Italia – Cina, una coppia vincente per la ripartenza

Italia – Cina, una coppia vincente per la ripartenza

Intervista esclusiva a “La Riscossa” con l’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Li Junhua,

realizzata da Pietro Fiocchi

 

Dialogo e diplomazia sono e restano le armi migliori per combattere l’attuale guerra alla pace, che alcune entità sembrano voler vincere a tutti i costi. Ma come si usa spesso ripetere, in una guerra alla fine siamo tutti dei poveri vinti.

Come è connaturato nello spirito del Partito Comunista (Italia), come è stato ripetuto e confermato dal III Congresso del Partito in poi dal segretario generale Marco Rizzo, per il benessere ed una reale ripartenza della nostra Italia, dobbiamo improrogabilmente ispirarci ai principi di una cooperazione positiva con tutti i possibili interlocutori, da Oriente a Occidente, dall’Atlantico a Vladivostok.

In questa prospettiva abbiamo voluto intanto rivolgerci al più alto rappresentante in Italia della Repubblica Popolare Cinese, Li Junhua, diplomatico di lunga e profonda esperienza, per dare un seguito concreto alle nostre aspirazioni. Privilegio accordato.

La parola dunque a Sua Eccellenza.

 

Dal 2013 l’iniziativa Belt & Road del Presidente Xi Jinping è un argomento di primo piano della politica nazionale cinese ed internazionale. Si fa riferimento alla Nuova Via della Seta non solo come ad una serie di importanti progetti strategici ed innovativi per le infrastrutture, ma anche per rilanciare arte e cultura nella prospettiva di un’interazione sociale che coinvolga tutti e che promuova una più profonda e reciproca comprensione tra i popoli. Tra Cina e Italia, quali progetti di arte e cultura, anche di lungo termine, crede sia fondamentale sviluppare per raggiungere l’obiettivo?

 

Ambasciatore Li Junhua L’antica Via della Seta, collegando Oriente e Occidente, promosse la comprensione reciproca e gli scambi amichevoli. L’iniziativa Belt and Road sostiene lo spirito della Via della Seta, promuovendo la cooperazione pacifica, l’apertura e la tolleranza, la conoscenza reciproca e i vantaggi comuni, dando impulso alla costruzione congiunta di una via caratterizzata da una nuova era di cooperazione e amicizia.

Una caratteristica evidente degli scambi a lungo termine tra il popolo cinese e quello italiano è che sono contraddistinti da rispetto e apprezzamento delle rispettive culture, perseguono e tutelano i comuni valori della pari dignità e del rispetto della diversità. Nel 2016 i nostri due Paesi hanno istituito il Forum Culturale Cina Italia per promuovere l’interazione e gli scambi tra istituzioni e personale specializzato, ampliando la cooperazione nei settori artistico, teatrale, turistico ecc.

Molte istituzioni italiane hanno aderito alle alleanze internazionali rispettive per i teatri, festival artistici, gallerie d’arte, musei e biblioteche, lanciate dalla Cina. Quest’anno, entrambe le parti riavvieranno l’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina e promuoveranno insieme nuovi progetti negli scambi di mostre museali, nel gemellaggio dei siti del patrimonio mondiale e nella condivisione delle risorse digitali. La cultura è la ricchezza comune ai due Paesi e la civiltà il loro orgoglio. Auspichiamo che gli scambi bilaterali interpersonali e culturali si approfondiscano in modo completo.

 

Esperti e ricercatori italiani e di altri Paesi, ci avvertono costantemente di come dalla stampa quotidiana ai social media e alle conferenze ad hoc, vengano diffuse notizie, informazioni e relative considerazioni volontariamente non corrispondenti alla realtà per costruire un’immagine non positiva della Cina e che lo fanno per un preciso scopo. Tanto più ora, che la Repubblica Popolare comincia a raccogliere i frutti di decenni di durissimo lavoro. Crede sia possibile e opportuno rispondere a questi “attacchi” con campagne e reti mediatiche alternative e coordinate tra quelle organizzazioni e associazioni che hanno il comune obiettivo di garantire serenità nelle relazioni internazionali?

 

Ambasciatore Li: La pluralità non è solo il fascino del mondo, ma è soprattutto la sua caratteristica. È naturale e inevitabile che ogni Paese scelga un diverso percorso di sviluppo ed è anche un’importante manifestazione della democratizzazione delle relazioni internazionali. Da oltre quarant’anni, la Cina persiste nelle riforme e nell’apertura, è profondamente integrata nel processo di globalizzazione economica e dà un contributo significativo alla promozione dello sviluppo globale comune.

Tuttavia, come Lei ha detto, alcuni Paesi non prendono in considerazione lo stato dei fatti, il vero e il falso, utilizzando “l’egemonia mediatica” per attaccare e diffamare forsennatamente la Cina, diffondendo notizie false. Ad esempio, per quanto riguarda lo Xinjiang, hanno concepito il cosiddetto “genocidio”, i “lavori forzati” e molte altre eresie. I funzionari cinesi, i media e gli studiosi devono confutare queste false notizie, non corrispondenti ai fatti, presentando al mondo la Cina in modo completo, obiettivo, onnicomprensivo e reale.

È gratificante che molti amici stranieri sostengano la conoscenza e la giustizia, prestino ascolto alla vera voce della Cina e promuovano una cooperazione amichevole nei suoi confronti. Conoscere e diffondere la realtà dei fatti non è un processo facile, ma credo che, con gli sforzi congiunti di tutti, sempre più persone capiranno la vera Cina e ne daranno un giudizio più equo.

 

Negli ultimi tempi l’Italia istituzionale ha voltato le spalle più di una volta alla Cina, anche quando quest’ultima ha dimostrato una magnanimità fuori dal comune e particolarmente apprezzata dal popolo italiano. Come viene percepito dalla società cinese questo atteggiamento intermittente dell’Italia? È inevitabile che così sia, considerate le forti pressioni che l’Italia riceve dall’esterno, o potremmo cominciare a mettere in piedi un dialogo più lineare e costruttivo tra i nostri due Paesi?

 

Ambasciatore Li: Le relazioni sino-italiane hanno attraversato oltre mezzo secolo di vicissitudini e sono sempre state improntate al rispetto reciproco, tolleranza, mutuo apprendimento e cooperazione vantaggiosa per tutti. Noi consideriamo l’Italia una buona amica e una buona partner in Europa. Mentre il mondo sta entrando in un periodo di cambiamenti rapidi e turbolenti, le relazioni sino-italiane si trovano naturalmente ad affrontare nuove opportunità e sfide.

Va evidenziato che tra Cina e Italia non ci sono né contraddizioni fondamentali né conflitti geopolitici, anzi i due Paesi tutelano congiuntamente il multilateralismo, cercano di mettere al primo posto le persone e promuovono la prosperità comune. Nel 2021, nonostante lo spettro dell’epidemia, il volume degli scambi bilaterali tra Cina e Italia, in controtendenza, ha segnato un nuovo record, raggiungendo 73,95 miliardi di dollari, con un aumento del 34,1% su base annua. In particolare, le esportazioni italiane in Cina hanno avuto un incremento del 36,3% e sempre più prodotti italiani di alta qualità sono entrati nel mercato cinese.

Questo dimostra ancora una volta che l’essenza della cooperazione sino-italiana è caratterizzata da mutui e comuni vantaggi e dalla creazione di maggiori benefici tangibili per i due popoli. La cooperazione è la richiesta comune dei due popoli e risponde agli interessi fondamentali dei due Paesi. Noi intendiamo impegnarci insieme in ogni ambito per continuare una stretta comunicazione, approfondire la cooperazione pragmatica e promuovere congiuntamente la stabilità e lo sviluppo delle relazioni bilaterali.

 

In questi anni di impegno professionale ed esperienza personale, quale idea si è fatto del nostro Paese e quali crede siano i punti di forza unici dell’Italia e del suo popolo?

 

Ambasciatore Li: Sono in Italia da quasi tre anni e sento sempre di più che è un Paese che coniuga antico e moderno, tradizione e innovazione. Non è soltanto un eccezionale rappresentante della civiltà occidentale, che ha generato il Rinascimento, ma ha anche un sistema manifatturiero di alta gamma e una potente forza creativa. L’Italia ha anche peculiari vantaggi geografici, stretti contatti con l’Africa e l’Asia, è un’importante porta di accesso al sud dell’Europa e un fondamentale punto di incrocio delle Vie della Seta terrestri e marittime.

Credo che, essendo un Paese fondatore dell’Unione europea e una delle potenze influenti, l’Italia continuerà a svolgere un ruolo importante sia in Europa che a livello mondiale.

