IL KKE SCIOGLIE D’IMPERIO L’INIZIATIVA DEI PARTITI COMUNISTI OPERAI ED EUROPEI

IL KKE SCIOGLIE D’IMPERIO L’INIZIATIVA DEI PARTITI COMUNISTI OPERAI ED EUROPEI

Come pubblicato sul sito del nostro Partito [1], il 31 agosto insieme al Partito Operaio Ungherese abbiamo abbandonato l’Iniziativa.

La decisione, come chiarito dalla lettera, è stata dettata dal fatto che la gestione dei dissidi ideologici e politici tra i partiti aderenti è stata gestita in modo verticistico. Non c’è stato spazio per un vero dibattito, le nostre proposte anche di minimi aggiustamenti nei comunicati sono state sempre respinte. Il colmo si è raggiunto quando è stata convocata per il 9 settembre una riunione plenaria telematica in cui ad ogni partito si concedevano solo 10 minuti. Persino la nostra richiesta di inviare un documento scritto è stata ignorata. D’altro lato il KKE ha organizzato negli ultimi tempi legittimi incontri bilaterali e multilaterali con partiti con cui hanno sintonia e non con quelli con cui c’era veramente da discutere, come il nostro. L’Iniziativa si era ridotta a formulare liturgici e sterili comunicati, neanche condivisi, per le ricorrenze.

Seguendo il comportamento di grandi e rispettati partiti comunisti, come quello cubano e portoghese, ci siamo astenuti dell’elevare il tono della polemica pubblica e a questa linea ci atterremo.

I compagni francesi hanno partecipato alla riunione del 9 settembre e dal loro resoconto [2] si può evincere a quale punto sia arrivato il comportamento verticistico tenuto dalla direzione della sezione internazionale del KKE. Dopo una introduzione e un giro di interventi dei vari partiti, è stata comunicata da parte del rappresentante del KKE la decisione di sciogliere l’Iniziativa. La sorpresa è stata grossa per tutti e chiedevano di intervenire per opporsi. Opportunità negata dalla segreteria “tecnica”. Persino la chat è stata disattivata impedendo ai partiti di esprimere il loro dissenso.

Al contrario, il resoconto emesso dal KKE [3] non tiene conto del reale andamento della discussione.

Come il partito è stato informato puntualmente, il prestigio e l’attenzione di cui godiamo a livello internazionale, sia nei partiti più grandi, che anche nei più piccoli, è in costante crescita.

Le posizioni politiche ben basate ideologicamente, equilibrate e responsabili che il nostro partito esprime e porta all’esterno – anche grazie all’opera instancabile del Segretariato Generale, già da tempo Responsabile Esteri, c. Alberto Lombardo – sono conosciute e apprezzate sempre di più. La prossima occasione della riunione plenaria dell’Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai che si terrà a Smirne dal 18 al 22 ottobre sarà una preziosa occasione per aumentare ancora la proiezione del nostro partito in questa direzione.

La coraggiosa ed efficace azione politica che il nostro partito conduce nel nostro paese, le iniziative contro la guerra e per la difesa dei lavoratori e dei ceti popolari, la politica di aggregazione e di alleanze che stiamo sviluppando è guardata con rispetto, attenzione, approvazione e talvolta anche presa ad esempio.

Tutto ciò ci deve stimolare a intensificare l’opera del partito all’estero, nel paese e anche al proprio interno per assimilare a tutti i livelli la linea di massa che abbiamo intrapreso nel IV Congresso.

Si dà indicazione a tutti i compagni di spiegare bene all’interno e all’esterno del partito i concetti qui sviluppati. In particolare

1. Evitare polemiche coi partiti stranieri, anche nei siti social personali. La forza della nostra linea viene indebolita dalla rissa politica e l’ultima cosa che dobbiamo fare è dare il destro a linee errate e pericolose di ammantarsi da vittime e fare appello al giusto spirito di difesa del proprio partito. La critica ideologica va portata sui fatti reali e non sulla contrapposizione personale. A chiunque ribatte che lo stile di Lenin era diverso, non si può che rispondere che credere di avere la capacità e il prestigio del nostro immortale Maestro è indice di totale arroganza e insipienza umana prima che politica.

