CONTRO L’IMPERIALISMO AMERICANO CONTRO LA NATO

CONTRO L’IMPERIALISMO AMERICANO CONTRO LA NATO

Domani arriva in Italia il Segretario di Stato statunitense Mike Pompeo, ex capo della CIA, l’organizzazione terroristica che semina terrore e viola costantemente il diritto internazionale in tutto il mondo.
L’imperialismo statunitense è il pericolo principale che attenta alla pace mondiale e porta guerra, sfruttamento e oppressione ovunque è possibile.
L’elenco dei crimini è lungo. Tralasciando le tremende guerre in Corea e in Vietnam, dove alla fine hanno prevalso i popoli di quei paesi, guardiamo al presente.
Ufficialmente dal 1962, ma in realtà fin da dopo il trionfo della Rivoluzione, Cuba è oggetto di un bloqueo (embargo) illegale e criminale. Fin dalla elezione di Hugo Chávez ha cercato di rovesciare illegalmente il governo bolivariano. L’aggressione imperialista NATO ha portato al potere i peggiori integralisti in Afghanistan. Ha ridotto in macerie un paese avanzato come l’Iraq. Ha ridotto uno dei paesi più benestanti dell’Africa, la Libia, a un territorio dove scorrazzano le peggiori bande criminali, colluse con gli interessi degli imperialisti europei. Ha tentato di fare la stessa cosa con la Siria. Aggredisce quotidianamente l’Iran e non si ferma neanche davanti all’assassinio di stato. Sostiene la criminale e illegale occupazione da parte di Israele e il suo espansionismo a danni dei territori palestinesi e dei paesi limitrofi. Ha portato i nazisti al potere in Ucraina. L’ultima bravata gli USA la compiono in Bielorussia, soffiando sul fuoco dopo che il popolo si è espresso inequivocabilmente per il legittimo presidente uscente.
Gli Usa occupano parte del territorio italiano al di fuori di ogni controllo e in violazione della sovranità e della Costituzione con le basi e con pericolosissime armi nucleari, facendo del nostro paese un obiettivo di guerra. Sta portando il confronto con paesi con Russia e Cina a un punto di non ritorno terrorizzato dalla prospettiva che la presa economica e militare sul mondo possa arretrare o crollare a causa della irreversibile crisi economica capitalistica.
Tutte queste azioni sono giustificate da menzogne di cui si fa protagonista l’attuale amministrazione, ma esse seguono passo passo quello che hanno fatto le precedenti, tanto repubblicane quanto democratiche, che hanno giustificato con ridicole scuse, criminali aggressioni a paesi sovrani, rivoluzioni colorate, blocchi economici, sanzioni, dividendo il mondo in servi fedeli e nemici giurati.
Quello che abbiamo visto e continuiamo a vedere durante la pandemia testimonia il disprezzo che questi personaggi hanno per i popoli del mondo, compreso il loro stesso. Gli Stati Uniti stanno pagando un prezzo pesantissimo all’assenza di assistenza sanitaria per i più poveri. Il potere borghese negli USA è dilaniato tra interessi che sono congiunti nello sfruttamento e nell’aggressione, ma poi litigano al loro interno tra le fazioni per quale tra esse debba prevalere. L’oppressione nei confronti del proletariato nero sta venendo a galla, ma non è un cambio di amministrazione che può cambiare la realtà, come il governo del nero Obama ha dimostrato.
Gli Stati Uniti sono in guerra permanente con tutti, alleati e nemici. Sfruttano i conflitti interni europei per regolare i conti con l’altro imperialismo di cui teme l’ascesa, la Germania e l’Unione Europea. Pompeo addirittura si è permesso di consigliare il Papa di fare la guerra religiosa alla Cina, cercando di coinvolgere in questa follia un fronte reazionario internazionale.
L’Italia, governata da pavidi servitori del capitalismo italiano, preferisce stare sotto l’ala del potente alleato per ricavare pezzi del sanguinolento bottino. L’Italia è il 4° contribuente delle missioni NATO. Questo al popolo italiano costa oltre 20 miliardi di euro l’anno, a cui si aggiungeranno i 2 miliardi della nuova missione in Tunisia.

Mike Pompeo non è benvenuto!
Gli USA sono il più grande pericolo per la sopravvivenza dell’umanità.
Solo rovesciando il potere della borghesia in Italia e nel mondo si potrà mettere fine a queste mostruosità

FUORI LA NATO DALL’ITALIA. FUORI L’ITALIA DALLA NATO.
PER LA PACE. SOCIALISMO O BARBARIE.

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SULL’OMICIDIO DI GEORGE FLOYD NEGLI USA

SULL’OMICIDIO DI GEORGE FLOYD NEGLI USA

I partiti comunisti e operai esprimono la solidarietà con la classe operaia multinazionale degli Stati Uniti e con il popolo nordamericano che è sceso per strada mobilitandosi contro il razzismo, la repressione, la disoccupazione e altri gravi problemi causati dal sistema di sfruttamento capitalistico.

L’omicidio di George Floyd non fa eccezione, è la regola della politica razzista, contro afroamericani, latini e migranti di altre nazionalità. Allo stesso modo, il sistema di sfruttamento affronta la classe lavoratrice nel suo insieme, come dimostrato dalla pandemia di Covid-19, che attualmente ha più di due milioni di contagiati e quasi 113.000 morti. Mentre molte vite potevano essere salvate, un sistema sanitario privatizzato è risultato nefasto perché il suo criterio è il profitto capitalista.

Povertà, disoccupazione, attacco ai diritti dei lavoratori, politica anti-immigrazione, brutalità della polizia, attacchi imperialisti contro altri popoli, decomposizione sociale, droghe, criminalità, dimostrano che il capitalismo è barbarie e che il socialismo è necessario e attuale.

I partiti comunisti e operai esprimono:

– La condanna dell’omicidio razzista di George Floyd e dei manifestanti, vittime della politica di repressione dell’amministrazione Trump.

– La solidarietà con i lavoratori e il popolo degli Stati Uniti, che in tutte le città dimostra contro il razzismo e la repressione.

– La solidarietà con i lavoratori e le persone degli Stati Uniti colpiti da COVID-19.

– La condanna dell’Amministrazione Trump, attualmente responsabile della Casa Bianca, che implementa campagne razziste, anti-migranti, xenofobe e anticomuniste. Condannano il coprifuoco e il pattugliamento della Guardia Nazionale, l’arresto e l’omicidio di dimostranti.

Da che parte stai? I partiti comunisti e operai insieme ai lavoratori e al popolo nordamericano, contro il capitalismo e la barbarie.

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

Prime adesioni:

Partito Comunista d’Austria

Partito Comunista d’Australia

Partito Comunista Brasiliano

Partito Comunista Boliviano

Partido Vanguardia Popular (Partito Comunista del Costa Rica)

Partito comunista iracheno

Partito Comunista del Canada

Partito Comunista degli Stati Uniti

Partito Comunista del Messico

Partito socialista popolare del Messico

Partito popolare socialista- raggruppamento politico nazionale

Partito popolare palestinese

Comunisti della Catalogna

Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna

Partito Comunista di Grecia

Partito Comunista Paraguay

Partito Comunista Portoghese

Partito Comunista Peruviano

Partito Comunista, Italia

Partito Comunista di El Salvador

Forza della rivoluzione. Repubblica Dominicana

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Discorso introduttivo del Segretario Generale del CC del KKE, Dimitris Koutsoumpas, alla teleconferenza dei partiti della Iniziativa Comunista Europea

Discorso introduttivo del Segretario Generale del CC del KKE, Dimitris Koutsoumpas, alla teleconferenza dei partiti della Iniziativa Comunista Europea

11/05/2010

Cari compagni,

da parte del Comitato Centrale del KKE vi trasmettiamo auguri di salute e forza nella nostra lotta che prosegue in tutte le condizioni, ed è preziosa per gli interessi della classe operaia e dei popoli.

Il Partito Comunista di Grecia (KKE) ha preso l’iniziativa di tenere una teleconferenza, in mezzo alla pandemia del nuovo coronavirus che minaccia i popoli di tutto il mondo, cosicché anche in condizioni così complesse potremo padroneggiare nuovi modi per scambiare opinioni e coordinare creativamente le attività dei partiti della Iniziativa Comunista Europea.

