temporanea affermazione della controrivoluzione in URSS e negli altri Paesi Socialisti. La restaurazione del capitalismo e del regime borghese hanno comportato pesanti conseguenze per i lavoratori e i popoli, non soltanto negli ex paesi socialisti dell’Europa dell’est, ma anche nell’Europa Occidentale. Il livello di vita della classe operaia e dei ceti popolari poveri sono stati drasticamente ridotti, i loro diritti quasi completamente cancellati. Ovunque disoccupazione, precarietà e povertà affliggono la condizione della classe operaia e crescono, a causa sia della crisi capitalistica, che della sua gestione. La crisi e la ristrutturazione capitalistica colpiscono anche la piccola borghesia, che subisce un processo di rapido impoverimento. Sembrerebbero sussistere tutte le condizioni oggettive di una crisi rivoluzionaria. Purtroppo, sono le condizioni soggettive per una rivoluzione che ancora mancano, a causa della persistente debolezza politica del movimento operaio nella maggior parte dei paesi e della diffusione di posizioni ideologiche opportuniste e antiscientifiche in diversi Partiti Comunisti.

La storia ci insegna che il fascismo nasce e si sviluppa in condizioni di crisi rivoluzionaria, quando il partito della classe operaia non è abbastanza forte da condurre la crisi ad uno sbocco rivoluzionario. Il fascismo è lo strumento che la borghesia capitalistica usa per colpire il movimento operaio, per scongiurare la rivoluzione e trasformare lo stato di cose corrente in una fase controrivoluzionaria. Il fascismo rappresenta una forma di continuità dello stato borghese in particolari condizioni storiche, è la forma che la dittatura borghese assume in alternativa alla democrazia borghese, quando quest’ultima non è più capace di impedire la rivoluzione e di assicurare la ristrutturazione capitalistica. Rispetto allo stato borghese “democratico” e al suo apparato repressivo, il fascismo non ha inventato nulla di nuovo, se non una nuova forma di organizzazione della piccola borghesia, ceto sociale estremamente instabile politicamente, sfruttando le sue paure e il suo malcontento di fronte alla crisi e usandola come massa d’urto.

Oggi osserviamo questo fenomeno in diversi paesi europei, dove organizzazioni reazionarie e, a volte, apertamente fasciste, stanno rapidamente diffondendosi, ad esempio Alba Dorata in Grecia, Alternativa in Germania, Lega Nord in Italia, Front National in Francia, ecc., coagulando e organizzando piccola borghesia e elementi sottoproletari sulla base dell’odio razzista contro gli immigrati, del nazionalismo, dello sciovinismo e dell’anticomunismo, spesso usando slogan rubati al vocabolario del movimento operaio.

L’Unione Europea ha una grande responsabilità per il rischio di diffusione del fascismo.

La sua sistematica falsificazione della storia recente, che nega le realizzazioni del Socialismo e il ruolo decisivo dell’Unione Sovietica e del movimento partigiano nella liberazione dell’Europa dal nazifascismo, mettendo sullo stesso piano Comunismo e fascismo, sta spianando la strada ideologica a cambiamenti politici reazionari. In alcuni paesi si stanno portando avanti tentativi di modifiche costituzionali autoritarie che comportano impedimenti alla partecipazione dei Partiti Comunisti e Operai alle elezioni. In alcuni paesi dell’Europa Orientale, i Partiti Comunisti sono, o stanno per essere, dichiarati fuorilegge, i loro simboli, le loro bandiere, la loro propaganda sono, o stanno per essere, vietati. I loro militanti subiscono repressioni politiche, procedimenti penali per reati d’opinione e anche aggressioni fisiche da parte delle bande fasciste, tollerate dai governi e protette dalla polizia. In Ucraina, i criminali di guerra nazionalisti, che avevano collaborato con gli invasori nazisti, sono stati riabilitati come eroi nazionali, mentre gli elementi fascisti al potere continuano ad alimentare la guerra in Donbass con l’aperto sostegno dell’Unione Europea.