L’impressione più profonda lasciatami dal popolo italiano è quella di un popolo ottimista, solare e amante della vita. Sono passati oltre due anni dallo scoppio della pandemia, che ha avuto un impatto enorme su tutti i Paesi. Ciò che ho notato in particolare è che il popolo italiano si aiuta reciprocamente, condivide l’amore e combatte l’epidemia unito, dando ancor più speranza alla vita. Gli amici italiani dicono spesso che andrà tutto bene! Penso che questa sia l’espressione del loro atteggiamento positivo nei confronti della vita.

Lo scorso anno ero a Roma e ho assistito a tanti momenti gloriosi, come la vittoria dell’Italia ai campionati europei, quella dei cento metri maschili e della staffetta 4×100 alle Olimpiadi, in occasione dei quali tutta l’Italia si è riempita di festeggiamenti e celebrazioni. Dietro questo si riflettono il coraggio del popolo italiano di lottare strenuamente, le sue qualità e la ricerca di superare se stesso.

 

Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi Invernali di Pechino, l’attenzione della comunità internazionale per la Cina e le Olimpiadi è aumentata in modo significativo. Ma allo stesso tempo, la variante Omicron ha pesato ulteriormente sulla situazione pandemica globale. Alcune persone hanno persino suggerito di rimandare l’apertura delle Olimpiadi Invernali di Pechino. In questo contesto, ritiene che la Cina possa ancora presentare al mondo un evento olimpico di successo?

 

Ambasciatore Li: Presto la fiaccola si accenderà ufficialmente nella sede principale delle Olimpiadi invernali di Pechino e abbiamo piena fiducia nell’organizzazione di un’edizione semplice, sicura e meravigliosa. I preparativi stanno procedendo in maniera costante ed efficiente, prevedendo anche misure rigorose e scientifiche di prevenzione e controllo dell’epidemia. Per affrontare al meglio la minaccia delle varianti come Omicron, il Comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali di Pechino, il Comitato Olimpico Internazionale e il Comitato Paralimpico Internazionale hanno pubblicato due edizioni del “Manuale di prevenzione dell’epidemia”, in cui sono state formulate linee guida per la prevenzione.

Queste misure, oltre a riflettere i risultati più recenti della ricerca scientifica raggiunti in Cina e all’estero, si basano anche sull’esperienza di molti eventi sportivi internazionali su larga scala e hanno superato una serie di competizioni internazionali di prova e i test pratici delle settimane di allenamento. Queste misure garantiranno la massima protezione possibile alla salute e alla sicurezza degli atleti e delle parti coinvolte e assicureranno che le Olimpiadi invernali di Pechino si svolgano come programmato.

Atleti e personalità di molti Paesi, Italia compresa, nonché organizzazioni internazionali come il Comitato Olimpico Internazionale e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno espresso il loro sostegno e le loro aspettative nei confronti dei Giochi Olimpici invernali di Pechino. Siamo pienamente fiduciosi e determinati a offrire al mondo un buon evento olimpico e a riversare in esso più unità, fiducia e forza. Colgo l’occasione per augurare anche agli atleti italiani di ottenere buoni risultati.

 

Grazie per il privilegio accordatoci.

Condividi !

Shares
LA VERITÀ SULLO  XINJIANG

LA VERITÀ SULLO  XINJIANG

Articolo di Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista (Italia)].                              Lo Xinjiang è una regione autonoma della Repubblica Popolare Cinese che riveste una posizione strategica particolarmente delicata, in quanto confina con Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Afghanistan e Pakistan. Pertanto da essa passa necessariamente il traffico commerciale terrestre cinese verso l’occidente. Quindi, bloccare o fomentare disordini nello Xinjiang è cruciale per chi vuole stringere d’assedio la RPC per via terrestre, completando la cintura marittima che viene effettuata nel Pacifico. Questa è una semplice e banale considerazione che possiamo fare tutti, anche se dotati solo di un semplice atlante e privi di qualunque conoscenza dei fatti. Così come è banale osservare che il Tibet possiede le riserve idriche che superano i 9.000 miliardi di metri cubi di acqua. Soprannominato “la torre idrica d’Asia”, l’altopiano e le montagne circostanti sono il luogo in cui hanno origine 10 dei più importanti fiumi del continente. Mettere le mani sul Tibet significa mettere le mani su tutta l’acqua dell’Asia. Così come come è banale osservare che Hong Kong ha la borsa valori più importante dell’Asia. I “disordini” e le “ribellioni” scoppiano lì, mentre nella contigua Macao sembra che l’ordine costituito non dia fastidio agli abitanti. Queste tre semplicissime considerazioni già dovrebbero far venire i sospetti a qualunque osservatore della situazione asiatica e mettere in allarme ogni onesto analista. Eppure gli organi di informazione occidentali ci inondano quotidianamente di un’informazione sistematicamente orientata a diffamare la RPC. Anche programmi che si autocelebrano come “giornalismo di inchiesta” non si esimono dall’abusare della credibilità che si sono guadagnati puntando il dito su malefatte ed elementi marginali della società italiana, per attaccare la politica della RPC. In particolare si narra di “discriminazioni”, “orrori”, “campi di detenzione”, “lavori forzati” nello Xinjiang. Addirittura è stata lanciata una campagna di boicottaggio dei prodotti provenienti da quella regione, invocando la necessità di non rendersi complici di tali “orrori” e imporre un ostracismo per fare pressione sui governanti cinesi. Sul sito del “prestigioso” Amnesty International (https://www.amnesty.ch/it/news/2021/cina-onu-deve-agire-xinjiang-petizione-oltre-323000-adesioni) appaiono tre (3) testimonianze non verificabili (ma ne vengono vantate “decine”). Sulla base delle quali si organizzano manifestazioni nei paesi occidentali e si dichiara di aver raccolto centinaia di migliaia di adesioni. I fatti però hanno la testa dura. Vediamo con attenzione. Il tasso di incremento demografico tra il 2010 e il 2018 della popolazione uigura nello Xinjiang è stato del 25,04%, quello della popolazione Han del 2%. Quindi tutte le fole e le fantasie sull’“invasione” e la “discriminazione razziale” degli abitanti autoctoni non sta assolutamente in piedi. Tra il 2015 e il 2020 oltre 3 milioni di persone sono state strappate alla povertà. A 170 mila residenti sono state date 40 mila nuove abitazioni. A un milione e mezzo di persone è stato dato accesso diretto all’acqua potabile. Sono stati investiti più di 1,6 miliardi di yuan. Quindi anche qui le statistiche fanno giustizia delle calunnie sulla “repressione” e “sfruttamento” che questa regione subisce. Nello Xinjiang ci sono quasi 25 mila luoghi di culto e quasi 29 mila ministri di culto, otto collegi religiosi. Il Corano è stato tradotto in quattro lingue ed è distribuito gratuitamente dai membri religiosi. Quindi il problema religioso o la “discriminazione” e “repressione” delle libertà religiose non sembra affatto un problema per questa regione. Lo Xinjiang ha attirato più di 200 milioni di turisti nel 2021 e aspetta di riceverne più di 400 milioni tra nazionali e internazionali nel 2025. Quindici aeroporti civili saranno completati o avviati nello Xinjiang entro cinque anni. Chiunque quindi può andare a vedere coi propri occhi cosa succede. È strano che i nostri giornalisti tanto preoccupati delle condizioni di quei territori non si siano peritati negli anni di fare un semplice viaggetto, tra l’altro a spese dei propri dante causa. Il cinese mandarino è stato introdotto nelle scuole e viene insegnato a tutti gli allievi. La lingua originaria non solo non è vietata, ma viene insegnata insieme alla lingua che in Cina è la lingua veicolare della Nazione intera. Abbiamo qualcosa da ridire noi italiani che siamo costretti a studiare l’inglese fin da bambini e addirittura l’inglese è la lingua di comunicazione prevalente negli atti ufficiali dell’Unione Europea, anche se non è la lingua ufficiale di nessuno Stato (con l’eccezione dell’Eire, che peraltro ha subito la colonizzazione linguistica inglese), dopo la brexit? Continuiamo la nostra semplicissima rassegna di ciò che un comunissimo cittadino può scoprire usando gli strumenti più banali si ricerca sul web. Leggiamo cosa c’è scritto sul sito più consultato, Wikipedia, certo un sito non tacciabile di sinofilia o simpatie comuniste. Leggiamo da https://it.wikipedia.org/wiki/Campi_di_rieducazione_dello_Xinjiang: non vi siano dati pubblici e verificabili per il numero di campi, ci sono stati vari tentativi di documentare campi sospetti basati su immagini satellitari e documenti governativi. Ricercatore tedesco affiliato all’organizzazione di estrema destra Victims of Communism Memorial Foundation e professore di teologia della Scuola europea di cultura e teologia di Korntal e dell’organizzazione privata evangelica Columbia International University, [Adrian] Zenz afferma … che non vi è alcuna certezza sul numero dei detenuti ma è “ragionevole speculare” tra le centinaia di migliaia e poco più di un milione”. Il sinologo basò le proprie stime su un singolo rapporto della Istiqlal TV, come reso noto dal Newsweek Japan. La Istiqal Tv è un’organizzazione mediatica di uiguri in esilio in Turchia che ospita estremisti islamici del Partito Islamico del Turkestan. Altre fonti citate nel rapporto sono quelle provenienti da articoli di Radio Free Asia. In diverse interviste, Zenz ha sempre aumentato il numero di internati. Il 1º novembre 2018, l’International Cyber Policy Center (ICPC) dell’Australian Strategic Policy Institute (ASPI) ha riferito campi sospetti in 28 località, ma l’analisi fu svolta soltanto tramite speculazioni e citando fonti che non fornivano prove evidenti a sostegno delle accuse. Inoltre, l’ASPI riceve fondi da ambasciate straniere, aziende del settore della difesa e dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America. Il numero di Uiguri internati nei campi di prigionia sia stato fornito per la prima volta dalla Chinese Human Rights Defenders (CHRD), una ONG con sede a Washington e finanziata dalla National Endowment for Democracy. la CHRD stimava che circa un milione di Uiguri erano stati inviati in campi di rieducazione, e la stima sarebbe stata basata su “interviste e dati limitati”. Nel documento della CHRD sono presenti un totale di 8 intervistati anonimi che hanno fornito stime soggettive e non verificate. Quando il rapporto della CHRD fu discusso pubblicamente all’UNHCR, soltanto la rappresentante statunitense Gay McDougall ha parlato di “campi di rieducazione” e senza mostrare o citare alcuna prova a sostegno dell’accusa. Tuttavia, l’agenzia di stampa britannica Reuters rilanciò la notizia affermando che l’ONU aveva prove credibili riguardo all’internamento di milioni di Uiguri in campi segreti, nonostante il Comitato sull’eliminazione della discriminazione razziale o un suo singolo membro non possano parlare in nome dell’intera ONU. Che credibilità ha una denuncia di questo genere per la quale le uniche fonti primarie sono così fragili o del tutto inesistenti? Un sito del tutto privo di riscontri lancia un’accusa e la sua forza sta solo nel numero di rimbalzi che esso riceve dal mainstream mediatico internazionale. L’8 luglio 2019, 22 paesi hanno firmato una dichiarazione all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani in cui hanno chiesto di porre fine alle detenzioni di massa in Cina e hanno espresso preoccupazione per la diffusa sorveglianza e repressione. I paesi sono: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito. Come si vede tutti paesi facenti parte di una certa alleanza politico-militare e in cui la convivenza con le comunità musulmane è spesso problematica se non molto conflittuale. A luglio 2019, 37 paesi tra cui Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Angola, Algeria, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Corea del Nord, Serbia, Russia, Venezuela, Filippine, Myanmar, Pakistan e Siria hanno firmato una lettera congiunta all’UNHRC elogiando la Cina per i risultati notevoli nello Xinjiang. In seguito altri 50 paesi, tra cui Iran, Iraq, Sri Lanka, Gibuti e Palestina, hanno firmato la lettera. I paesi che hanno respinto questa versione della situazione nello Xinjiang sono del tutto indipendenti a ogni alleanza politica. Inoltre molti di questi rappresentano paesi che dovrebbero avere a cuore specificatamente i destini dei propri correligionari, essendo paesi a forte maggioranza musulmana. In conclusione, anche non avendo alcuna competenza o abilità di ricerca e di indagine giornalistica, chiunque si può fare un’idea della inconsistenza delle accuse infamanti che vengono lanciate alla RPC e dei motivi reconditi per i quali tali accuse vengono ordite.