Bisogna sottolineare che, nonostante la pandemia e le aspirazioni dei governi antipopolari, i Partiti Comunisti e Operai d’Europa sono presenti e con multiformi attività hanno onorato anche quest’anno la giornata internazionale dei Lavoratori, gli innumerevoli eroi della lotta per i diritti operai e la causa della classe operaia.

Ieri, in particolare (sabato 9/5), abbiamo commemorato il 75° anniversario della Vittoria antifascista dei popoli, raggiunta attraverso la dura lotta del popolo sovietico, dell’Armata Rossa, sotto la guida del Partito dei bolscevichi e con l’azione energica dei movimenti partigiani diretti dai partiti comunisti.

Compagni,

il nostro Partito affronta questa situazione senza precedenti per il popolo con un alto senso di responsabilità.

Fin dal primo momento abbiamo adattato il funzionamento e l’azione delle organizzazioni del Partito in conformità con le misure per prevenire e proteggere la salute pubblica, esigendo al contempo l’assunzione immediata di tutte le misure necessarie per proteggere la salute del popolo e i diritti dei lavoratori.

Il contenuto dell’intervento del nostro Partito in queste difficili condizioni è ben illustrato nello slogan: Restiamo forti – Non restiamo in silenzio!

Ci manteniamo forti, proteggiamo noi stessi, la nostra famiglia, i nostri compagni e amici, i nostri colleghi. Non rimaniamo in silenzio di fronte alle carenze del sistema sanitario pubblico. Evidenziamo e reclamiamo tutto ciò che dovrebbe esser fatto per contrastare la pandemia.

Evidenziamo in particolare la necessità di assumere migliaia di operatori sanitari, la requisizione immediata del settore sanitario privato, la protezione dei nostri concittadini che soffrono nei luoghi di lavoro per produrre il necessario per la sopravvivenza del popolo, così come per la protezione dei nostri concittadini che conducono una lotta titanica con spirito di autosacrificio negli ospedali e in tutte le strutture sanitarie per proteggere la nostra salute e la nostra vita.

Restiamo forti, non ammainiamo la bandiera della resistenza , delle rivendicazioni, e della solidarietà nei luoghi di lavoro e nei quartieri, ovviamente tenendo in considerazione le misure di protezione e le condizioni speciali.

Non restiamo in silenzio di fronte all’arbitrarietà dei padroni e la politica governativa, che cerca di scaricare anche questa crisi sulle spalle dei lavoratori.

Cari compagni e compagne

lo stato borghese, il governo e i suoi apparati  hanno lanciato un potente attacco politico, ideologico e di propaganda contro il nostro Partito e il movimento operaio sindacale di classe, contro il PAME, utilizzando come pretesto i grandi eventi del Primo Maggio che hanno avuto luogo in tutto il paese, con il grande concentramento in Piazza Syntagma, fuori dal Parlamento, al quale hanno dato copertura anche molti mezzi di mass media  europei e internazionali.

Ciò che li ha disturbati e preoccupati, facendo scatenare un insidioso attacco anticomunista, è il simbolismo degli eventi:

Sono infastiditi dalla disobbedienza all’ingiustizia e allo sfruttamento. Li preoccupa che la classe operaia, il suo movimento, con i comunisti in prima linea, possano e debbano disubbidire alle misure repressive antioperaie che colpiscono i diritti dei lavoratori, trovino modi di espressione della protesta popolare e dell’organizzazione della lotta, sotto qualsiasi condizione, anche in condizioni di divieto, utilizzando forme diverse e originali.

Li ha infastiditi e preoccupati anche la disciplina dei lavoratori. La loro disciplina nel rispettare tutte le misure di protezione richieste dai comunisti e dai sindacati di massa raggruppati nel PAME. Sono infastidi dal fatto che in questo Primo Maggio emblematico, così come nei precedenti giorni d’azione che sono stati organizzati, come ad esempio il giorno d’azione per la Salute (4 aprile), il giorno d’azione per i lavoratori dei supermercati (15 aprile) e il giorno d’azione in difesa dei diritti dei lavoratori in tutti i luoghi e settori di lavoro (28 aprile),si son distinti eggreggiamente l’organizzazione, lo spirito collettivo, la coscienza individuale volontaria hanno disciplinato la partecipazione e l’azione per il proposito comune, l’attenzione, la preparazione, la qualità e la superiorità del popolo che lotta.

L’elemento della insubordinazione, della disobbedienza, della prosecuzione della lotta sotto qualsiasi circostanza, ci mostra il cammino che tutti i partiti comunisti e operai devono seguire costantemente in funzione del nostro programma e del nostro obiettivo strategico.

L’elemento della disciplina evidenzia il ruolo dirigente che deve e può svolgere solo il partito comunista come guida della classe, l’unico partito che può fare affidamento su dati scientifici per aprire cammini luminosi, che può dirigere la lotta, l’Alleanza Sociale, portare la nostra causa a conclusione, ossia, alla vittoria definitiva dei lavoratori di tutta Europa, contro la dittatura dei monopoli e di dirigere i popoli a una nuova società libera dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

E’ tutto questo che preoccupa la borghesia, tutto questo è ciò che dobbiamo mettere in evidenza in modo sistematico e con insistenza ai nostri popoli nel prossimo periodo.

Compagne e compagni

E’ nelle nostre mani la possibilità di rompere il silenzio che il governo e il grande padronato vogliono imporre in nome di “superare questa crisi insieme”, prodotto dell’etica borghese ipocrita.

Spetta a noi reclamare misure per sostenere i lavoratori dipendenti e autonomi che sono stati colpiti dalle misure restrittive imposte. Esigere la cancellazione di decine di migliaia di licenziamenti e i cambiamenti negativi che li hanno preceduti. Non legittimeremo che le misure prese in occasione della pandemia diventino permanenti, come quelle relative a una maggiore “flessibilità” del lavoro.

La strategia di comunicazione del governo della ND in Grecia di ridurre tutto a “responsabilità individuale” è insidiosa, proprio perché nasconde la verità al popolo.

Il suo obiettivo è nascondere le enormi carenze del sistema sanitario pubblico, di cui è responsabile la politica dell’UE nel suo insieme, che è stata accettata e adottata da tutti i governi greci, così come la politica di svilimento, mercificazione e tagli che è stata seguita in tutti questi anni da tutti i governi, prima di ND-PASOK, e poi di SYRIZA.

Compagni,

se un mito sta collassando in questi giorni di pandemia di coronavirus è quello che il settore pubblico possa coesistere in armonia con il settore privato e, pertanto, contribuire davvero ad affrontare la situazione. Questo mito è stato distrutto dalla speculazione dei centri privati sui test del virus, accessibile solo a chi poteva pagarlo, privando lo Stato di risorse utili e accrescendo il rischio di diffusione del virus. Questo lo hanno dimostrato, tragicamente, i molti casi e morti in Grecia nelle cliniche e strutture private che non hanno osservato gli standard sanitari  igienici di base.

Questo mito inoltre è screditato dal fatto che lo Stato dipende per quanto concerne la fornitura di prodotti di base e medicine, dalla “guerra” sul mercato mondiale da parte delle grandi compagnie che hanno trovato l’opportunità di far affari lucrativi.

La necessità di un sistema sanitario esclusivamente pubblico e gratuito, attraverso l’abolizione dell’azione imprenditoriale, è stata drammaticamente dimostrata.

Oggi, è indiscutibile che la salute delle persone, la cura, la protezione e la sicurezza sono incompatibili con il profitto capitalista, il capitale avido e il modo di produzione capitalista. Se non si impongono soluzioni basate sulle necessità reali delle persone, le persone soffriranno, vivranno in condizioni miserabili, pagheranno sempre di tasca propria e si arricchiranno i pochi eletti del capitale.

Come lo dimostra l’esperienza quotidiana, i monopoli cercano di aumentare la loro ricchezza sia in condizioni di sviluppo capitalista come in condizioni di crisi dell’economia capitalista.

Ultimamente, i processi e le rivalità a livello europeo e mondiale si sono intensificati su come sostenere più efficacemente l’economia capitalista colpita.

Gli effetti della pandemia del coronavirus hanno certamente agito da catalizzatore per il peggioramento dei gravi problemi che già esistevano nell’economia capitalista.

Il KKE, anche quando i governanti, attuali e precedenti, esultavano per la “crescita”, aveva avvertito che il problema della sovraccumulazione del capitale, in quanto causa principale della crisi, non solo non era superato, ma si è acuito, avvicinando il rischio di una nuova crisi, forse più rapidamente del previsto.