I Comunisti devono denunciare la responsabilità dell’Unione Europea e opporsi fortemente a questi sviluppi, chiamando i lavoratori e i popoli ad mobilitarsi ed essere vigilanti contro ogni rigurgito fascista. Al tempo stesso, dobbiamo evitare di cadere nella trappola delle alleanze “antifasciste” sotto l’egemonia dei partiti borghesi. Il fascismo non è un errore della storia, dovuto alla follia di questo o quel dittatore, come argomenta la propaganda dell’Unione Europea. Come definito dal VII Congresso dell’Internazionale Comunista, il fascismo è l’aperta dittatura terroristica della parte più reazionaria del capitale finanziario, è, pertanto, un prodotto del capitalismo.

Per sconfiggere definitivamente il fascismo e il rischio di un suo ritorno, dobbiamo distruggere il grembo che periodicamente lo genera, cioè abbattere il capitalismo e instaurare il Socialismo. Le alleanze politiche “antifasciste” per difendere la democrazia borghese sono, invece, uno strumento per distrarre la classe operaia da questo obiettivo e portano alla conservazione dello status quo in favore del capitale.

Cari compagni, oggi siamo qui per onorare la memoria dei soldati e degli ufficiali dell’Armata Rossa, dei partigiani e degli antifascisti che hanno sacrificato le loro giovani vite per la libertà e per il popolo. La propaganda dell’Unione Europea e la posizione dei partiti socialdemocratici e opportunisti di “sinistra” offendono ancora una volta la loro memoria e falsificano la storia, quando cercano di ridurre quella epica lotta a una questione di sola liberazione nazionale. Il vero intento di quei combattenti che hanno sconfitto il fascismo nel 1945, non era soltanto la liberazione nazionale dei loro paesi, ma era, anche e soprattutto, la liberazione sociale dei loro popoli dal capitalismo, dal sistema di sfruttamento che aveva generato il fascismo, affinché questo non potesse mai più risorgere. Il miglior modo per commemorare quegli eroi è continuare la loro lotta fino alla vittoria finale contro l’imperialismo e il capitale. Noi abbiamo ragione e la vittoria sarà nostra!

VIVA LA GRANDE VITTORIA!

VIVA L’ARMATA ROSSA!

GLORIA ETERNA A COLORO CHE HANNO SCONFITTO IL FASCISMO!

Berlino, 7 maggio 2017

 

intervento di Guido Ricci, responsabile esteri del Partito Comunista a Berlino in occasione della riunione dell’Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d’Europa organizzata per la ricorrenza.

 

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Solidarietà con il Partito Comunista del Venezuela

Solidarietà con il Partito Comunista del Venezuela

Il Partito Comunista (Italia) denuncia il tentativo del Consiglio Nazionale Elettorale del Venezuela di Costringere il Partito Comunista del Venezuela (PCV) a rivelare la lista dei suoi membri sotto la minaccia di messa fuori legge in base alla “Legge sui partiti politici, i raduni e le manifestazioni pubbliche”, imposta nel 1965 dal regime reazionario e poliziesco betancourtista.
Il tentativo di riesumare questa legge fascista fuori dal tempo è privo di ogni fondamento giuridico, essendo in evidente contrasto con la Costituzione del 1999, di cui viola i principi basilari e lo spirito democratico, ma è parte di un più vasto piano degli imperialisti per cancellare definitivamente le conquiste della Rivoluzione Bolivariana, guidata dal Comandante Hugo Chavez e ristabilire il proprio totale controllo e sfruttamento delle ingenti risorse del paese, in un momento, in cui le contraddizioni dello sviluppo capitalistico lo hanno precipitato in una grave crisi economica che colpisce drammaticamente la classe operaia e il popolo del Venezuela.
Obbedendo alla pretese dell’imperialismo e portando avanti i suoi piani, la borghesia nazionale venezuelana sta nuovamente alzando la testa e cerca di colpire il più coerente e inflessibile difensore dei diritti del popolo, il PCV, avanguardia rivoluzionaria della classe operaia del Venezuela, con una provocatoria richiesta che potrebbe determinarne la messa fuori legge.
Ci rivolgiamo al Governo e alla Camera Costituzionale della Suprema Corte di Giustizia del Venezuela, affinché non si assumano la grave responsabilità di rendersi complici di un tale tentativo reazionario, indegno di un paese democratico e li inviatiamo a fare tutto il possibile per fermare questo attacco al PCV e alla Costituzione democratica del Venezuela Bolivariano.
Noi, il Partito Comunista (Italia), esprimiamo al Partito Comunista del Venezuela la nostra fraterna solidarietà militante e pieno sostegno della giusta decisione di non rivelare la lista degli iscritti, mentre chiamiamo la gioventù e i lavoratori italiani a sostenere la lotta rivoluzionaria del PCV contro l’aggressione imperialista e i suoi alleati interni, per il potere operaio, per il Socialismo.
ESTENDERE ULTERIORMENTE LA LOTTA PER LA SCONFITTA FINALE DEL CAPITALISMO IN
VENEZUELA!
VIVA IL PARTITO COMUNISTA DEL VENEZUELA!
L’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista (Italia)
Roma, 8 aprile 2017