Condividi !

Shares
Il discorso tenuto dal segretario generale Xi Jinping nel 100° anniversario della fondazione del PCC

Il discorso tenuto dal segretario generale Xi Jinping nel 100° anniversario della fondazione del PCC

Amici e compagni,
Oggi, primo luglio, è un grande e solenne giorno nella storia sia del Partito Comunista Cinese (PCC) che della nazione cinese. Ci riuniamo qui per unirci a tutti i membri del Partito e al popolo cinese di tutti i gruppi etnici in tutto il paese per celebrare il centenario del Partito, guardando indietro al glorioso viaggio che il Partito ha percorso in oltre 100 anni di lotta e guardando avanti alle brillanti prospettive il ringiovanimento della nazione cinese.

Per iniziare, mi permetta di estendere le mie congratulazioni a tutti i membri del Partito a nome del Comitato Centrale del PCC.
In questa occasione speciale, è mio onore dichiarare a nome del Partito e del popolo che attraverso i continui sforzi dell’intero Partito e dell’intera nazione, abbiamo realizzato il primo obiettivo centenario di costruire una società moderatamente prospera sotto tutti gli aspetti. Ciò significa che abbiamo portato a una soluzione storica al problema della povertà assoluta in Cina, e ora stiamo marciando fiduciosi verso l’obiettivo del secondo centenario di trasformare la Cina in un grande paese socialista moderno a tutti gli effetti. Questo è un grande e glorioso risultato per la nazione cinese, per il popolo cinese e per il Partito Comunista Cinese!

Amici e compagni,
La nazione cinese è una grande nazione. Con una storia di oltre 5.000 anni, la Cina ha dato un contributo indelebile al progresso della civiltà umana. Dopo la guerra dell’oppio del 1840, tuttavia, la Cina fu gradualmente ridotta a una società semicoloniale e semifeudale e subì danni maggiori che mai. Il paese ha subito un’intensa umiliazione, il popolo è stato sottoposto a grande dolore e la civiltà cinese è stata fatta sprofondare nell’oscurità. Da quel momento, il ringiovanimento nazionale è stato il sogno più grande del popolo cinese e della nazione cinese.

Per salvare la nazione dal pericolo, il popolo cinese ha combattuto coraggiosamente. Mentre i nobili patrioti cercavano di riunire la nazione, il Movimento del Regno Celeste di Taiping, il Movimento di riforma del 1898, il Movimento Yihetuan e la Rivoluzione del 1911 sorsero uno dopo l’altro e furono escogitati una varietà di piani per garantire la sopravvivenza nazionale , ma tutto questo si è concluso con un fallimento. La Cina aveva urgente bisogno di nuove idee per guidare il movimento per salvare la nazione e una nuova organizzazione per radunare le forze rivoluzionarie.

Con il ruggito della Rivoluzione d’Ottobre russa del 1917, il marxismo-leninismo fu portato in Cina. Poi nel 1921, mentre il popolo cinese e la nazione cinese stavano attraversando un grande risveglio e il marxismo-leninismo si stava integrando strettamente con il movimento operaio cinese, nacque il Partito Comunista Cinese. La fondazione di un partito comunista in Cina è stato un evento epocale, che ha cambiato profondamente il corso della storia cinese nei tempi moderni, ha trasformato il futuro del popolo e della nazione cinesi e ha alterato il panorama dello sviluppo mondiale.

Fin dal giorno stesso della sua fondazione, il Partito ha fatto della ricerca della felicità per il popolo cinese e del ringiovanimento per la nazione cinese la sua aspirazione e missione. Tutta la lotta, il sacrificio e la creazione attraverso cui il Partito ha unito e guidato il popolo cinese negli ultimi cento anni sono state legate insieme da un unico tema fondamentale che porta al grande ringiovanimento della nazione cinese.
Per realizzare il ringiovanimento nazionale, il Partito ha unito e guidato il popolo cinese a combattere battaglie sanguinose con determinazione incrollabile, ottenendo un grande successo nella rivoluzione di nuova democrazia.
Attraverso la spedizione del nord, la guerra rivoluzionaria agraria, la guerra di resistenza contro l’aggressione giapponese e la guerra di liberazione, abbiamo combattuto la controrivoluzione armata con la rivoluzione armata, abbattendo le tre montagne dell’imperialismo, del feudalesimo e del capitalismo burocratico e stabilendo la Repubblica Popolare Cinese, che ha reso il popolo padrone del Paese. Abbiamo così assicurato l’indipendenza della nostra nazione e liberato il nostro popolo.

La vittoria della rivoluzione neo democratica ha posto fine alla storia della Cina come società semicoloniale e semifeudale, allo stato di totale disunione che esisteva nella vecchia Cina e a tutti i trattati iniqui imposti al nostro paese da potenze straniere e tutti i privilegi di cui godevano le potenze imperialiste in Cina. Ha creato le condizioni sociali fondamentali per realizzare il ringiovanimento nazionale.

Attraverso una lotta tenace, il Partito e il popolo cinese hanno mostrato al mondo che il popolo cinese si era alzato in piedi e che il tempo in cui la nazione cinese poteva essere vittima di prepotenze e abusi da parte di altri era finito per sempre.

Per realizzare il ringiovanimento nazionale, il Partito ha unito e guidato il popolo cinese nel tentativo di costruire una Cina più forte con uno spirito di autosufficienza, ottenendo un grande successo nella rivoluzione e nella costruzione socialista.