Di fatto, l’economia greca è ancor più esposta a queste perturbazioni, a causa della sua grande dipendenza dal turismo e dal trasporto marittimo, in generale dal trasporto.

Questa bandiera è stata sventolata da tutti i governi precedenti – ND, SYRIZA, PASOK-KINAL, indebolendo al contempo il grande potenziale produttivo del paese, prezioso e necessario soprattutto in condizioni come quelle attuali, semplicemente perché imposto dai profitti del capitale e dagli impegni con l’UE.

È su questo terreno che si sta sviluppando la discussione per un forte intervento statale nell’economia, il cosiddetto “nuovo Piano Marshall”. Questa locuzione infatti viene utilizzata sia dai seguaci degli attuali meccanismi di sostegno del MES (Germania, Paesi Bassi, Austria) come dai fautori degli Eurobond, o simili, dei paesi fortemente indebitati del sud.

Inoltre è utilizzata da tutte le forze borghesi, indipendentemente dal fatto che appaiano come avversarie tra loro (neoliberisti, forze di destra, socialdemocratici di ogni matrice e altri).

Questa convergenza mostra il consenso sulla necessità che gli stati borghesi e le loro alleanze, come la UE, intervengano con una politica fiscale espansiva, per sostenere – non i lavoratori e i popoli, che sono nuovamente le vittime in termini di salute e diritti – ma i gruppi imprenditoriali e la loro reddittività.

Ma, al contempo, rafforzerebbe la posizione del capitale europeo contro i concorrenti: USA, Cina, Russia, ecc., nel quadro dei riallineamenti che avranno luogo nel sistema imperialista internazionale.

Naturalmente, ciò non significa che non vi siano differenze tra di loro, all’interno dell’UE, su chi vincerà e chi perderà, cosa che potrebbe condurre a un nuovo fragile compromesso. In realtà, è vero il contrario.

I paesi con deficit e debiti minori argomentano che i prestiti alle economie dovrebbero essere una questione di ciascun stato separatamente, attraverso gli attuali meccanismi di sostegno. I paesi con deficit più elevati, come Italia e Spagna, che avranno bisogno di grandi pacchetti per sostenere i propri gruppi imprenditoriali, argomentano che questo prestito dovrebbe avvenire sulla base del “debito condiviso”.

Ciò che viene confermato, ancora una volta, è la truffa della “solidarietà europea”. L’UE e l’Eurozona sono, per natura, alleanze di Stati e economie in competizione che, specialmente in tempi di crisi, si “mostrano i denti” l’uno contro l’altro e, soprattutto, contro i popoli. Quindi, coloro che si lamentano nuovamente riguardo la coesione dell’UE e della minaccia alla “casa comune europea”, sanno che questa falsa immagine sta svanendo agli occhi dei popoli.

Inoltre si conferma che il mix di gestione borghese, che si sceglie di volta in volta, non è determinato dalle particolari opinioni politiche di ciascun governo borghese, ma dalle necessità e priorità del capitale in un determinato momento.

Per questa ragione, abbiamo visto forze socialdemocratiche, come SYRIZA in Grecia, attuare politiche restrittive a cui si presumeva si opponessero, così come le forze neoliberiste adesso attuano una politica più espansiva che precedentemente criticavano. Non è una novità. La storia moderna è piena di tali esempi.

In ogni caso, il comune denominatore è che ai lavoratori sarà chiesto di pagare ancora una volta il “costo” dei nuovi pacchetti di salvataggio.

I lavoratori hanno pagato i memorandum e le dure misure antipopolari negli ultimi anni e saranno chiamati a pagare ancora una volta i nuovi prestiti e deficit, insieme alle nuove misure in fase di test in una sorta di tubo sperimentale “sanitario”, con il pretesto della pandemia.

Compagni,

in Grecia, i sindacati di classe, le organizzazioni combattive della classe operaia del settore privato e pubblico, così come le organizzazioni dei lavoratori autonomi della città e della campagna (professionisti, contadini, scienziati), artisti, studenti, alunni, fanno importanti richieste a sostegno dei redditi popolari, dell’abolizione delle centinaia di leggi antipopolari e decisioni del governo riguardanti tutti i settori, che trovano l’appoggio del KKE.

Promuoviamo richieste concrete e elaborate per la soddisfazione delle necessità contemporanee dei lavoratori, dei contadini medi e poveri, dei lavoratori autonomi nella città, degli studenti e dei giovani lavoratori, delle donne dei ceti  operai e popolari, così come per gli immigrati e rifugiati che sono giunti nel nostro paese e sono vittime delle guerre imperialiste e dello sfruttamento capitalista.

Utilizziamo ogni opportunità per organizzare la lotta operaia e popolare e consideriamo che la promozione e rivendicazione nelle condizioni speciali delle restrizioni, con maggiore intensità e con altri modi e forme da domani, è una condizione chiave per preparare il contrattacco popolare, coltivare un clima di prontezza, raggruppamento, di ampia Alleanza Sociale con la classe operaia all’avanguardia.

Il coronavirus sarà curato e la pandemia passerà, come avvenuto in passato; ma il capitalismo è incurabile e continuerà a tormentare l’umanità, con la povertà, la disoccupazione, le guerre, la distruzione dell’ambiente, fino a che i popoli non decideranno di farsi protagonisti dei nuovi sviluppi.

Sempre più persone al mondo si rendono conto e gridano che “il capitalismo è il vero virus”.

Il sistema attuale può esser solamente rovesciato e sostituito da un sistema sociale superiore, il socialismo-comunismo, dove la proprietà sociale dei mezzi di produzione con il potere operaio, la pianificazione centrale scientifica per soddisfare le necessità popolari, il controllo operaio in tutti gli organi amministrativi e la partecipazione in tutti gli organi del potere, dal basso verso l’alto, possono condurre alla prosperità del popolo, alla pace e al progresso dell’umanità.

Dobbiamo rimanere constantemente orientati a questo compito, senza vacillare. La nostra tattica e pratica quotidiana dev’ essere subordinata a questo compito, tenendo sempre in conto le condizioni concrete, i rapporti di forza, ma senza subordinarci a essi alterando il nostro obiettivo strategico.

L’internazionalismo, l’azione e la solidarietà operaia e comunista devono accompagnarci in ogni passo che compiamo, come abbiamo fatto finora, ma con passi più rapidi che raggiungeranno  forse  piccoli avanzamenti, realistici nel presente, ma che prepareranno il grande salto nel futuro, per i popoli dei nostri paesi, per tutta l’Europa, per tutto il mondo.

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Dichiarazione congiunta dei Partiti dell’Iniziativa Comunista Europea

Dichiarazione congiunta dei Partiti dell’Iniziativa Comunista Europea

Il 10 maggio 2020, su iniziativa del KKE, si è tenuta una teleconferenza dei Partiti dell’Iniziativa Comunista Europea, dal tema: “La lotta dei partiti comunisti e operai nelle condizioni della pandemia e della nuova crisi capitalista “.

Il discorso introduttivo alla teleconferenza è stato tenuto da Dimitris Koutsoumbas, segretario generale del CC del KKE.

Alla teleconferenza hanno partecipato 24 partiti comunisti e operai provenienti da Austria, Bulgaria, Francia, Danimarca, Grecia, Italia, Irlanda, Spagna, Croazia, Lettonia, Bielorussia, Lituania, Malta, Norvegia, Ungheria, Ucraina, Polonia, Russia, Serbia, Svezia e Turchia.

La teleconferenza ha avuto luogo pochi giorni dopo la celebrazione della Festa del Lavoro e del 9 maggio, il 75° anniversario della vittoria antifascista, che quest’anno è stato onorato dai partiti in circostanze speciali. I partiti dell’Iniziativa Comunista Europea hanno onorarato gli innumerevoli morti della lotta dei lavoratori e la vittoria antifascista dei popoli, guidati dall’Armata Rossa, dal popolo sovietico e dal Partito bolscevico.

Durante la teleconferenza, i partiti comunisti e operai che hanno partecipato si sono scambiati informazioni sui sistemi sanitari e sui diritti dei lavoratori nei paesi europei, le misure dei governi borghesi, l’UE e l’attacco del capitale.