2. L’attività che il nostro partito sta indefessamente sviluppando dentro la coalizione, grazie alla sapiente abnegazione di tanti compagni a cominciare dal nostro Presidente Onorario, c. Marco Rizzo, ci fa guadagnare ogni giorno considerazione, attenzione, EGEMONIA politica dentro quegli strati della società che da comunisti dobbiamo conquistare perché al momento non sono nostri, ma che stiamo penetrando ogni giorno di più. Tutti i compagni devono svolgere la funzione dei capitani di gramsciana memoria, consci che rafforzare la coalizione significa e deve significare rafforzare il partito che è stato, è e resterà sempre lo strumento fondamentale per l’emancipazione delle classi oppresse.

  1. [1]  https://ilpartitocomunista.it/eci-withdrawal-2023/
  2. [2]  https://www.initiative-communiste.fr/articles/europe-capital/nous-refusons-la-dissolution-unilaterale-de-linitiative-des-partis-communistes-et-ouvriers-appel-a-la-reconstruction/ [3] https://www.resistenze.org/sito/os/ep/osepni11-026479.html

Condividi !

Shares
ECI withdrawal 2023

ECI withdrawal 2023

August 31, 2023
Dear comrades,

To the Parties of the Initiative of Communist and Workers’ Parties
with this letter, the signatory parties communicate their withdrawal from the Initiative of Communist and Workers’ Parties (INITIATIVE).
This decision does not come suddenly.
The political events that are shocking the world have led to a difference of opinion between the parties. This divergence could have been managed in a more effective way.
We underlined many times that we need forms and methods of international cooperation based on equality, mutual respect, and confidence.
We expressed our conviction that the technology of international coordination, the methods of our international contacts have very immense importance. If we change our methods, we can make a great contribution to the strengthening our parties.
Instead, unfortunately, it was not possible to find suitable places for bilateral or multilateral ideological and political debate that could involve all the participants in order to start a frank and collective discussion, nor methods of mediation between the different points of view.
– The signatory parties to this declaration have tried in the past to suggest even small changes in the joint declarations, but these were flatly rejected not after a collective decision, but by authority of the “technical secretariat.”
The Hungarian Workers’ Party has left the Technical Secretariat as a protest against the negative tendencies.
– Recently the Communist Party (Italy), still part of the Secretariat, was prompted to draft a joint communiqué, it was once again rejected by the “technical secretariat” without any collective debate and with the justification that “the theme had already been dealt with” and therefore the party was relieved of the drafting of that communiqué
1
– Finally, the telematic meeting is convened for September 9. The Communist Party (Italy) responded positively, however complaining about the limited time allowed (10 minutes each) and asking that each party could at least submit a theoretical document in which their positions could be shared with the other participating members. This request has not even been answered. If the place where you can develop a collective debate is limited to 10 minutes each, it means that it is not a theoretical debate that you want to develop but only a pronouncement in favour or against something or someone.

Furthermore, we complain that the Initiative’s activity is limited to the drafting of often liturgical documents, on the recurrences of characteristic events, but it is not a place for collective discussion and elaboration.
We have seen that some parties hold multilateral meetings, and we are pleased with this, but we have been excluded from the debate, which instead needed to be particularly strengthened precisely among the parties that present the greatest political divergence.
All this testifies that the desire of the direction given to the Initiative was not to start a frank and fraternal debate, but to isolate the dissenters.
At this point we consider our experience exhausted.

Communist Party (Italy)
Hungarian Workers’ Party

Condividi !