Portando avanti la rivoluzione socialista, abbiamo eliminato il sistema feudale sfruttatore e repressivo che era durato in Cina per migliaia di anni e stabilito il socialismo come nostro sistema di base. Nel processo di edificazione socialista, abbiamo superato la sovversione, il sabotaggio e la provocazione armata delle potenze imperialiste ed egemoniche, e abbiamo portato i cambiamenti sociali più estesi e profondi nella storia della nazione cinese. Questa grande trasformazione della Cina da paese povero e arretrato dell’Est con una grande popolazione a paese socialista ha posto le condizioni politiche fondamentali e le basi istituzionali necessarie per realizzare il ringiovanimento nazionale.

Attraverso una lotta tenace, il Partito e il popolo cinese hanno mostrato al mondo che il popolo cinese era capace non solo di smantellare il vecchio mondo, ma anche di costruirne uno nuovo, che solo il socialismo poteva salvare la Cina e che solo il socialismo con caratteristiche cinesi poteva svilupparsi Cina.

Per realizzare il ringiovanimento nazionale, il Partito ha unito e guidato il popolo cinese a liberare la mente e ad andare avanti, ottenendo un grande successo nella riforma, nell’apertura e nella modernizzazione socialista.

Abbiamo stabilito la linea di fondo del Partito per la fase primaria del socialismo, abbiamo portato avanti con decisione le riforme e l’apertura, superato i rischi e le sfide da ogni direzione, e fondato, sostenuto, salvaguardato e sviluppato il socialismo con caratteristiche cinesi, determinando così una svolta importante e dalla vasta portata nella storia del Partito dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Ciò ha permesso alla Cina di trasformarsi da un’economia pianificata altamente centralizzata a un’economia socialista di mercato traboccante di vitalità e da un paese in gran parte isolato a uno aperto al mondo esterno su tutta la linea. Ha inoltre consentito alla Cina di compiere il salto storico da un paese con forze produttive relativamente arretrate alla seconda economia più grande del mondo e di compiere la trasformazione storica dell’innalzamento del tenore di vita della sua gente dalla semplice sussistenza a un livello generale di moderata prosperità poi in definitiva di moderata la prosperità sotto tutti gli aspetti. Questi risultati hanno alimentato la spinta verso il ringiovanimento nazionale fornendo garanzie istituzionali impregnate di nuova energia, nonché le condizioni materiali per un rapido sviluppo.

Attraverso una lotta tenace, il Partito e il popolo cinese hanno mostrato al mondo che perseguendo la riforma e l’apertura, una mossa cruciale per rendere la Cina ciò che è oggi, la Cina con grandi balzi è diventata al passo con i tempi.

Per realizzare il ringiovanimento nazionale, il Partito ha unito e guidato il popolo cinese nel perseguire una grande lotta, un grande progetto, una grande causa e un grande sogno attraverso uno spirito di fiducia in se stessi, fiducia in se stessi e innovazione, ottenendo un grande successo per il socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova era.

Dopo il 18° Congresso Nazionale del Partito, il socialismo con caratteristiche cinesi è entrato in una nuova era.

In questa nuova era, abbiamo sostenuto e rafforzato la leadership complessiva del Partito, assicurato l’attuazione coordinata del piano integrato delle cinque sfere e della strategia globale su quattro fronti, sostenuto e migliorato il sistema del socialismo con caratteristiche cinesi, modernizzato il sistema e la capacità della Cina di governo, è rimasto impegnato a esercitare un governo basato su regole sul Partito e ha sviluppato un solido sistema di regolamenti interni al partito. Abbiamo superato una lunga lista di grandi rischi e sfide, raggiunto il primo traguardo del centenario e stabilito i passi strategici per raggiungere il secondo traguardo del centenario. Tutte le conquiste storiche ei cambiamenti nella causa del Partito e del Paese hanno fornito alla causa del ringiovanimento nazionale istituzioni più solide, fondamenta materiali più solide e una fonte di ispirazione per prendere maggiori iniziative.
Attraverso una lotta tenace, il Partito e il popolo cinese hanno mostrato al mondo che la nazione cinese ha raggiunto l’enorme trasformazione da alzarsi in piedi e crescere prospera a diventare forte, e che il ringiovanimento nazionale della Cina è diventato un’inevitabilità storica.

Negli ultimi cento anni, il Partito ha unito e guidato il popolo cinese nello scrivere il capitolo più magnifico della storia millenaria della nazione cinese, incarnando lo spirito intrepido espresso da Mao Zedong quando scrisse:

“Le nostre menti si rafforzano per il sacrificio dei martiri, osando far risplendere il sole e la luna nel nuovo cielo». Il grande percorso che abbiamo aperto la strada, la grande causa che abbiamo intrapreso e le grandi conquiste che abbiamo realizzato nel secolo scorso entreranno negli annali dello sviluppo della nazione cinese e della civiltà umana.

Compagni e amici,
Cento anni fa, i pionieri del comunismo in Cina fondarono il Partito Comunista Cinese e svilupparono il grande spirito fondatore del Partito, che comprende i seguenti principi: sostenere la verità e gli ideali, rimanere fedeli alla nostra aspirazione originale e missione fondatrice, combattendo coraggiosamente senza paura del sacrificio, rimanendo leali al Partito e fedeli al popolo. Questo spirito è la fonte di forza del Partito.
Negli ultimi cento anni, il Partito ha portato avanti questo grande spirito fondativo. Attraverso le sue lunghe lotte, ha sviluppato una lunga serie di principi ispiratori per i comunisti cinesi e ha temperato un carattere politico distinto. Poiché la storia è andata avanti, lo spirito del Partito è stato tramandato di generazione in generazione. Continueremo a promuovere le nostre gloriose tradizioni ea sostenere la nostra eredità rivoluzionaria, in modo che il grande spirito fondatore del Partito sia sempre mantenuto vivo e portato avanti.

Compagni e amici,
Dobbiamo tutto ciò che abbiamo ottenuto negli ultimi cento anni agli sforzi concertati dei comunisti cinesi, del popolo cinese e della nazione cinese. I comunisti cinesi, con i compagni Mao Zedong, Deng Xiaoping, Jiang Zemin e Hu Jintao come loro principali rappresentanti, hanno dato un contributo enorme e storico al ringiovanimento della nazione cinese. A loro esprimiamo il nostro massimo rispetto.

Prendiamo questo momento per custodire la memoria dei compagni Mao Zedong, Zhou Enlai, Liu Shaoqi, Zhu De, Deng Xiaoping, Chen Yun e altri rivoluzionari veterani che hanno contribuito notevolmente alla rivoluzione, alla costruzione e alla riforma della Cina e alla fondazione, consolidamento e sviluppo del Partito Comunista Cinese; conserviamo la memoria dei martiri rivoluzionari che coraggiosamente hanno dato la vita per stabilire, difendere e sviluppare la Repubblica Popolare; conserviamo la memoria di coloro che hanno dedicato la loro vita alla riforma, all’apertura e alla modernizzazione socialista; e conserviamo la memoria di tutti gli uomini e le donne che hanno combattuto tenacemente per l’indipendenza nazionale e la liberazione del popolo nei tempi moderni. Il loro grande contributo alla nostra patria e alla nostra nazione sarà immortalato negli annali della storia e il loro nobile spirito vivrà per sempre nei cuori del popolo cinese.

Le persone sono i veri eroi, perché sono loro che creano la storia. A nome del Comitato Centrale del PCC, vorrei porgere i miei più alti rispetti ai lavoratori, agli agricoltori e agli intellettuali di tutto il paese; ad altri partiti politici, personaggi pubblici senza appartenenza partitica, organizzazioni popolari e personaggi patriottici di tutti i settori della società; a tutti i membri dell’Esercito Popolare di Liberazione, della Polizia Armata Popolare, della Polizia di Pubblica Sicurezza, dei Vigili del Fuoco e dei Servizi di Soccorso; a tutti i lavoratori socialisti; e a tutti i membri del Fronte unico. Desidero porgere i miei sinceri saluti ai connazionali delle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao, a Taiwan e ai cinesi d’oltremare. E vorrei esprimere la mia sincera gratitudine alle persone e agli amici di tutto il mondo che hanno mostrato amicizia al popolo cinese e comprensione e sostegno per gli sforzi della Cina in materia di rivoluzione, sviluppo e riforma.

Compagni e amici,
Sebbene la missione fondatrice del nostro Partito sia facile da definire, garantire che restiamo fedeli a questa missione è un compito più difficile. Imparando dalla storia, possiamo capire perché i poteri salgono e scendono. Attraverso lo specchio della storia, possiamo trovare dove ci troviamo attualmente e ottenere previsioni per il futuro. Guardando indietro ai 100 anni di storia del Partito, possiamo vedere perché abbiamo avuto successo in passato e come possiamo continuare ad avere successo in futuro. Ciò assicurerà di agire con maggiore determinazione e determinazione nel rimanere fedeli alla nostra missione fondante e nel perseguire un futuro migliore nel nuovo viaggio che ci attende.