* La lettera è stata trasmessa anche all’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia a seguito di un incontro con il SG Marco Rizzo

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SUI RECENTI AVVENIMENTI IN SIRIA.

SUI RECENTI AVVENIMENTI IN SIRIA.

L’imperialismo non si ferma dinnanzi a nessun crimine! La strage di Idlib, perpetrata dovuta alla esplosione di armi chimiche depositate dalle forze di opposizione siriane, sostenute dall’imperialismo degli Stati Uniti e dell’Unione Europea e dai regimi reazionari della Penisola Arabica e del Golfo Persico, loro alleati, è stata attuata con il preciso intento di fare fallire la tregua e l’avvio di un processo di pacificazione in Siria.

 Secondo uno schema ben noto, ciò servirà per giustificare un intervento armato “umanitario” diretto dell’imperialismo americano ed europeo, teso a ridimensionare la presenza dei concorrenti russi e a riacquistare il pieno controllo geo-strategico sulla regione, in uno schema di competizione inter-imperialistica, giocata sulla pelle del popolo siriano. Abbiamo già conosciuto questo approccio imperialista in molte precedenti occasioni, con un impiego massiccio della stampa e dei media, mobilitati a diffondere notizie manipolate, poi rivelatesi false, tese a demonizzare l’obiettivo di turno e a giustificare l’aggressione. Lo abbiamo visto in Iraq con la bufala delle “armi di distruzione di massa” inesistenti, in Jugoslavia con le pulizie etniche attribuite alla Serbia di Milosevic (oggi riabilitato dallo stesso tribunale che lo aveva condannato), in Libia con le presunte stragi e fosse comuni, poi rivelatesi cimiteri civili fotografati alcuni anni prima dell’inizio delle ostilità. Oggi lo vediamo in Siria, dove tutti i crimini vengono imputati al governo, secondo un teorema, indimostrato e indimostrabile, per cui il “male assoluto” non sta mai dalla parte di chi aggredisce, bombarda, uccide e rapina intere nazioni su scala mondiale, ma sempre dalla parte di chi si oppone a questo disegno imperialista.

Il Partito Comunista

• condanna fermamente gli autori di questa ennesima strage, foriera di un’imminente aggressione imperialista alla Siria;

• stigmatizza l’asservimento della stampa e dei media ai teoremi guerrafondai dell’imperialismo statunitense ed europeo;

• chiama i lavoratori e il popolo italiano a mobilitarsi per contrastare ogni partecipazione del nostro paese a qualsiasi avventura militare in Siria, per scongiurare il pericolo di un’escalation del conflitto, per fare fallire i piani dell’imperialismo USA e UE;

• esprime solidarietà al Partito Comunista Siriano e a tutto il popolo siriano, oggi martire e vittima dell’aggressione imperialista, affinché torni ad essere padrone del proprio destino, nello spirito del principio di autodeterminazione dei popoli.

 

 

PARTITO COMUNISTA (ITALIA)

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ATTENTATO A BERLINO (Dichiarazione di Marco Rizzo, Segretario del PARTITO COMUNISTA).

ATTENTATO A BERLINO (Dichiarazione di Marco Rizzo, Segretario del PARTITO COMUNISTA).