Durante la discussione, è stato dimostrato che la pandemia di CoVID-19 ha rivelato gli enormi problemi dei sistemi di sanità pubblica nei paesi capitalisti. Questi problemi sono causati dalla politica anti-popolare che dura da lungo tempo di sottofinanziamento, scarsità di personale e degrado delle infrastrutture di sanità pubblica, a favore della mercificazione e della privatizzazione della salute, per la redditività dei monopoli. La situazione nel settore sanitario, che si è creata a beneficio della redditività capitalista, da un lato porta all’intensificazione del lavoro di medici e infermieri e, dall’altro, non è in grado di soddisfare nella realtà le esigenze attuali di prevenzione e assistenza sanitaria del popolo, confermando che il capitalismo è il vero “virus”.

Inoltre, la situazione attuale ha messo in evidenza le contraddizioni tra i paesi capitalisti e i monopoli per il brevetto del nuovo vaccino, i trattamenti e le necessarie forniture mediche.

I partiti dell’Iniziativa comunista europea si sono scambiate le loro esperienze sulle conseguenze della nuova crisi capitalista in seguito al rallentamento dell’economia che ha avuto luogo nel periodo precedente e sta assumendo grandi proporzioni nelle condizioni della pandemia. Hanno denunciato l’attacco del capitale manifestato su tutti i fronti e le misure antioperaie dei governi borghesi, che allo stesso tempo forniscono enormi quantità di denaro per sostenere i gruppi monopolistici.

È stato dimostrato che esiste una tendenza generale verso l’aumento della disoccupazione, forme flessibili di occupazione, nuove misure contro i lavoratori e una sospensione dei diritti sindacali. Sta diventando chiaro che ancora una volta la classe operaia e altri strati popolari pagheranno per la crisi capitalista.

In queste circostanze, i rappresentanti dei partiti comunisti e operai dell’Iniziativa Comunista Europea (ECI) hanno discusso le posizioni dei partiti e le loro azioni per proteggere la salute e i diritti dei lavoratori e della gente contro le impasse del capitalismo.

Prima di tutto, durante la teleconferenza, i partiti hanno espresso il loro caloroso ringraziamento ai medici e ai paramedici, agli ospedali e al personale delle unità sanitarie che hanno dato battaglia e stanno ancora combattendo contro la pandemia, affrontando grandi difficoltà.

I partiti dell’ICE hanno anche espresso solidarietà con le persone colpite dalla pandemia di CoVID-19 e hanno augurato loro una pronta guarigione.

Inoltre, hanno salutato l’azione di solidarietà di Cuba con i paesi più colpiti.

I partiti hanno convenuto di rafforzare la lotta per:

Il rafforzamento immediato dei sistemi di sanità pubblica, assunzione di personale medico e infermieristico permanente a pieno diritto, soddisfacimento di tutte le esigenze nelle unità di terapia intensiva e delle infrastrutture necessarie per il pieno funzionamento dei servizi di sanità pubblica e di ricerca.

Fornitura immediata di tutti i mezzi di protezione necessari (maschere, guanti, disinfettanti, ecc.) dallo Stato gratuitamente e lotta contro il profitto. Fornitura immediata di tutte le misure di protezione al personale sanitario che conduce questa battaglia.

I partiti comunisti e operai europei hanno sottolineato che guideranno la lotta contro l’attacco del capitale, che di fronte alla nuova crisi procede a licenziamenti diffusi e cerca di schiacciare ulteriormente i salari, l’orario di lavoro, le vite e altri diritti del lavoro. Hanno espresso la loro solidarietà con i sindacati con orientamento di classe che lottano per impedire che i lavoratori paghino le conseguenze della crisi capitalista.

Si sono espressi contro i piani imperialisti di USA, NATO e UE, nonché contro le criminali sanzioni e misure di esclusione economica che rendono difficile la vita delle persone.

I partiti che hanno partecipato alla teleconferenza hanno notato che la situazione attuale mostra le profonde impasse del modo di produzione capitalistico (crisi, disoccupazione, impoverimento della classe lavoratrice, mercificazione di bisogni sociali come la salute, guerre imperialiste, ecc.).

In queste circostanze, lo slogan “socialismo o barbarie” è più attuale che mai.

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GIÙ LE MANI DEL VENEZUELA!

GIÙ LE MANI DEL VENEZUELA!

Oggi alle prime ore del mattino un gruppo di mercenari, terroristi provenienti della Colombia, ha tentato un’invasione via mare con l’obiettivo di assassinare diversi leader nel paese, compiere atti terroristici e aumentare la spirale di violenza per aprire un nuovo tentativo di colpo di Stato

LE TRAME DELL’IMPERIALISMO NON SI FERMANO MAI.

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Viva la Giornata Internazionale dei Lavoratori

Viva la Giornata Internazionale dei Lavoratori

Estendiamo calorosi saluti di classe a tutti i lavoratori del mondo, ai giovani e donne della classe lavoratrice. Rendiamo omaggio a tutti i morti della nostra classe.

Il 1 ° maggio è un giorno simbolico per i lavoratori di tutto il mondo, un simbolo della lotta dei popoli contro lo sfruttamento e la barbarie capitalista, contro la guerra imperialista.

Soprattutto quest’anno nel mezzo di una pandemia, i lavoratori celebreranno la Festa del Lavoro in tutti i modi possibili. Anche indossando una mascherina, la classe operaia può levare alta la sua voce.

Nel primo maggio di quest’anno dobbiamo alzarci e lottare, alzare i pugni e chiedere misure per proteggere la vita e i diritti dei lavoratori!

Denunciamo la mancanza di misure precauzionali nei luoghi di lavoro e le tragiche carenze di personale permanente e infrastrutture negli ospedali pubblici.

Dedichiamo i nostri sforzi per rafforzare la lotta dei lavoratori, affinché non paghino ancora una volta il peso della nuova crisi del sistema capitalistico.

Facciamo appello alla classe operaia e ai popoli di lottare contro i piani aggressivi di USA, NATO e UE, contro le guerre imperialiste causate dalle contraddizioni e competizioni imperialiste.

Con il pretesto della pandemia, i governi cercano di affondare un nuovo duro colpo ai rimanenti diritti del lavoro sostenendo la mancanza di responsabilità dei datori di lavoro nei luoghi di lavoro.

Insieme a “piani Marshall”, con enormi sussidi, esenzioni fiscali e prestiti a tassi molto bassi, sostengono in modo provocatorio gruppi imprenditoriali, facendo pagare ai lavoratori il conto della crisi, oltre a far passare nuove misure contro il lavoro, meccanismi reazionari e misure per limitare l’azione sindacale.

 

Siamo ispirati dagli eroi del sanguinoso sciopero di Chicago del 1° maggio 1886, che aveva l’obiettivo di stabilire la giornata lavorativa a 8 ore. La classe operaia si alzò e con le sue lotte eroiche riuscì a imporre la giornata di 8 ore come punto di partenza per una serie di vittorie nel 20° secolo, che oggi vengono portate via una per una.

Contro i sermoni sull’unità nazionale e gli appelli ai lavoratori per allinearsi agli interessi dei capitalisti che sfruttano la pandemia e l’imminente crisi capitalistica, dichiariamo che non faremo un passo indietro rispetto ai nostri diritti e alle nostre richieste di soddisfare le esigenze attuali della classe operaia e degli altri strati popolari!

La pandemia ha dimostrato che la barbarie del capitalismo, un sistema marcio, sfruttatore e obsoleto che causa solo crisi, sofferenze, guerre e rifugiati, è incurabile.

La superiorità del nuovo mondo, cioè il socialismo, in cui la classe operaia avrà il potere e sarà in grado di godere di tutta la ricchezza che produce, emerge più necessaria e attuale che mai.

 

Viva la festa del lavoro

Dichiarazione della Segreteria dell’iniziativa dei partiti comunisti e operai d’Europa

 

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La fine di miti e illusioni

La fine di miti e illusioni

Per affrontare il presente e preparare il domani 

Siamo nel mezzo della pandemia del nuovo coronavirus che minaccia il nostro popolo, i popoli di tutto il mondo. Il nostro Partito affronta con alto senso di responsabilità questa nuova vicenda per il nostro popolo. Fin dal primo momento, abbiamo sospeso tutte le nostre iniziative pubbliche, adattato il funzionamento e l’azione delle organizzazioni del Partito nel quadro di prevenzione e protezione della salute pubblica. Allo stesso tempo, abbiamo richiesto che fossero prese immediatamente tutte le misure necessarie per proteggere la salute del popolo ed i diritti dei lavoratori. 