Mentre ci impegniamo consapevolmente nell’imparare dalla storia per creare un futuro luminoso, dobbiamo tenere a mente quanto segue:
Dobbiamo sostenere la ferma direzione del Partito. Il successo della Cina dipende dal Partito. Gli oltre 180 anni di storia moderna della nazione cinese, i 100 anni di storia del Partito e gli oltre 70 anni di storia della Repubblica Popolare Cinese forniscono tutte ampie prove che senza il Partito Comunista Partito della Cina, non ci sarebbe una nuova Cina e nessun ringiovanimento nazionale. Il Partito è stato scelto dalla storia e dal popolo. La direzione del Partito è la caratteristica distintiva del socialismo con caratteristiche cinesi e costituisce la più grande forza di questo sistema. È il fondamento e la linfa vitale del Partito e del Paese, e il punto cruciale da cui dipendono gli interessi e il benessere di tutto il popolo cinese.

Nel cammino futuro, dobbiamo sostenere la leadership generale del Partito e continuare a rafforzarla. Dobbiamo essere profondamente consapevoli della necessità di mantenere l’integrità politica, pensare in termini generali, seguire il nucleo dirigente e mantenerci allineati con la leadership centrale del Partito. Dobbiamo rimanere fiduciosi nel percorso, nella teoria, nel sistema e nella cultura del socialismo con caratteristiche cinesi. Dobbiamo sostenere la posizione centrale del Segretario Generale nel Comitato Centrale del Partito e nel Partito nel suo insieme, e sostenere l’autorità del Comitato Centrale e la sua leadership centralizzata e unificata. Tenendo presente gli interessi più fondamentali del paese, dobbiamo rafforzare la capacità del Partito di condurre un governo sano, democratico e basato sulla legge e garantire che eserciti pienamente il suo ruolo fondamentale nel fornire una leadership generale e coordinare gli sforzi di tutte le parti.

Dobbiamo unire e guidare il popolo cinese a lavorare incessantemente per una vita migliore. Questo paese è la sua gente; le persone sono il paese. Mentre abbiamo combattuto per stabilire e consolidare la nostra leadership nel paese, abbiamo di fatto combattuto per guadagnare e mantenere il sostegno della gente. Il Partito ha nel popolo le sue radici, la sua linfa vitale e la sua fonte di forza. Il Partito ha sempre rappresentato gli interessi fondamentali di tutto il popolo cinese; sta con loro nella buona e nella cattiva sorte e condivide con loro un destino comune. Il Partito non ha interessi propri, non ha mai rappresentato alcun gruppo di interesse individuale, gruppo di potere o strato privilegiato. Ogni tentativo di dividere il Partito dal popolo cinese o di mettere il popolo contro il Partito è destinato a fallire. Gli oltre 95 milioni di membri del Partito e gli oltre 1,4 miliardi di cinesi non permetteranno mai che si verifichi uno scenario del genere.

Nel viaggio che ci attende, dobbiamo affidarci strettamente alle persone per creare la storia. Sostenendo lo scopo fondamentale del Partito di servire con tutto il cuore il popolo, staremo saldamente al suo fianco, implementeremo la linea di massa del Partito, rispetteremo la creatività del popolo e metteremo in pratica una filosofia di sviluppo incentrata sulla persona. Svilupperemo l’intero processo della democrazia popolare, tuteleremo l’equità e la giustizia sociale e risolveremo gli squilibri e le inadeguatezze nello sviluppo e le difficoltà ei problemi più urgenti che sono di grande preoccupazione per le persone. In tal modo, faremo progressi più notevoli e sostanziali verso il raggiungimento di uno sviluppo umano a tutto tondo e una prosperità comune per tutti.
Dobbiamo continuare ad adattare il marxismo al contesto cinese. Il marxismo è l’ideologia guida fondamentale su cui si fonda il nostro partito e il nostro paese; è l’anima stessa del nostro Partito e la bandiera sotto la quale si batte. Il Partito Comunista Cinese sostiene i principi fondamentali del marxismo e il principio della ricerca della verità dai fatti. Basandoci sulla realtà della Cina, abbiamo sviluppato approfondite intuizioni sulle tendenze del giorno, preso l’iniziativa nella storia e fatto esplorazioni scrupolose. Abbiamo così potuto continuare ad adattare il marxismo al contesto cinese e ai bisogni dei nostri tempi, e guidare il popolo cinese nel portare avanti la nostra grande rivoluzione sociale. A livello fondamentale, le capacità del nostro Partito e le forze del socialismo con caratteristiche cinesi sono attribuibili al fatto che il marxismo funziona.

Nel cammino futuro, dobbiamo continuare a sostenere il marxismo-leninismo, il pensiero di Mao Zedong, la teoria di Deng Xiaoping, la teoria dei tre rappresentanti e la prospettiva scientifica sullo sviluppo, e attuare pienamente il pensiero sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era. Dobbiamo continuare ad adattare i principi fondamentali del marxismo alle realtà specifiche della Cina e alla sua raffinata cultura tradizionale. Useremo il marxismo per osservare, comprendere e guidare le tendenze dei nostri tempi e continuare a sviluppare il marxismo della Cina contemporanea e nel 21° secolo.

Dobbiamo sostenere e sviluppare il socialismo con caratteristiche cinesi. Dobbiamo seguire la nostra strada: questo è il fondamento su cui si fondano tutte le teorie e le pratiche del nostro Partito. Inoltre, è la conclusione storica che il nostro Partito ha tratto dalle sue lotte nell’ultimo secolo. Il socialismo con caratteristiche cinesi è una conquista fondamentale del Partito e del popolo, forgiata attraverso innumerevoli difficoltà e grandi sacrifici, ed è per noi la strada giusta per raggiungere il ringiovanimento nazionale. Poiché abbiamo sostenuto e sviluppato il socialismo con caratteristiche cinesi e guidato un progresso coordinato in termini materiali, politici, etici culturali, sociali ed ecologici, abbiamo aperto la strada a un percorso di modernizzazione nuovo e unicamente cinese e creato un nuovo modello per il progresso umano.

Nel futuro, dobbiamo aderire alla teoria, alla linea e alla politica di base del Partito e attuare il piano integrato delle cinque sfere e la strategia globale su quattro fronti. Dobbiamo approfondire la riforma e l’apertura a tutti i livelli, radicare il nostro lavoro in questa nuova fase di sviluppo, applicare pienamente e fedelmente la nuova filosofia di sviluppo e promuovere un nuovo modello di sviluppo. Dobbiamo promuovere uno sviluppo di alta qualità e rafforzare la forza del nostro paese nella scienza e nella tecnologia. Dobbiamo garantire che siano le nostre persone a guidare il paese, a continuare a governare in base allo stato di diritto e a sostenere i valori fondamentali del socialismo. Dobbiamo garantire e migliorare il benessere pubblico nel corso dello sviluppo, promuovere l’armonia tra l’umanità e la natura e compiere passi ben coordinati per rendere il nostro popolo prospero, la nostra nazione forte e il nostro paese bello.

La nazione cinese ha promosso una splendida civiltà in oltre 5.000 anni di storia. Il Partito ha anche acquisito una vasta esperienza attraverso i suoi sforzi negli ultimi 100 anni e durante più di 70 anni di governo. Allo stesso tempo, siamo anche ansiosi di imparare quali lezioni possiamo dai risultati di altre culture e accogliamo con favore suggerimenti utili e critiche costruttive. Tuttavia, non accetteremo predicazioni ipocrite da parte di coloro che sentono di avere il diritto di darci lezioni. Il Partito e il popolo cinese continueranno ad avanzare fiduciosi a grandi passi avanti lungo il percorso che abbiamo scelto per noi stessi, e faremo in modo che il destino dello sviluppo e del progresso della Cina rimanga saldamente nelle nostre mani.

Dobbiamo accelerare la modernizzazione della difesa nazionale e delle forze armate. Un paese forte deve avere un esercito forte, poiché solo così può garantire la sicurezza della nazione. Nel momento in cui è stato impegnato in una lotta violenta, il Partito è arrivato a riconoscere l’inconfutabile verità che deve comandare le armi e costruire un proprio esercito popolare. L’esercito popolare ha realizzato risultati indelebili per conto del Partito e del popolo. È un pilastro forte per salvaguardare il nostro paese socialista e preservare la dignità nazionale, e una forza potente per proteggere la pace nella nostra regione e oltre.

Nel cammino futuro, dobbiamo attuare pienamente il pensiero del Partito sul rafforzamento delle forze armate nella nuova era, nonché la nostra strategia militare per la nuova era, mantenere la leadership assoluta del Partito sulle forze armate popolari e seguire un percorso cinese verso lo sviluppo militare . Adotteremo misure globali per rafforzare la lealtà politica delle forze armate, per rafforzarle attraverso la riforma e la tecnologia e la formazione di personale competente e per gestirle in conformità con la legge. Eleveremo le forze armate del nostro popolo a standard di livello mondiale in modo da essere dotati di maggiore capacità e mezzi più affidabili per salvaguardare la nostra sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi di sviluppo.