 Oltre al dovuto cordoglio per le famiglie delle vittime, non possiamo per l’ennesima volta limitarci alle solite raffazzonate e ripetitive analisi. (Abbiamo usato le stesse parole dopo le stragi del Bataklan e a Nizza). Stupiti e nauseati dall’abitudine con cui cominciamo a vedere il sangue ovunque, crediamo sia necessario a questo punto ribadire subito alcuni punti fermi.
1. Le origini del terrorismo islamico (a partire dai mujaidin afghani contro l’Armata Rossa per finire alle cosiddette “primavere arabe) sono frutto di azioni sconsiderate dell’Occidente, come ha recentemente “confessato” Hillary Clinton. Non riconoscerlo e rinnegarlo diventa un suicidio.
2. L’imperialismo USA e UE continua imperterrito a saccheggiare risorse prime dai paesi poveri del mondo, esportando guerra e finanziando (tramite paesi suoi alleati come l’Arabia Saudita) il terrorismo dell’Isis. Altro che “esportazione della democrazia”.
3. Gli ultimi bastioni di Stati laici (ieri la Libia di Gheddafi oggi la Siria di Assad) sono stati sottoposti a devastanti golpe i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.
4. Le possenti migrazioni , dovute a guerra ma anche molto alla fame e alle condizioni di vita, sono funzionali, per l’Unione Europea e la globalizzazione capitalistica alla costituzione di un “esercito industriale di riserva” teso a cancellare i residui diritti dei lavoratori nel continente europeo (è’ di poche ore fa la proposta di elargire 10mila euro per l’allocazione di ogni migrante). In conclusione le uniche cose sensate che si possono auspicare sono: A) Fine di ogni intervento militare e di ogni finanziamento diretto o indiretto dell’Occidente alle formazioni estremiste islamiche. Rottura immediata di ogni relazione politica ed economica con i paesi che aiutano il terrorismo come Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo. C) Istituzione di una legge italiana ed europea sul “salario minimo”, cioè nessun lavoratore (autoctono o straniero) può scendere al di sotto di un livello di salario prestabilito per legge, evitando così razzismo e guerre tra poveri. D) Fine dello sfruttamento e commercio diseguale delle materie prime tra Occidente e Terzo Mondo. Tutto il resto è “fuffa” politica, in attesa della prossima strage oppure della terza guerra mondiale ( l’attentato dell’ambasciatore russo in Turchia potrebbe esser il nuovo causus bellis alla Sarajevo 1914) verso cui ‘galoppiamo’ velocemente.

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PC a Cuba per i funerali di Fidel Castro.

PC a Cuba per i funerali di Fidel Castro.

Una delegazione del Partito Comunista è a Cuba in questi giorni per le esequie e le cerimonie di commemorazione di Fidel Castro, per partecipare insieme a tutto il popolo cubano al dolore per la scomparsa del compagno Fidel Castro e per riaffermare la nostra fedeltà agli ideali della rivoluzione socialista cubana e la solidarietà internazionalista dell’Italia con Cuba socialista.

A Roma sabato 3 dicembre dalle ore 17.30 si terrà una fiaccolata che da Piazza Albania raggiungerà l’Ambasciata di Cuba in Via Licinia. Il Partito Comunista e il Fronte della Gioventù Comunista invitano tutti i compagni, gli amici di Cuba, a partecipare. Sarà presente il SG Marco Rizzo.

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HASTA SIEMPRE COMANDANTE .

HASTA SIEMPRE COMANDANTE .

Nota del Partito Comunista sulla morte del compagno Fidel Castro.

Abbiamo appreso in queste ore della morte del comandante Fidel Castro. Inviamo le nostre condoglianze fraterne al Partito Comunista di Cuba e a tutto il popolo cubano, per l’immane perdita che colpisce Cuba e tutto il movimento comunista internazionale.

Muore il combattente che alla testa di un pugno di uomini ha liberato Cuba dallo sfruttamento capitalistico e dal tallone dell’imperialismo americano. Il dirigente comunista che ha saputo mantenere ferma la costruzione della società socialista dopo gli eventi controrivoluzionari in URSS e nell’est Europa, che nonostante le difficoltà e l’infame blocco economico americano, ha garantito al suo popolo istruzione, sanità, diritti sociali. Muore l’instancabile rivoluzionario antimperialista, fratello delle lotte di ogni popolo oppresso, dal Sud America, all’Africa.

Muore un uomo, ma non la grande idea del socialismo-comunismo. Siamo convinti che oggi, di fronte alla crisi capitalistica, allo sfruttamento sempre maggiore, alla compressione dei diritti e delle condizioni di vita dei lavoratori, all’emergere di nuove e più grandi contraddizioni del sistema capitalistico a livello globale, le idee di Fidel Castro, le idee dei comunisti siano più attuali che mai. Con questo spirito rinnoviamo il nostro profondo sostegno alla causa del socialismo, a Cuba socialista. Il nome di Fidel resterà scritto nelle pagine della storia accanto a quello dei grandi rivoluzionari di ieri, e ne siamo convinti, a quelli di domani. Nel tuo nome compagno Fidel continuiamo la nostra lotta. Hasta siempre Comandante!