Shares
Con La Pandemia O Con La Guerra, Le Multinazionali fanno Profitti Record

Con La Pandemia O Con La Guerra, Le Multinazionali fanno Profitti Record

I manager multinazionali e i grandi industriali trovano sempre il modo di arricchirsi sulle spalle di noi lavoratori e cittadini comuni.
Lo fanno sfruttando qualsiasi cosa, dalla pandemia alla guerra, alzando i prezzi e riducendo personale e/o stipendi per fare sempre più profitto.
Sia dalla guerra che dalla pandemia i grandi colossi multinazionali si sono arricchiti, facendo ricadere tutte e due le crisi sulle tasche dei lavoratori che sempre più a fatica riescono ad arrivare a fine mese.
Sono da primato i dividendi che le maggiori società quotate a livello mondiale hanno versato ai propri soci nel primo trimestre del 2022.
La loro crescita è stata infatti dell’11% e li ha portati fino a un livello di 302,5 miliardi di dollari, che rappresenta appunto un record per i primi tre mesi dell’anno e che risulta ancora più accentuato (+16,1%) quando depurato dagli effetti del cambio e da altri fattori non ricorrenti.
Guardatevi in tasca. Guardate come siamo ridotti insieme alle nostre famiglie ora. Pensate a cosa accadrà quando i contraccolpi economici di questa guerra inizieranno a sentirsi davvero.
I ricchi le crisi le fanno pagare ai lavoratori, è ora di dire basta. Non è possibile che una piccola percentuale di popolazione continui a far profitto mentre il popolo diventa sempre più povero, spesso, a causa delle loro scelte.
Il governo non fa nulla per fermare questa deriva, anzi la incentiva ubbidendo ed esaudendo tutte le richieste che gli arrivano da Confindustria, BCE ed Unione Europea!

Condividi !

Shares
USA: Ennesima Sparatoria In Una Scuola

USA: Ennesima Sparatoria In Una Scuola

La Democrazia Armata Degli Stati Uniti

19 bambini e 2 insegnanti. Questo è il bilancio delle vittime alla Robb Elementary School, in #Texas.
L’ennesimo massacro avvenuto nelle scuole statunitensi, per mano di ragazzi e ragazzini che per infinite ragioni, con il minimo sforzo riescono a reperire armi automatiche o semi-automatiche.
Scriviamo di questa vicenda non solo per rivolgere un pensiero alle famiglie di quei bambini stroncati da questa follia, ma anche per puntare il dito sul l’ipocrisia del governo degli Stati Uniti. In particolare del presiedente #Biden.
Sentire il PRESIDENTE del Paese più guerrafondaio del mondo pronuncia le parole “mi chiedo quando riusciremmo finalmente a sconfiggere le lobby delle armi, e non ditemi che non potremmo farlo” equivale a sentire uno sciame di locuste lamentarsi delle carestie.
Proprio lui, proprio l’uomo il cui partito ha permesso (e rafforzato) il potere delle grandi industrie di armi in USA e nel mondo.
Proprio l’uomo che continua a chiedere ad una Unione Europea in rovina MILIARDI DI EURO in armi per finanziare la sua guerra per procura in Ucraina.
Proprio l’uomo che fa al caso di quei lobbisti delle armi che negli Stati Uniti e nel mondo gestiscono un giro d’affari decine di volte più grande dell’Intero PIL dello stato italiano.
Su questo loro guadagnano, al piccolo prezzo di qualche comparsata in tv per esprimere “dolore e condoglianze alle famiglie”.
Mentre i ragazzini muoiono nelle strade e nelle scuole Statunitensi.
Mentre uomini, donne, bambini e anziani muoiono in ogni parte del mondo per le decine di guerre in atto in cui sono coinvolti gli USA.
Stati Uniti che vanno avanti per il bene di chi con quelle armi ingrassa i propri guadagni, e per il male di tutti noi.

Condividi !

Shares
Prima ci sfruttano e poi ci deridono!

Prima ci sfruttano e poi ci deridono!