Dobbiamo continuare a lavorare per promuovere la costruzione di una comunità umana con un futuro condiviso. Pace, concordia e armonia sono idee che la nazione cinese ha perseguito e portato avanti per più di 5.000 anni. La nazione cinese non porta nei suoi geni tratti aggressivi o egemonici. Il Partito ha a cuore il futuro dell’umanità e desidera andare avanti in tandem con tutte le forze progressiste in tutto il mondo. La Cina ha sempre lavorato per salvaguardare la pace nel mondo, contribuire allo sviluppo globale e preservare l’ordine internazionale.

Nel cammino futuro, rimarremo impegnati a promuovere la pace, lo sviluppo, la cooperazione e il mutuo vantaggio, a una politica estera di pace indipendente e a un percorso di sviluppo pacifico. Lavoreremo per costruire un nuovo tipo di relazioni internazionali e una comunità umana con un futuro condiviso, promuovere lo sviluppo di alta qualità della ‘Belt and Road Initiative’ attraverso sforzi congiunti e utilizzare i nuovi risultati della Cina nello sviluppo per fornire al mondo nuove opportunità. Il Partito continuerà a lavorare con tutti i paesi ei popoli amanti della pace per promuovere i valori umani condivisi di pace, sviluppo, equità, giustizia, democrazia e libertà. Continueremo a sostenere la cooperazione piuttosto che il confronto, ad aprire piuttosto che chiudere le nostre porte e a concentrarci sui vantaggi reciproci invece che sui giochi a somma zero. Ci opporremo all’egemonia e alla politica di potere e ci impegneremo a far girare le ruote della storia verso orizzonti luminosi.

Noi cinesi siamo un popolo che difende la giustizia e non si lascia intimidire dalle minacce della forza. Come nazione, abbiamo un forte senso di orgoglio e fiducia. Non abbiamo mai maltrattato, oppresso o soggiogato la gente di nessun altro paese, e mai lo faremo. Allo stesso modo, non permetteremo mai a nessuna forza straniera di prevaricare, opprimerci o soggiogarci. Chiunque tenti di farlo si troverà in rotta di collisione con una grande muraglia d’acciaio forgiata da oltre 1,4 miliardi di cinesi.

Dobbiamo portare avanti una grande lotta con molte caratteristiche contemporanee. Avere il coraggio di combattere e la forza d’animo di vincere è ciò che ha reso il nostro Partito invincibile. Realizzare il nostro grande sogno richiederà duro lavoro e perseveranza. Oggi siamo più vicini, più fiduciosi e più capaci che mai di realizzare l’obiettivo del ringiovanimento nazionale. Ma dobbiamo essere preparati a lavorare più duramente che mai per arrivarci.
Durante il viaggio dobbiamo dimostrare una maggiore vigilanza ed essere sempre preparati a potenziali pericoli, anche in tempi di calma. Dobbiamo adottare un approccio olistico alla sicurezza nazionale che equilibri gli imperativi di sicurezza e sviluppo e implementare la strategia di ringiovanimento nazionale in un contesto più ampio dei cambiamenti avvenuti una volta ogni secolo nel mondo. Dobbiamo acquisire una piena comprensione delle nuove caratteristiche e delle esigenze derivanti dal cambiamento della principale contraddizione nella società cinese e delle nuove questioni e sfide derivanti da un complicato contesto internazionale. Dobbiamo essere sia coraggiosi che abili nel portare avanti la nostra lotta, forgiando nuovi percorsi e costruendo nuovi ponti ovunque sia necessario per portarci oltre tutti i rischi e le sfide.

Dobbiamo rafforzare la grande unità del popolo cinese. Nel corso delle nostre lotte del secolo scorso, il Partito ha sempre posto il fronte unico in una posizione di rilievo. Abbiamo costantemente consolidato e sviluppato il più ampio fronte unito possibile, unito tutte le forze che possono essere unite, mobilitato tutti i fattori positivi che possono essere mobilitati, e unito tutte le forze possibili per gli sforzi collettivi. Il fronte unito patriottico è un mezzo importante per il Partito per unire tutti i figli e le figlie della nazione cinese, sia in patria che all’estero, dietro l’obiettivo del ringiovanimento nazionale.

Nel cammino futuro, dobbiamo garantire una grande unità e solidarietà ed equilibrare comunanza e diversità. Dovremmo rafforzare la guida teorica e politica, costruire un ampio consenso, riunire le menti più brillanti ed espandere il terreno comune e la convergenza degli interessi, in modo che tutti i cinesi, sia in patria che all’estero, possano concentrare la loro ingegnosità ed energia sullo stesso obiettivo e si uniscono come una potente forza per realizzare il ringiovanimento nazionale.

Dobbiamo continuare a portare avanti il nuovo grande progetto di costruzione del Partito. Un segno distintivo che distingue il Partito Comunista Cinese dagli altri partiti politici è il suo coraggio nell’intraprendere l’autoriforma. Una ragione importante per cui il Partito rimane così vitale e vibrante nonostante abbia subito così tante prove e tribolazioni è che pratica un’efficace autocontrollo e un’autogoverno pieno e rigoroso. Ha così saputo rispondere adeguatamente ai rischi e alle prove dei diversi periodi storici, per assicurarsi di rimanere sempre all’avanguardia dei tempi anche quando profondi cambiamenti stanno attraversando il panorama globale e per rimanere salda come la spina dorsale della nazione in tutto il il processo di affrontare vari rischi e sfide in patria e all’estero.

Nel viaggio che ci aspetta, dobbiamo tenere ben presente il vecchio adagio che ci vuole un buon fabbro per fare un buon acciaio. Dobbiamo dimostrare una maggiore consapevolezza politica del fatto che l’autogoverno pieno e rigoroso è un viaggio senza fine. Con il rafforzamento del Partito politicamente come nostro principio generale, dobbiamo continuare a portare avanti il ??nuovo grande progetto di costruzione del Partito nella nuova era.

Dobbiamo rafforzare il sistema organizzativo del Partito, lavorare duramente per formare funzionari di alto livello che abbiano sia integrità morale che competenza professionale, rimanere impegnati a migliorare la condotta del Partito, sostenere l’integrità e combattere la corruzione e sradicare tutti gli elementi che potrebbero danneggiare l’avanzata organizzazione del Partito. natura e purezza e tutti i virus che potrebbero erodere la sua salute.

Dobbiamo assicurarci che il Partito conservi la sua essenza, colore e carattere, e fare in modo che serva sempre come forte nucleo dirigente nel corso della difesa e dello sviluppo del socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova era.

Compagni e amici,
Rimarremo fedeli alla lettera e allo spirito del principio di Un Paese, Due Sistemi, in base al quale il popolo di Hong Kong amministra Hong Kong e il popolo di Macao amministra Macao, entrambi con un alto grado di autonomia. Faremo in modo che il governo centrale eserciti la giurisdizione generale su Hong Kong e Macao e implementerà i sistemi legali e i meccanismi di applicazione per le due regioni amministrative speciali per salvaguardare la sicurezza nazionale. Pur proteggendo la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina, garantiremo la stabilità sociale a Hong Kong e Macao e manterremo prosperità e stabilità durature nelle due regioni amministrative speciali.
Risolvere la questione di Taiwan e realizzare la completa riunificazione della Cina è una missione storica e un impegno incrollabile del Partito Comunista Cinese. È anche un’aspirazione condivisa da tutti i figli e le figlie della nazione cinese. Sosterremo il principio di una sola Cina e il Consenso del 1992 e promuoveremo la riunificazione nazionale pacifica. Tutti noi, compatrioti su entrambi i lati dello stretto di Taiwan, dobbiamo unirci e andare avanti all’unisono. Dobbiamo intraprendere un’azione risoluta per sconfiggere completamente qualsiasi tentativo di “indipendenza di Taiwan” e lavorare insieme per creare un futuro luminoso per il ringiovanimento nazionale. Nessuno dovrebbe sottovalutare la risolutezza, la volontà e la capacità del popolo cinese di difendere la propria sovranità nazionale e integrità territoriale.

Compagni e amici,
Il futuro appartiene ai giovani e in loro risiedono anche le nostre speranze. Un secolo fa, un gruppo di giovani progressisti teneva alta la fiaccola del marxismo e cercava assiduamente in quegli anni bui il modo per ringiovanire la nazione cinese. Da allora, sotto la bandiera del Partito Comunista Cinese, generazione dopo generazione di giovani cinesi hanno dedicato la loro giovinezza alla causa del Partito e del popolo, rimanendo all’avanguardia nel tentativo di ringiovanire la nazione.