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RIZZO: «FIDEL. L’IDEA CHE NON MUORE.»

RIZZO: «FIDEL. L’IDEA CHE NON MUORE.»

Dichiarazione di Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista

«Muore il Comandante Fidel Castro, ma la sua idea vive! La volontà e la lotta del grande rivoluzionario cubano ha trasformato il suo popolo ridando dignità e uguaglianza contro la mercificazione dell’imperialismo. Centinaia di volte hanno provato ad assassinarlo senza riuscirci. I popoli e le nazioni delle Americhe, dell’Africa e del mondo intero lo ricordano come portatore di idea, lotta e solidarietà. Il Partito Comunista in Italia abbassa le sue bandiere in onore del Comandante Fidel. L’idea che non muore. Con Cuba Socialista Sempre.»

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NO ALL’INVIO DI TRUPPE IN LETTONIA.

NO ALL’INVIO DI TRUPPE IN LETTONIA.

Relativamente alla decisione del governo italiano di inviare un contingente militare in Lettonia, ai confini con la Russia, l’Ufficio Politico del Partito Comunista ha espresso la seguente posizione:

Il Partito Comunista condanna la decisione del governo italiano di inviare un contingente di truppe militari in Lettonia. Tale scelta scellerata, che si inserisce nell’ambito degli impegni assunti dal vertice NATO di Varsavia è il segno più chiaro dell’inasprirsi di una politica aggressiva che rischia di trascinare il mondo sull’orlo di un nuovo conflitto mondiale. Oggi i lavoratori e le classi popolari devono alzare in alto la bandiera della lotta all’imperialismo e della pace, assumere come parola d’ordine delle proprie lotte l’uscita dell’Italia dalla NATO e lo smantellamento di ogni base militare NATO in territorio italiano, lottando affinché l’Italia non sia coinvolta in scenari militari.

L’inasprirsi dello scontro interimperialistico in atto è evidente. La lotta delle potenze imperialiste per il controllo dei mercati e delle risorse per gli interessi dei rispettivi monopoli conosce oggi una preoccupante escalation. La classe operaia e le classi popolari non hanno nulla da guadagnare da questo scontro. La storia dell’umanità ha dimostrato che sono i capitalisti che guadagnano dalle guerre, mentre i popoli ne subiscono le perdite.

Il movimento comunista nasce da un’opposizione irriducibile alla guerra imperialista, dalla critica alla socialdemocrazia che si pose alla coda degli interessi imperialistici trascinando la classe operaia a fare da “carne da cannone” per gli interessi dei monopoli. Il Partito Comunista chiama i sindacati, le associazioni di massa, la gioventù e tutti coloro che hanno a cuore la lotta contro la guerra a denunciare la scelta del governo italiano chiedendone con forza le immediate dimissioni, ad una vasta mobilitazione per far desistere il governo dalla sua scelta. Il nostro partito nelle scorse settimane aveva partecipato al contro-vertice di Varsavia organizzato dai partiti comunisti e dal movimento internazionale per la pace, denunciando il carattere imperialista del vertice NATO e la preoccupazione per l’inasprimento dello scontro in atto.

L’Italia non deve essere trascinata nel vortice della guerra. Rafforziamo l’opposizione popolare alle misure della NATO, alla politica del governo Renzi e dell’Unione Europea.

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Messaggio del PC per i 90 anni di Fidel Castro

Messaggio del PC per i 90 anni di Fidel Castro

Messaggio a Fidel Castro per i suoi 90 anni da parte segretario del Partito Comunista Marco Rizzo.