Il contenuto dell’intervento del nostro Partito in queste difficili condizioni è adeguatamente illustrato dallo slogan: 

“Rimaniamo forti, non rimaniamo in silenzio” 

Proteggiamo noi stessi, la nostra famiglia, i nostri compagni e amici, i nostri colleghi. 

Non rimaniamo in silenzio di fronte alle carenze del sistema sanitario pubblico. Evidenziamo e rivendichiamo tutto ciò che avrebbe dovuto esser fatto per contrastare la pandemia. 

Stiamo evidenziando in particolare la necessità di assunzione di migliaia di operatori sanitari, la requisizione immediata del settore sanitario privato, per la protezione di coloro che soffrono nei luoghi di lavoro per produrre il necessario per la sopravvivenza del popolo, nonché la protezione dei lavoratori della sanità che stanno combattendo una battaglia titanica con spirito di sacrificio negli ospedali, in tutti i luoghi della sanità, per proteggere la nostra salute e la nostra vita. 

RIMANIAMO FORTI, non ammainiamo la bandiera della resistenza, della rivendicazione, della solidarietà nei luoghi di lavoro e nei quartieri, tenendo sicuramente conto delle misure di protezione e delle circostanze speciali. 

Non restiamo silenziosi di fronte all’arbitrarietà padronale ed alla politica del governo, che cerca di caricare anche questa crisi sulle spalle dei lavoratori. 

Rompiamo il silenzio che, governo e grande padronato, vogliono imporre in nome del “tutti insieme superiamo anche questa crisi”, un riflesso dell’etica ipocrita borghese. Molto semplicemente perché non possiamo “tutti insieme” assumere operatori sanitari, requisire il settore privato, adottare misure preventive e protettive, fornendo tutti i mezzi e gli strumenti necessari alla protezione dei lavoratori. Tutto questo, nei limiti di questo sistema, deve essere fatto dallo Stato che dirige insieme alla classe che ha il reale potere e la proprietà. 

E questo fino a quando la classe operaia, gli strati popolari, “tutti insieme” e uniti, li toglieranno di mezzo definitivamente e irrevocabilmente per costruire una società in cui i beni sociali saranno prioritari, in contraddizione con il profitto capitalistico che porta alla morte i nostri simili. 

RIVENDICHIAMO MISURE di sostegno per i lavoratori dipendenti e per i lavoratori autonomi che sono stati colpiti dalle misure restrittive imposte. 

Pretendiamo la cancellazione dei circa 40.000 licenziamenti e le dannose modifiche precedenti. 

Non legittimiamo le misure che si stanno adottando in risposta all’epidemia, ma con l’obiettivo di una loro stabilizzazione, come quelli riguardanti l’ulteriore “flessibilizzazione” del lavoro. 

NON NEGHIAMO LA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE. Ma questa si consolida quando uno stato si assume la sua responsabilità primaria. 

La strategia comunicativa di N.D. (Nuova Democrazia, il partito la governo– N.d.T.) di condurre tutto sulla “responsabilità individuale” è subdola, proprio perché nasconde la grande verità al popolo. 

Mira a nascondere le enormi mancanze del sistema sanitario pubblico per le cui carenze è responsabile la politica generale dell’Unione Europea, accettata e approvata da tutti i governi greci. Nonché dalla politica di declassamento, della mercificazione e dei tagli seguita nel tempo da tutti i governi, prima quelli di ND-PASOK e poi SYRIZA. 

Ma non è stata la stessa politica comunicativa di “responsabilità individuale” che ha seguito anche il governo SYRIZA quando attribuiva alle responsabilità individuali le grandi tragedie di Mandra e Mati? (tragedie di frane e incendi con centinaia di vittima tra la popolazione N.d.T). 

L’ipocrisia dell’attuale governo si dimostra anche sulla questione delle necessarie misure restrittive, perché queste misure si fermano fuori dai cancelli dei luoghi di lavoro, degli ospedali, dei supermercati, delle fabbriche dove i lavoratori si affollano senza le necessarie misure precauzionali. 

E tutto questo, mentre esiste l’esempio della vicina Italia, dove si denuncia, come la diffusione del virus è in grande parte dovuta al fatto che, sotto la responsabilità degli industriali e del governo, la grande zona industriale del Nord non ha interrotto le sue attività, diventando il focolaio principale della diffusione virale. 

Per tutto questo sopraddetto, “facciamo i conti” da ora, sia col governo di N.D., sia con la sfrenatezza del grande capitale. Non lo lasceremo per il dopo, in nome delle condizioni speciali che impongono oggi una spuriaconcordia” come sostengono SYRYZA e gli altri partiti borghesi, chiedendo sostanzialmente al popolo pieno disarmo e sottomissione. E ciò riguarda il pensiero, la coscienza, la chiara ottica di classe. 

Riguarda anche la prassi, l’atteggiamento di lotta nella vita quotidiana, in modo che nessuno e nessuna persona si senta solo/sola in queste difficili condizioni. 

La nostra concordia, la concordia della classe operaia e del popolo sofferente, è quella che si costruisce quotidianamente, con pazienza e perseveranza, con fermezza, frontalmente e contro le politiche della UE, del grande capitale e dei suoi governi che mettono a rischio la vita del popolo e dei suoi figli. 

In particolare, l’opposizione dei partiti, come quella di SYRIZA rimarrà nella storia come l’opposizione che “ una mano” in ogni passo pericoloso che in definitiva colpisce gli interessi del popolo greco. 

Dalle relazioni pericolose con gli USA e la NATO, alle relazioni greco-turche fino all’affronto dell’aggressività imperialista che si sviluppa insieme e al fianco delle provocazioni e dell’aggressività turca, fino alla gestione del dramma dei profughi/migranti e la gestione della stessa pandemia, SYRIZA, a causa della sua strategia di condivisione e accordo, dà una mano al governo di N.D., su tutte le questioni fondamentali per la vita del popolo. Tutto questo, insieme al la liquidazione del sistema sanitario pubblico fino ai grandi ospedali arrivati alla situazione limite senza aspettare l’esplosione della pandemia, porta anche il suo marchio: il precedente governo di ND ha chiuso gli ospedali, SYRIZA li ha lasciati chiusi. 

Il partito di ND stava riducendo i fondi per la salute e SYRIZA li ha ridotti ulteriormente. 

Nessuno di loro ha fatto le necessarie assunzioni di personale medico e sanitario. 

Insieme favoleggiavano dicendo al popolo che il settore privato avrebbe potuto contribuire al “potenziamento” del settore della sanità pubblica. 

Se un mito sta crollando nei giorni della pandemia del coronavirus è il mito della coesistenza armoniosa del settore pubblico con il settore privato nel contribuire ad affrontare la situazione, poiché questo mito viene sbugiardato dalla corsa ai profitti dei centri sanitari privati tramite i test virali. Test disponibili per quelli che possono pagare ma che sottraggono dalla pianificazione statale risorse preziose aumentando nel contempo il rischio di ulteriore diffusione del virus. 

Questo mito è anche screditato dal fatto che lo stato dipenda per le forniture di importanti materiali e medicinali dalla “guerra” condotta sul mercato mondiale da parte delle grandi compagnie che hanno trovato l’opportunità di fare affari d’oro. 

Si sta dimostrando in modo drammatico la necessità di un sistema sanitario esclusivamente pubblico e gratuito accompagnato dall’abolizione dell’azione imprenditoriale. 

Anche ora che tutti gli occhi sono puntati sul sistema sanitario pubblico, le assunzioni di personale sanitario annunciate dal governo sono insufficienti a soddisfare anche i bisogni di base in periodi normali e tanto meno in condizioni di emergenza pandemica. 

Le condizioni odierne impongono di: 

  • Procedere immediatamente con la requisizione delle unità sanitarie private ed il loro inserimento nella pianificazione statale centrale. 
  • Fornire gli ospedali di tutti gli strumenti necessari richiesti dagli stessi operatori sanitari che conoscono meglio di chiunque altro le reali necessità e bisogni, ora e subito. 
  • L’apertura di tutte le Unità di Terapia Intensiva. 
  • L’assunzione di tutto il personale sanitario necessario. 

Né il governo, né SYRIZA osano proporre la reale e immediata requisizione del settore privato. 