I grandi industriali e i presidenti delle multinazionali, dopo aver sfruttato il più possibile i lavoratori con stipendi da fame e orari di lavoro al limite del possibile, adesso si divertono a deridere chi tutto il giorno fatica per riuscire a portare a casa un misero stipendio.
Questa volta è il milionario Elon Musk a deridere proprio l’Italia e gli italiani sul loro futuro, teme che gli italiani a breve si estingueranno perchè non fanno più figli. Infatti dichiara: «L’Italia non avrà più popolazione se queste tendenze continueranno», ha detto martedì 24 il boss di Tesla e uomo più ricco del mondo, che in passato aveva già messo in guardia sui pericoli dello spopolamento globale.
Secondo l’Istat l’anno scorso l’Italia ha registrato il suo tasso di natalità più basso di sempre con poco più di un figlio per donna, ciò significa che l’Italia ha contato sette neonati e dodici morti ogni mille abitanti nel 2021.
Sebbene ciò sia dovuto in parte alla mortalità da Covid, l’Istat vede la popolazione del Paese diminuire del 20% entro il 2070: sono 12 milioni di persone in meno.
L’uomo più ricco del mondo dice agli italiani di fare più figli senza pensare che uno stipendio medio si aggira intorno ai 1200€ al mese e che il costo della vita ogni anno si fa sempre più alto, sempre più famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese e che grazie a delocalizzazioni e licenziamenti sempre più persone sono senza lavoro.
Per Elon Musk questi problemi non si sono mai posti, quindi dall’alto della sua ricchezza spara sentenze e deride milioni di italiani.

Condividi !

Shares
Holodomor: La “Storia” Al Servizio della Propaganda

Holodomor: La “Storia” Al Servizio della Propaganda

Così come la propaganda hitleriana si inventò di santa pianta la “storia” della “morte per fame” che il governo sovietico avrebbe organizzato deliberatamente in Ucraina, così come questa “storia” fu ripresa dalla propaganda statunitense nel momento di massima isteria anticomunista nel periodo maccartista, così anche oggi i corifei dell’imperialismo non trovano di meglio che rispolverare le vecchie menzogne naziste-statunitensi.
Alfieri di questa isteria sono deputati del PD, il partito che si sta dimostrando il più guerrafondaio e il più nemico degli interessi del popolo italiano e del popolo ucraino.
Starebbero preparando una mozione parlamentare per il riconoscimento del cosiddetto Holodomor.
Si potrebbe arrivare a mettere fuori legge un articolo di approfondimento storico come questo che state leggendo.

Condividi !

Shares
Criticare Zelensky può costare 15 anni

Criticare Zelensky può costare 15 anni

“Zelensky ha sbagliato. Sono anni che la Russia ci chiede un accordo ragionevole, cioè rimanere fuori dalla Nato. Ma non c’è stato un cambio di rotta. Questo perché il nostro governo prende ordini da altri che usano noi ucraini per i loro scopi. Il risultato è stata questa assurda guerra.”
Ora Gleb Lyashenko, blogger ucraino, per queste dichiarazioni rischia 15 anni di carcere.
La democrazia in Ucraina…

Condividi !

Shares
Contro la guerra per la pace

Contro la guerra per la pace

🔴 CONTRO LA GUERRA, PER LA PACE 🔴
Questa è la posizione ufficiale del Partito Comunista.
Proprio per questo siamo contro l’invio delle armi all’Ucraina deciso ieri nel decreto del Consiglio dei ministri.
Non si sostiene la pace inviando ARMI.
Il Governo italiano deve ricordarsi che “L’Italia ripudia la guerra …come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” come scritto all’articolo 11 della nostra COSTITUZIONE.
NESSUNA ARMA ITALIANA SIA MANDATA IN UCRAINA!

Condividi !

Shares
30 gennaio 1972 – Bloody Sunday

30 gennaio 1972 – Bloody Sunday

Sono passati cinquant’anni dall’uccisione di 13 manifestanti e il ferimento di altri 15 persone da parte dei soldati britannici, una marcia ha onorato la memoria delle vittime del “Bloody Sunday” la “Domenica di Sangue” in Irlanda del Nord.
Oggi, ripercorrendo il percorso della manifestazione pacifica per i diritti civili conclusasi in un bagno di sangue il 30 gennaio 1972 nella città di Derry, la “Marcia del ricordo” ha riunito, tra gli altri, i parenti delle vittime per concludersi con una cerimonia al termine della mattinata presso il monumento che rende omaggio alle vittime.
Rendiamo omaggio ai 13 innocenti che morirono sotto il piombo inglese a Derry.

Condividi !

Shares