Nella nuova era, i nostri giovani dovrebbero fare della loro missione di contribuire al ringiovanimento nazionale e aspirare a diventare più orgogliosi, fiduciosi e sicuri nella loro identità di popolo cinese le in modo che possano essere all’altezza della promessa della loro giovinezza e delle aspettative dei nostri tempi, del nostro Partito e del nostro popolo.

Compagni e amici,
Un secolo fa, al momento della sua fondazione, il Partito Comunista Cinese contava poco più di 50 iscritti. Oggi, con più di 95 milioni di membri in un paese di oltre 1,4 miliardi di persone, è il più grande partito di governo del mondo e gode di un’enorme influenza internazionale.

Un secolo fa, la Cina era in declino e stava svanendo agli occhi del mondo. Oggi, l’immagine che presenta al mondo è quella di una nazione fiorente che sta avanzando con uno slancio inarrestabile verso il ringiovanimento.
Nel secolo scorso, il Partito Comunista Cinese ha ottenuto straordinari risultati storici a favore del popolo. Oggi sta radunando e guidando il popolo cinese in un nuovo viaggio verso la realizzazione del secondo traguardo del centenario.

A tutti i membri del Partito,
Il Comitato Centrale invita tutti voi a rimanere fedeli alla missione fondatrice del nostro Partito ea rimanere saldi nei vostri ideali e convinzioni. Agendo per lo scopo del Partito, dovresti sempre mantenere stretti legami con le persone, entrare in empatia e lavorare con loro, stare con loro nei momenti buoni e cattivi e continuare a lavorare instancabilmente per realizzare le loro aspirazioni per una vita migliore e per portare ancora maggiore gloria al Partito e al popolo.

Compagni e amici,
Oggi, a cento anni dalla sua fondazione, il Partito Comunista Cinese è ancora al suo apice ed è determinato come sempre a raggiungere una grandezza duratura per la nazione cinese. Guardando indietro al cammino che abbiamo percorso e al cammino che ci attende, è certo che con la ferma direzione del Partito e la grande unità del popolo cinese di tutte le etnie, raggiungeremo l’obiettivo di costruire un grande paese socialista moderno a tutti gli effetti e realizzare il sogno cinese di ringiovanimento nazionale.

Viva il nostro grande, glorioso e corretto Partito!
Lunga vita al nostro grande, glorioso ed eroico popolo!

Condividi !

Shares
Delegazione dell’Iniziativa Comunista Europea in Palestina

Delegazione dell’Iniziativa Comunista Europea in Palestina

Una delegazione dell’Iniziativa Comunista Europea ha fatto ritorno in questi giorni dalla Palestina, dove ha tenuto una serie di importanti incontri con le autorità palestinesi e le organizzazioni comuniste e operaie, per rafforzare la solidarietà internazionale con la lotta del popolo palestinese. La delegazione guidata dall’eurodeputato greco Sotiris Zarianopoulos ha visto la partecipazione anche di un compagno della commissione internazionale del Partito Comunista.

Nonostante qualche problema alla frontiera con le autorità israeliane –  che nella prima giornata ha comportato l’annullamento di alcuni incontri a causa dei ritardi – la delegazione dell’iniziativa comunista europea ha incontrato a Ramallah una delegazione del Partito Comunista Palestinese, Rabé Barghouti, Capo del Protocollo dell’Autorità Nazionale Palestinese, l’avvocato Uri Davis, docente universitario emerito e notissimo avvocato difensore dei diritti civili dei palestinesi, membro del Partito Fatah e deputato all’Assemblea Nazionale Palestinese.

DSC_8957DSC_8996DSC_8985

Nel secondo giorno di attività la delegazione si è spostata a Hebron dove ha potuto costatare la presenza di numerosi insediamenti israeliani nel territorio palestinese e incontrare a pranzo con alcuni ministri del governo palestinese. I delegati comunisti hanno visitato Betlemme e il campo profughi di Aida.

Nell’ultima giornata i compagni europei hanno avuto un incontro con i rappresentanti del Partito del Popolo Palestinese, e successivamente partiti per Gerico hanno avuto un lungo incontro con il governatore della regione, Majed Al-Fityani, Segretario del Consiglio Rivoluzionario di Fatah.

DSC_9065DSC_8998DSC_8969

L’Iniziativa Comunista Europea ha voluto manifestare la propria vicinanza alla lotta del popolo palestinese, conoscere dal vivo la situazione sviluppando iniziative di sostegno e cooperazione internazionale per denunciare l’occupazione israeliana e la violazione dei diritti del popolo palestinese. Negli stessi giorni l’Iniziativa Comunista Europea aveva pubblicato una forte presa di posizione in solidarietà con la lotta del popolo Palestinese, che pubblichiamo  integralmente tradotta.

Per la pace e la giustizia in Palestina e nel mondo, diamo una spinta verso il socialismo.

Il 2018 è iniziato come un anno buio per il popolo della Palestina. Nel contesto della inaccettabile e riprovevole decisione degli Stati Uniti di riconoscere Gerusalemme come capitale israeliana, i ministri israeliani stanno discutendo di come uccidere altri palestinesi. L’aiuto economico internazionale, essenziale per assicurare i bisogni fondamentali dei palestinesi, sta diminuendo drasticamente dal momento che gli Stati Uniti hanno sospeso il loro contributo. Il governo israeliano non cerca nemmeno di nascondere che sta progettando una guerra, minacciando l’intera regione con esercitazioni militari in corso ai confini di Gaza. In un paese in cui non esiste un’attività economica autonoma, Israele intensifica lo strangolamento economico dei territori palestinesi.

Che le nuvole della guerra si stiano addensando sul popolo palestinese è stato chiaramente indicato dalla dichiarazione del presidente degli Stati Uniti che accetta Gerusalemme come capitale d’Israele.

Come  partiti comunisti che costituiscono l’Iniziativa Comunista Europea, condividiamo le proteste del popolo palestinese, circondato dall’imperialismo e dal collaborazionismo, sia dall’interno che dall’esterno, e dichiariamo ancora una volta che siamo fermamente uniti alla loro causa giusta, alla loro lotta per la libertà e l’indipendenza.

La giusta strada per il popolo della Palestina e per i popoli progressisti che si sono espressi in solidarietà con esso, evidenzia la necessità del pieno riconoscimento della Palestina come stato indipendente e sovrano. Crediamo che nelle condizioni attuali, una soluzione equa richieda: l’istituzione di uno Stato indipendente di Palestina entro i confini esistenti prima della guerra del 4 giugno 1967, con capitale Gerusalemme Est; l’evacuazione di tutti gli insediamenti israeliani all’interno dei territori palestinesi; l’urgente demolizione del muro che divide e rende la Palestina una prigione aperta; la realizzazione del diritto al rientro dei profughi palestinesi; l’immediata liberazione di prigionieri politici nelle prigioni israeliane.

Continuiamo a sostenere risolutamente queste richieste. Consideriamo il riconoscimento della Palestina come uno “stato osservatore non membro” delle Nazioni Unite nel novembre 2012 come discriminazione inaccettabile, e chiediamo che la Palestina sia riconosciuta come membro a pieno titolo dell’ONU con piena autorità e diritti.

D’altra parte, siamo consapevoli del fatto che la negazione del diritto internazionale e della legittimità politica è ormai diventata la principale linea di reazione, specialmente per Israele e gli Stati Uniti. Dichiarare Gerusalemme nella sua interezza come capitale di Israele mentre Gerusalemme Est è occupata, aumentando il numero di coloni illegali e incoraggiando la diffusione di tali insediamenti, abbracciando l’uso della forza come strategia indispensabile, adottando politiche che guidano la gente alla fame e alla miseria ecc. rivelano il vero carattere dell’imperialismo e il ruolo di Israele e dei suoi crimini contro il popolo palestinese e i popoli della regione.

In queste circostanze, consideriamo che le posizioni e gli appelli del movimento comunista verso popoli e movimenti, con i quali si unisce nella lotta per uno stato palestinese indipendente e sovrano entro i confini del 1967, dovrebbero estendersi al di là della richiesta di rispetto del diritto internazionale. In Medio Oriente –  quindi anche in Israele e in Palestina –  varie forme di reazione si galvanizzano a vicenda. Collaborazionismo di classe borghese, razzismo, divisioni religiose costituiscono strumenti per la perpetuazione dell’occupazione israeliana, per rafforzare la tattica del “divide et impera” e un costante intervento imperialista. Inoltre, rimane la realtà che l’imperialismo e la reazione possono essere sradicati solo dal socialismo. Un’alternativa socialista costruita sulla classe operaia può essere portata avanti attraverso la lotta dei popoli nella regione per sconfiggere gli interventi imperialisti e le politiche che seminano la discordia tra i popoli. Il rafforzamento dei lavoratori all’interno di lotte che mirano veramente a raggiungere le giuste richieste del popolo palestinese, la fine dell’occupazione e l’eguaglianza, la libertà e la pace, è l’unica strada progressista.