IL SECONDO MITO CHE STA CROLLANDO è quello riguardante il “ritorno alla normalità” ed ai tassi di alta crescita. 

Tutto ciò ora si trasforma nell’ammissione del fatto che l’economia greca sta entrando in una profonda recessione. 

Questa era stata ovviamente preceduta dal rallentamento dell’economia nell’UE ed in altre importanti economie capitaliste aumentando il rischio di una nuova crisi economica capitalistica. 

Naturalmente, l’attuale pandemia non è la sua causa principale ma ne è solo il suo catalizzatore. È un dato di fatto che l’economia greca sarà colpita grazie anche alla “monocoltura” del turismo, facendo fare una pessima figura a coloro che sbandierano l’estroversione dell’economia greca. 

Le misure adottate dalla UE e dai governi dei suoi stati-membri, che perseguono misure protezionistiche, chiudono le frontiere, finanziano i propri gruppi monopolistici, non fermeranno questo processo. 

Questo intervento di tipo keynesiano, così come il tanto pubblicizzato alleggerimento della morsa fiscale per sostenere l’economia capitalista dobbiamo saperlo verranno pagati ancora una volta dai lavoratori che saranno chiamati a colmare le nuove lacune della finanza pubblica ed i nuovi prestiti. 

La famosa “solidarietà europea” è sentita come una barzelletta anche tra i circoli filo-borghesi del paese. Specialmente dopo che nell’Unione Europea di “libera circolazione delle merci” la Germania e la Francia hanno addirittura vietato l’esportazione del materiale sanitario necessario in altri paesi. 

Si dimostra in questo modo, e persino in tempi tragici per i popoli d’Europa, che l’UE non è l’unione dei popoli, ma “un’alleanza di lupi” ed una “tana dei leoni”, un’unione imperialista di stati, evidenziando la necessità, non solamente di una posizione più dura nei suoi confronti – come sostengono vari partiti borghesi quando sono all’opposizione – ma di una scelta politica e strategica che indirizzi allo svincolamento da essa, con la classe operaia, il popolo di ogni paese detentore del potere e della proprietà (dei mezzi di produzione N.d.T.). 

Soprattutto, la pandemia mette sempre più in luce i limiti del sistema capitalista. 

Si dimostra che i bisogni contemporanei, i beni sociali, come quello della salute non possono essere lasciati alla mercé dei mercati e dei profitti. 

Questo marciume non può essere nascosto da definizioni aggressive che alcuni danno al sistema capitalista, comeil capitalismo neoliberista”, “il capitalismo estremo” e così via solamente, in ultima analisi, per nascondere il fatto che sostengono, anima e corpo, lo stesso sistema capitalista. 

Situazioni oltraggiose, con i medici costretti a scegliere chi vivrà e chi morirà, esistono sia in paesi con governi neoliberisti” come in Italia, ma anche in paesi come la Spagna dove le finte “alleanze progressiste” stanno governando. 

Oggi il capitalismo stesso è in bancarotta, la stessa economia di mercato in tutte le sue versioni annulla ogni possibilità per la classe operaia, per il popolo di godere i benefici di alto livello in materia di salute in linea con l’evoluzione della scienza e della tecnologia, proprio perché ha come criterio principale il profitto capitalista. 

Anche in condizioni di pandemia, tutto è soggetto alla redditività del capitale. Ecco perché gli operai delle industrie del Nord Italia hanno lavorato nonostante i divieti, senza misure di protezione con i noti effetti tragici. Ecco perché sta aumentando la concorrenza tra i monopoli internazionali su chi brevetterà il nuovo vaccino, in un momento in cui dovrebbero esserci cooperazione e sforzi comuni dei migliori tra scienziati e centri di ricerca di tutto il mondo. 

Ecco perché, anche adesso, la grande impresa sta distruggendo qualsiasi diritto del lavoro rimasto, sta provando nuove forme di sfruttamento come il telelavoro e mette in atto licenziamenti di massa. 

Di fronte al marciume del capitalismo in bancarotta, emerge la superiorità del socialismo che ha assicurato la salute, la cura per tutti. E stiamo parlando del secolo scorso e dei paesi che hanno iniziato la costruzione del Socialismo in condizioni di grande ritardo su tutti i livelli. 

I dati della Russia Sovietica di 30 anni fa sono inesorabili: oltre 1,1 milioni di medici, assistenza sanitaria gratuita per tutta la popolazione, 1387 letti d’ospedale per 10.000 abitanti, numeri che non possono nemmeno essere paragonati con la situazione prevalente nel nostro paese e nei paesi dell’UE. 

Ancora oggi l’invio di medici cubani in Italia, l’esistenza di infrastrutture sanitarie in paesi come la Germania (che al tempo della presenza della DDR fu costretta dal sistema sanitario socialista ad adeguarsi anche all’ovest) e anche la gestione della pandemia nella Cina capitalista che rivela i suoi residui socialisti, mostrano che il socialismo ha lasciato la sua forte impronta sociale anche oggi, tre decenni dopo il suo rovesciamento. 

Quindi, in queste condizioni senza precedenti, rimaniamo forti, lottiamo per misure di protezione della vita e dei diritti dei lavoratori, promuoviamo l’unica prospettiva per la classe operaia e la maggioranza del nostro popolo: la nuova società, il socialismo. 

La tangibile superiorità del socialismo, della proprietà sociale e della pianificazione scientifica centralizzata è la grande eredità per il giorno dopo. Ciò prevalga nei pensieri e nell’azione politica di tutti noi, in questi giorni di “quarantena”. Rifiutiamo la “quarantena” politica, combattiamo la “quarantena” del pensiero. 

Pensiamo, studiamo e agiamo, affrontando oggi l’attualità, adattando la nostra azione, con lo sguardo però al domani, preparando il domani. 

Dimitris Koutsoumpas 

Segretario Generale del C.C. del KKE 

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DICHIARAZIONE DEI PARTITI COMUNISTI E OPERAI DI TUTTO IL MONDO

DICHIARAZIONE DEI PARTITI COMUNISTI E OPERAI DI TUTTO IL MONDO

MISURE IMMEDIATE PER PROTEGGERE LA SALUTE E I DIRITTI DEI POPOLI

I partiti comunisti e operai prendono responsabilmente posizione davanti ai propri popoli. Siamo qui! Presenti in prima linea nella lotta per adottare misure immediate allo scopo di proteggere la salute e salvaguardare i diritti della classe lavoratrice e degli strati popolari, ovunque!

Ringraziamo sinceramente i medici e gli infermieri, il personale degli ospedali, le unità sanitarie che stanno lottando per affrontare grandi difficoltà.

Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone colpite dalla pandemia di CoVID-19 e auguriamo loro una pronta guarigione dalla malattia.

Salutiamo i paesi che stanno realizzando azioni di solidarietà con i paesi più colpiti, ad esempio inviando materiale di protezione, ventilatori e professionisti della salute di paesi come Cina, Cuba e Russia, azioni in contraddizione con la inesistenza dell’Unione Europea.

Il pericolo della pandemia di CoVID-19 dimostra tragicamente le profonde carenze dei sistemi di sanità pubblica in tutti i paesi capitalisti che erano note già prima dell’emergere del coronavirus. Queste carenze non si sono verificate per caso, sono il risultato di politiche anti-popolari applicate dai governi al servizio del grande capitale per commercializzare e privatizzare la salute, a sostegno della redditività dei gruppi monopolistici. Questa politica mina le grandi capacità scientifiche e tecnologiche disponibili oggi per soddisfare tutte le esigenze di prevenzione e attenzione per il popolo.

L’attuale esperienza mette in luce la natura antisociale e parassitaria del capitalismo ed evidenzia la superiorità e l’attualità del socialismo e della pianificazione centrale scientifica, con i bisogni popolari come criterio, allo scopo di fornire cure primarie e prevenzione, ospedali, medici e infermieri, medicine, laboratori, esami medici e tutto ciò che è necessario per soddisfare i bisogni sanitari costanti e urgenti delle persone.

Il preesistente rallentamento dell’economia globale è ora rafforzato dalla diffusione del coronavirus e aumenta il rischio di una nuova crisi nel prossimo periodo. Nonostante la propaganda in merito a una “concertazione nazionale”, i governi che servono il grande capitale impostano le misure economiche sul sostegno ai gruppi monopolistici e cercano ancora una volta di scaricare il costo della crisi sui lavoratori e sugli altri strati popolari. I lavoratori e i popoli non possono e non devono pagare di nuovo!