Caro Comandante Fidel,

possano i tuoi 90 anni esser leggeri quanto solida e forte e’ stata la Tua opera. Nella Tua vita hai saputo dimostrare quanto sia possibile affrontare e battere i potenti se supportati dall’essenza degli insegnamenti di chi nei secoli si e’ battuto per l’eguaglianza. La lotta per il Comunismo nel mondo si è arricchita della Tua presenza ed il popolo cubano resterà per sempre legato alla rivoluzione del 1959 che ha dimostrato quanto una piccola isola, con una grande idea e con grandi uomini, può garantire la propria indipendenza e dignita’ anche di fronte allo strapotere dell’imperialismo yankee. La Vostra storia, Comandante, e’ fatta di giganti: assieme a Te, il Che, Camilo, Raul e tanti altri. La vita di ogni uomo e’ breve e puo’ risultare anche inutile. Spesso i tempi della nostra vita non sono i tempi della storia, ma Voi ci avete insegnato che gli uomini che si battono per il proprio popolo lasciano scritto il loro nome nella storia. ‘A qualunque costo!’ Comandante!

Roma, 12/08/2016

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Il PC di Turchia sul tentativo di golpe

Il PC di Turchia sul tentativo di golpe

Comunicato del Partito Comunista di Turchia sul tentativo di golpe. Il PC si schiera a sostegno della posizione e del lavoro dei compagni turchi, con cui intercorrono forti rapporti politici, essendo il PC di Turchia membro dell’Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d’Europa.

Non c’è alternativa al di fuori del popolo.

«Non abbiamo tutti i dettagli di quello che è successo durante il tentativo di colpo di stato che ha avuto luogo in Turchia nelle ore tra il 15 luglio e il 16 luglio. Tuttavia, sappiamo molto bene che i piani che sono supportati da forze straniere, che non traggono potere dalla classe operaia non possono sconfiggere i piani oscuri dell’ AKP e risolvere i problemi della Turchia. Gli eventi di oggi ci hanno ricordato le seguenti realtà, ancora una volta: o il popolo turco si organizzerà per sbarazzarsi di AKP o le politiche reazionarie dell’Akp si intensificheranno, la repressione aumenterà, i massacri, il saccheggio e i furti continueranno. L’unico potere che può rovesciare AKP è il potere del popolo, non c’è alternativa ad esso. AKP è responsabile di tutto ciò che ha avuto luogo questa sera. Tutti i fattori che hanno portato alla situazione attuale e le condizioni sono il prodotto del modo di governare dell’AKP e dei padroni nazionali ed internazionali che supportano AKP. Tuttavia, il fatto che il principale responsabile è AKP non significa che il tentativo di colpo di Stato sia stato orchestrato direttamente da Erdogan se stesso, al fine di raggiungere i suoi obiettivi come ad esempio aprendo la strada verso una presidenza esecutiva o cancellando gli ostacoli di fronte alla nuova costituzione. La tensione e le rivalità tra i diversi gruppi all’interno dello Stato e le forze armate che sono note per un po’ si sono trasformate in un conflitto armato. Mentre la tensione tra queste forze è vera, è una menzogna che una delle due parti in questo conflitto rappresenti gli interessi del popolo. Per ciò, cercare la soluzione contro il dominio dell’AKP in un colpo di stato militare è sbagliato come prestare il proprio sostegno alla AKP con il pretesto di prendere una posizione contro il colpo di stato militare per qualsiasi motivo. L’ultima cosa che si dovrebbe fare nel nome della libertà e dei diritti umani in Turchia è dare sostegno all’AKP che ha dato prova più e più volte di essere un nemico dell’umanità.
Anche se non hanno orchestrato questo colpo di stato, Erdoğan e AKP faranno ogni sforzo per utilizzare le condizioni risultanti e il sostegno che hanno ricevuto come mezzo per aumentare la loro legittimità. Il nostro popolo deve essere in allerta contro le misure che AKP certamente prenderà  nei giorni a venire. Aumentare la lotta contro l’AKP e i suoi piani oscuri è l’unico modo per evitare che il blocco di questo tentativo di colpo di stato fallito si trasformi in un conseguente consolidamento del governo dell’AKP e sia utilizzato come uno strumento per trasformare la l’instabilità della Turchia dell’AKP in stabilità. Il fatto che tutte le moschee in Turchia hanno trasmesso una continua propaganda in favore di Erdogan tutta la notte è un’indicazione concreta dell’urgenza del nostro compito che è nelle nostre mani.

Il Partito Comunista sta invitando il nostro popolo ad organizzarsi nelle file del partito contro i nemici del popolo e dell’umanità. La liberazione è solo nelle nostre mani.

Partito Comunista di Turchia

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