Come partiti che costituiscono l’Iniziativa Comunista Europea, chiediamo alla classe operaia e ai popoli di esprimere con decisione la loro solidarietà internazionalista e di sostenere il popolo palestinese nella sua lotta contro l’occupazione israeliana, contro l’imperialismo e ogni tipo di forze reazionarie e per uno stato palestinese indipendente, per una società socialista per liberare il popolo da ogni tipo di sfruttamento e repressione.

Viva la Palestina libera!
Viva l’internazionalismo proletario!
Viva il socialismo!

Condividi !

Shares
Giù le mani dalla Siria. Posizione del PC sull’intervento della Turchia.

Giù le mani dalla Siria. Posizione del PC sull’intervento della Turchia.

Il Partito Comunista condanna l’azione imperialista del governo della Turchia che con il pretesto della lotta al terrorismo sta conducendo da mesi operazioni militari all’interno del territorio siriano. Oggi l’esercito turco ha dichiarato di essere entrato ad Afrin, dopo giorni di combattimenti. La Siria è divenuta terra di conquista e spartizione degli imperialisti, tanto delle grandi potenze mondiali quanto di quelle regionali.

Sappiamo che la lotta al terrorismo è un mero pretesto. Il governo turco conduce la sua campagna militare contro i curdi del PYD in alleanza con cosiddetto “Esercito Libero Siriano” (FSA) che, tuttavia, è a sua volta un gruppo terrorista. In un’evidente contraddizione interna al fronte imperialista dagli sviluppi imprevedibili, gli Stati Uniti e i paesi della NATO utilizzano e sostengono sia il PYD curdo che i terroristi del FSA per destabilizzare il legittimo governo siriano in funzione del loro piano di smembramento del paese. E’ altrettanto evidente il fallimento dell’illusione del PYD di poter creare uno stato curdo alleandosi con l’imperialismo: questo ha soltanto contribuito ad assecondare il piano degli USA per dividere la Siria, a chiara testimonianza di come nessuna alleanza con gli imperialisti possa determinare alcun avanzamento reale e permanente, ma solo la compromissione delle forze popolari e la loro subalternità politica.

Il Partito Comunista (Italia) invia la propria solidarietà ai partiti fratelli della regione, in particolare al Partito Comunista Siriano che lotta sul campo di battaglia e al Partito Comunista di Turchia (TKP), che sta contrastando nel proprio paese la politica del governo turco, chiamando i lavoratori e le classi popolari a non lasciarsi ingannare e a non appoggiare le politiche imperialiste di Erdogan.

Il Partito Comunista, vigilerà sull’azione del futuro governo italiano quale ne sia il colore politico, affinché cessino le politiche di sostegno ai piani imperialisti nella regione, e si eviti qualsiasi coinvolgimento dell’Italia nelle operazioni in Siria. Insieme con i nostri partiti fratelli lavoreremo per contrastare l’emergere di conflitti nell’area del mediterraneo, il cui rischio si intensifica giorno dopo giorno.

La Siria deve essere liberata dai progetti imperialisti, dai conflitti di interessi tra le grandi potenze e le potenze fondamentaliste della regione. È il popolo siriano che lo farà. Ecco perché diciamo, giù le mani dalla Siria.

Condividi !

Shares
GRAVE DECISIONE DEL GOVERNO DI NON ACCREDITARE NUOVO AMBASCIATORE COREA NORD

GRAVE DECISIONE DEL GOVERNO DI NON ACCREDITARE NUOVO AMBASCIATORE COREA NORD

Il Partito Comunista giudica negativamente la decisione di interrompere le pratiche di accreditamento dell’ambasciatore della Corea del Nord in Italia annunciata dal ministro Alfano. Non si tratta di una misura dettata dalla ricerca della pace, come sostenuto dal governo, ma della prova di una piena accondiscendenza del governo italiano alla politica degli Stati Uniti e della Nato e di quanti soffiano venti di guerra sulla penisola coreana e sul mondo intero. Interrompere i rapporti con la Corea del Nord è un segnale preoccupante di un’escalation che da diplomatica rischia di divenire armata. La RDPK non è una minaccia per la pace, il suo programma nucleare è la risposta al dislocamento di armi nucleari e convenzionali nel sud della penisola. La soluzione verso il disarmo nucleare – che tutti auspichiamo, e che da sempre è la posizione dei comunisti – non può che avvenire a piene condizioni di reciprocità, le stesse condizioni che sono negate dai paesi che chiedono alla Corea di interrompere il programma nucleare. Se la posizione del governo fosse realmente finalizzata al mantenimento della pace mondiale, ci aspetteremmo che venissero interrotti contestualmente i rapporti con tutti i paesi possessori della bomba nucleare, Stati Uniti, Israele, Francia in testa, che continuano imperterriti ad eseguire nuovi test e a creare armamenti più letali; il ritiro immediato di tutte le truppe italiane in missioni di guerra all’estero; il richiamo degli ambasciatori italiani presso le monarchie saudite che sostengono il terrorismo. Ovviamente il governo e tutte le forze politiche presenti nel parlamento, non sono intenzionate a fare questo, ma giocano a creare una copertura ideologica e mediatica al contributo che anche l’Italia sta dando all’accerchiamento imperialista della Corea. Chiediamo l’immediato ritiro del provvedimento, e l’accreditamento del nuovo ambasciatore.

 

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia/2017/10/01/alfano-espulso-ambasciatore-corea-nord_765e5ebd-4385-4fa1-9365-9bc8e71f0d47.html

Condividi !

Shares
Le sanzioni ONU alla Corea del Nord sono un atto criminale di guerra economica

Le sanzioni ONU alla Corea del Nord sono un atto criminale di guerra economica

Le sanzioni ONU alla Corea del Nord hanno come unico obiettivo quello di colpire la popolazione coreana e lo sviluppo del paese. Sono un atto criminale, un vero e proprio atto di guerra economica, che vuole piegare la Corea socialista, privandola di qualsiasi rifornimento petrolifero e del commercio del settore tessile. Gli imperialisti sanno bene di non poter sconfiggere la Corea con una guerra aperta e attuano questa strategia che si ripercuoterà solamente sulla popolazione coreana. Si vuole vedere la Corea, paese che sta conoscendo in questi anni un forte avanzamento economico, e un miglioramento reale della vita dei propri cittadini, ridotta alla fame, prima di elettricità e impossibilitata a qualsiasi forma di commercio internazionale. Di fatto con le sanzioni di oggi si crea il blocco economico più forte e multilaterale che sia mai stato imposto ad un paese nel mondo.
Russia e Cina piegandosi alle pressioni americane hanno dimostrato ancora una volta di non svolgere alcuna funzione antimperialista, di volare insieme agli avvoltoi nordamericani sulla penisola coreana. Consentire un voto unanime del consiglio di sicurezza dell’ONU è un atto di una gravità inaudita, che non ha precedenti nella storia. L’URSS non avrebbe mai consentito un tale atto criminale.
Le sanzioni non c’entrano nulla con la ricerca della pace. I paesi responsabili di decine di conflitti negli ultimi anni, che hanno disseminato morte e distruzione per Africa, Medio Oriente e Sud America, non possono dare lezioni di pace a nessuno. Gli Stati Uniti, unica potenza ad aver utilizzato in conflitto l’arma nucleare non possono dettare condizioni di disarmo unilaterale.
La Corea del Nord ha più volte dichiarato di essere pronta a rinunciare al programma nucleare in cambio di una politica di disarmo a condizione di reciprocità. La Corea del Nord ha sottoscritto un trattato che la impegna a non utilizzare per prima le armi nucleari, ma solo in caso di attacco con armi atomiche, trattato mai sottoscritto dagli USA. Non sono i coreani ad aver introdotto per primi le armi nucleari nella penisola, ma l’esercito statunitense che da anni usa la Corea del Sud come piattaforma per i propri missili. L’unica via perseguibile per la pace resta il disarmo reciproco, opzione che è stata sempre e costantemente rifiutata dagli Stati Uniti, che rifiutano da anni persino di sottoscrivere un formale accordo di pace lasciando la situazione sulla penisola regolata da un semplice cessate il fuoco.

Ufficio Politico  Partito Comunista

Condividi !

Shares

Cina riduce pressione fiscale sui redditi più bassi

Dal primo aprile i lavoratori di Shanghai vedranno la busta paga crescere del 14%. La notizia e’ stata annunciata dalle autorita’ municipali: dal prossimo mese il salario minimo mensile aumentera’ di 1.280 yuan (circa 130 euro). La retribuzione per un’ora di lavoro crescera’ del 22% raggiungendo cosi’ gli 11 yuan. Sulla scia di Shanghai anche Pechino – nella capitale i salari minimi che si aggirano attorno agli 800 yuan (80 euro) aumenteranno del 10% – e Nanchino – dove le buste paga passeranno da 850 a 960 yuan .

Condividi !

Shares