La “responsabilità individuale” non può essere utilizzata come pretesto per coprire la responsabilità dello Stato e del governo. Oggi, l’adozione delle misure necessarie richiede la lotta dei popoli contro la politica di sostegno ai gruppi monopolistici, che sacrifica la soddisfazione dei bisogni e la salute dei popoli agli interessi della redditività capitalista.

I Partiti Comunisti e Operai chiedono che siano prese tutte le misure necessarie per affrontare la pandemia, che includono quanto segue:

Rafforzamento immediato dei sistemi sanitari pubblici con fondi statali, assunzione di medici e infermieri con pieni diritti. Copertura di tutte le esigenze delle unità di terapia intensiva e delle infrastrutture necessarie per il pieno funzionamento dei servizi di sanità pubblica e di ricerca scientifica.

Fornitura immediata e gratuita alle persone, da parte dello Stato, di tutti i mezzi di protezione necessari (maschere, guanti, antisettici, ecc.) e blocco della speculazione. Qui e ora, offrire tutte le misure di protezione ai dottori e alle infermiere che combattono negli ospedali con sacrificio e costi personali.

Tutela del reddito e dei diritti dei lavoratori e dei popoli. Mettere un freno all’immunità del capitale che, con il pretesto della pandemia di CoVID-19, sta effettuando ampi licenziamenti e cerca di schiacciare ulteriormente i diritti salariali, l’orario di lavoro, i permessi e altri diritti del lavoro. Adottare misure immediate per proteggere la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

Nessuna riduzione dei diritti democratici dei popoli con il pretesto del coronavirus.

Porre fine a tutte le sanzioni e alle misure di blocco economico che in questa situazione sono ancora più ingiuste e criminali e rendono difficile la vita dei paesi colpiti, adottare tutte le misure necessarie per proteggere la salute e la vita delle persone.

Diciamo no agli interventi imperialisti e alle esercitazioni militari, come quelli della NATO, e chiediamo di reindirizzare le risorse pubbliche per supportare le esigenze dei popoli, come ad esempio il finanziamento dei sistemi di sanità pubblica e di sicurezza sociale.

I PARTITI CHE ADERISCONO A SOLIDNET:

Communist Party of Albania

Communist Party of Argentina

Communist Party of Armenia

Communist Party of Australia

Party of Labour of Austria

Communist Party of Azerbaidjan

Communist Party of Bangladesh

Communist Party of Belgium

Brazilian Communist Party

Communist Party of Britain

New Communist Party of Britain

Party of the Bulgarian Communists

Communist Party of Canada

Communist Party of Chile

Socialist Workers Party of Croatia

Communist Party of Cuba

AKEL, Cyprus

Communist Party of Bohemia & Moravia

Communist Party in Denmark

Egyptian Communist Party

Communist Party of Finland

Unified Communist Party of Georgia

German Communist Party

Communist Party of Greece

Hungarian Workers Party

Communist Party of India

Communist Party of India (Marxist)

Tudeh Party of Iran

Workers Party of Ireland

Communist Party of Ireland

Communist Party of Israel

PARTITO COMUNISTA (Italy)

Jordanian Communist Party

Socialist Movement of Kazakhstan

Workers Party of Korea

Lebanese Communist Party

Socialist Party (Lithuania)

Communist Party of Malta

Communist Party of Mexico

Popular Socialist Party – National Political Association, Mexico

Nepal Communist Party

Communist Party of Norway

New Communist Party of the Netherlands

Communist Party of Pakistan

Palestinian People’s Party

Palestinian Communist Party

Paraguayan Communist Party

Communist Party of Poland

Portuguese Communist Party

Philippines Communist Party [PKP 1930]

Romanian Socialist Party

Communist Party of the Russian Federation

Russian Communist Workers Party

Communist Party of the Soviet Union

New Communist Party of Yugoslavia

Communists of Serbia

Communist Party of Slovakia

South African Communist Party

Communist Party of Spain

Communist Party of the Workers of Spain

Communists of Catalonia

Communist Party of Swaziland

Communist Party of Sweden

Sudanese Communist Party

Syrian Communist Party

Communist Party of Turkey

Communist Party of Ukraine

Union of Communists of Ukraine

Communist Party USA

Communist Party of Venezuela

ALTRI PARTITI:

Union of Communists in Bulgaria

Pole of Communist Revival in France

Communist Party of Puerto Rico

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GLI STATI UNITI SONO IL VIRUS! SOLIDARIETÀ A MADURO E AL VENEZUELA BOLIVARIANO!

GLI STATI UNITI SONO IL VIRUS! SOLIDARIETÀ A MADURO E AL VENEZUELA BOLIVARIANO!

Gli Stati Uniti sono il primo Stato Canaglia del mondo.
L’imperialismo a stelle e strisce. Guidato dal miliardario Trump , prova a prendere i voti dei latinoamericani presenti soprattutto in Florida con questa grandissima provocazione. L’accusa al legittimo Presidente e ad alcuni alti funzionari venezuelani di aver messo a disposizione aeroporti e porti venezuelani per inondare gli USA di cocaina.
Mettendo una taglia di 15 milioni di dollari su Maduro e altre da 10 milioni di dollari su alcuni alti funzionari, in pieno stile sceriffi del mondo.
L’imperialismo yankee non passerà.
Riportiamo le prime parole di Maduro: “Gli Stati Uniti e la Colombia stanno cospirando e hanno dato l’ordine di riempire il Venezuela di violenza. Come capo dello Stato sono obbligato a difendere la pace e la stabilità di tutta la Patria, in qualunque circostanza che ci si presenti. Non ci riusciranno!”

Massimo sostegno al Venezuela bolivariano e al Presidente Maduro da parte del Partito Comunista.

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Lettera di ringraziamento al Presidente della Repubblica di Cuba ed  al Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba

Lettera di ringraziamento al Presidente della Repubblica di Cuba ed al Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba

Al Presidente della Repubblica di Cuba
Miguel Díaz-Canel.
Al Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba
Raúl Castro.

Cari compagni,
a nome del Comitato Centrale e di tutto il Partito vogliamo ringraziarVi.
Poche ore fa è arrivato in Italia il gruppo di medici della sanità cubana, inviati dal Vostro Paese con il Ministero di Salute Pubblica, per aiutare il lavoro del nostro sistema sanitario pubblico in questo momento di così grave emergenza nazionale.
Dopo anni di tagli alla spesa sanitaria pubblica il nostro sistema sanitario è oggi in grande difficoltà, nonostante l’abnegazione ed il lavoro incessante dei medici e dei lavoratori della sanità che anche oggi sono in trincea contro il Coronavirus.
Cuba Socialista. Una piccola isola strangolata per anni dal blocco economico totale della più grande potenza del mondo. Una delle nazioni che sta dando una grande lezione di solidarietà e umanità. I vostri medici hanno curato malati in 64 paesi del mondo. Grazie all’insegnamento del comandante Fidel, testimonianza del valore e della superiorità della società Socialista.

Carissimi compagni,
Portate a Cuba dall’Italia il nostro abbraccio fraterno ai Vostri medici straordinari, al Partito Comunista e al popolo di Cuba, a tutti quelli cioè, che in questi anni hanno lavorato per il mantenimento della società e della patria socialista contro tutti gli attacchi. Da sessant’anni siete un esempio e una risorsa inestimabile per tutti i popoli del mondo.
Ancora grazie, oggi siamo ancora più uniti nella costruzione di un mondo di pace e di uguaglianza sociale.

Oggi grazie a Voi, anche in Italia si è capito che il capitalismo fornisce il superfluo, mentre il socialismo dà il necessario. Fraterni saluti.

Marco Rizzo

Roma 23 marzo 2020

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Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, riceve Marco Rizzo [English\Español]

Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, riceve Marco Rizzo [English\Español]

Si è svolto a Roma, presso la sede italiana del Parlamento Europeo, un incontro tra l’on. Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista e il Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli. I temi trattati riguardano:

• La  condanna nei confronti delle terribili violenze contro i manifestanti ordinate dal Governo del Cile su cui nel Parlamento Europeo non si è aperta neppure una discussione.

• La vergognosa risoluzione parlamentare che equipara il comunismo al nazismo.

• L’insopportabile blocco che perdura e si aggrava da oltre sessant’anni contro la Repubblica di Cuba da parte degli Stati Uniti.

In merito agli ultimi due punti da parte del Segretario Rizzo sono state consegnate due specifiche lettere al Presidente Sassoli che riportiamo tradotte in inglese e spagnolo.


1. Al Presidente del Parlamento Europeo, Onorevole David Sassoli

Con la presente intendo significarLe, anche a nome dei Comunisti in Italia ed in Europa, lo stupore e l’indignazione per la recente Risoluzione che il Parlamento, da Lei presieduto, ha approvato sull’equiparazione tra comunismo e nazismo.
Riteniamo che i Parlamenti non debbano e non possano riscrivere la storia ad uso della contingenza politica.
Mettere sullo stesso piano teorico, ideale e pratico il comunismo al fascismo significa fare il più grande errore storiografico e politico possibile.
Equiparare l’Unione Sovietica, il paese che ha pagato il prezzo di gran lunga più grande in vite umane della seconda guerra mondiale, alla Germania nazista significa pensare che aggrediti ed aggressori siano sullo stesso piano.
Attribuire ad un patto di “non aggressione” (il cosiddetto patto Molotov-Ribbentrop) la causa dello scoppio della guerra vuol dire cancellare in un colpo solo dieci anni di storia e le terribili responsabilità di Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti in merito alla guerra di Spagna, all’annessione dell’Austria e dei Sudeti, nonché alla Conferenza di Monaco del 1938, dove Chamberlain e Daladier strinsero la mano a Hitler e Mussolini, garantendo a questi la possibilità di invadere e smembrare uno stato sovrano.
Disconoscere il ruolo fondamentale dell’Armata Rossa nella liberazione dell’Europa dal fascismo significa compiere una infamia alla memoria.
Non ricordare il ruolo, anch’esso fondamentale, dei comunisti nella Resistenza in Italia ed in Europa vuol dire insultare la storia del nostro e di altri importanti paesi del continente. Tra le formazioni partigiane attive in Italia, le Brigate Garibaldi, organizzate e dirette dai comunisti, furono quelle più numerose, nonché quelle a subire maggiori perdite in combattimento; inoltre i comunisti furono quelli a subire durante il Ventennio il maggior numero di condanne, di anni di carcere e di confino, di torture e di condanne a morte. L’apporto dei comunisti all’antifascismo non può pertanto essere occultato, e non vi può essere nessuna equiparazione tra il fascismo e chi ha dato il maggior contributo di sangue alla lotta contro di esso.
Continuare in questa direzione significa accettare e promuovere la violenza e la messa fuorilegge dei comunisti come già avviene in vari paesi dell’Europa ad Est, dalla Polonia all’Ungheria, dai Paesi Baltici a quello che sta succedendo in Donbass e Ucraina, appena fuori dai confini UE.
Non abbiamo alcun timore nei confronti di questa campagna antidemocratica e siamo pronti a difendere le nostre idee e l’agibilità politica che ci spetta, vogliamo solo manifestare l’allarme nel vivere in un’Unione Europea in cui avvengano tali delitti.
I Comunisti saranno sempre alla testa delle battaglie di libertà e giustizia sociale e mai si uniformeranno al pensiero unico totalitario fatto solo di globalizzazione, profitto e mercato.

Roma, 28 Ottobre 2019                                                                      on. Marco Rizzo  


 1. To the President of the European Parliament, Honorable David Sassoli

I hereby draw to the attention of David Sassoli, President of the European Parliament, the astonishment and indignation for the recent resolution regarding the comparison and equivalence between Communism and Nazism approved by the Parliament chaired by him, also on behalf of all the communists in Italy and throughout Europe.
We firmly believe that the parliaments cannot and should not rewrite history according to the current political affairs.
Equalizing Communism and Fascism on the practical, theoretical and ideological level means making the biggest historiographical and political mistake ever.
This equation between Soviet Union – the country that payed more than all the others the cost of human lives during the Second World War– with Nazi Germany ends up placing victims and perpetrators on the same level.
Blaming the Molotov–Ribbentrop pact (actually a non-aggression agreement) as the cause of the outbreak of the Second World War means erasing ten years of history in one go, and failing to adequately apportion blame to Great Britain, France and United States for their heavy responsibilities in the Spanish Civil War as much as in the annexation of Austria and Sudeten.
It also means neglecting the Munich Conference in 1938, occasion when Chamberlain and Daladier shook hands with Hitler and Mussolini, giving them the opportunity to occupy and tore asunder a sovreign state.
Disregarding the key role of the Red Army in the European liberation from Fascism is an insult against memory.
Neglecting the crucial role communists played in italian and european Resistance means offending our history as much as the one of other important european countries. In Italy, the Partisans organizations that were most active and numerous, had the highest casualty numbers in combat, were the Garibaldi Brigades, organized and directed by communists; furthermore, during the Fascist regime, communists were the ones who had to endure the greatest number of sentences, of years in jail and confinement, tortures and executions. The help that communists gave to antifascism can’t be hidden, and there can be no equivalence between fascism and those who paid the highest tribute of blood fighting against it.
If we move forward in this direction we accept and foster violence against communists and their outlawing, as already happens in some eastern countries such as Poland, Hungary and Baltic States.
Let’s consider, furthermore, what is going on in Donbass and Ukraine: just outside the borders of the European Union.
We are not afraid of this anti-democratic campaign: we’re ready to stand up for our ideas and for the political rights we deserve.
We just intend to show our alarm: in the European Union this kind of crimes keep on being perpetrated.
As communists we’ll always lead any uprising for freedom and social justice, and never comply with the totalitarianism of globalization, profit and market rules.

Roma, 28 October 2019                                                                            on. Marco Rizzo



2. Al Presidente del Parlamento Europeo, Onorevole David Sassoli

Con la presente intendo portare alla Sua attenzione, a nome del Partito Comunista in Italia, la grave situazione che, da oltre sessant’anni si è creata con il ‘Blocco’ commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America nei confronti della Repubblica di Cuba.
Questo blocco ha da sempre creato un grande stato di disagio e sofferenza nei confronti di tutta la popolazione. Nel 1996 una nuova legge, la Helms-Burton, aggrava ulteriormente questo embargo, stabilendo che gli Stati Uniti ritireranno tutti i finanziamenti verso le organizzazioni internazionali che violeranno il blocco e annulleranno le importazioni verso quei paesi che effettueranno traffico commerciale con Cuba nella stessa misura delle importazioni da questi effettuate.
Risulta del tutto evidente quanto sia illegittima questa legislazione, in quanto, oltre a contribuire al mantenimento dell’economia cubana in uno stadio di povertà, viola il diritto di autodeterminazione, la libertà degli scambi economici, il divieto di non ingerenza nelle questioni di sovranità interna.
A tal fine, oltre alla mia particolare sollecitazione al suo importante ruolo nell’istituzione europea affinchè possa adoperarsi per l’interruzione di questa assoluta ingerenza negli affari di uno stato sovrano, voglio segnalare le iniziative diplomatiche che la Repubblica di Cuba ha sviluppato con l’Unione Europea per uscire da questa ingiusta situazione.

Roma 28 ottobre 2019                                                                       on. Marco Rizzo


 2. Al presidente del Parlamento Europeo, Señor David Sassoli

Estimado presidente, le escribo para llamar su atención sobre el bloqueo comercial, financiero y económico que Estados Unidos han puesto desde hace sesenta años contre la República de Cuba. Dicho bloque sigue creando sufrimiento y molestia a toda la población.
En 1996 la nueva ley Helms-Burton empeora aùn más el embargue estableciendo que Estados Unidos retiraran todas financiaciones a favor de las organizaciones internacionales que rompiran el bloqueo y cancelaran las importaciones a los países que tendrán tráfico comercial hacia Cuba en la misma medida en que ellos exportarán.
Parece evidente la ilegalidad de esa situación que conserva la economía cubana en un estado de pobreza, viola el derecho de autodeterminación, la libertad de intercambios económicos, la prohibición de no injerencia en los temas de soberanía interna.
Por estas razones, junto a mi específica petición a su importante papel el la institución europea porque Usted trabaje para que esas injerencia cese cuanto antes en los asuntos de un estado soberano, quiero informarle de todas iniciativas diplomaticas que la República de Cuba ha desarrollado con la Unión Europea para salir de esa injusta situación.

Roma, 28 de Octubre 2019                                                                 on. Marco Rizzo


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