In questi giorni, una ondata di indignazione popolare pervade l’opinione pubblica di tutto il mondo di fronte alla barbara e feroce aggressione dello Stato sionista di Israele contro la popolazione palestinese della striscia di Gaza.
I comunisti sono in prima fila nella mobilitazione contro tale vile aggressione che sta causando un vero e proprio genocidio, e, sulla base del principio della autodeterminazione dei popoli che dà loro il diritto a scegliere il proprio futuro senza l’intervento dell’imperialismo, esprimono piena solidarietà al popolo ed alle organizzazioni politiche palestinesi, prima fra tutte il Partito Comunista di Palestina, e si pronunciano contro l’occupazione sionista sostenuta dall’imperialismo statunitense ed europeo, per la liberazione della Palestina attraverso lo smantellamento degli insediamenti illegittimi dei coloni israeliani ed il ritiro di Israele entro i confini del 1967, la liberazione dei detenuti politici palestinesi dalle carceri israeliane e l’immediata cessazione dell’embargo e dell’aggressione militare in atto contro la popolazione palestinese di Gaza.
Queste nostre posizioni sostenute con fermezza e determinazione, ci permettono, altresì, di essere contrari e decisamente contrapposti a qualsiasi posizione antisemita che metta la religione o la razza come spartiacque del conflitto in corso, memori, tra l’altro, oltreché dei nostri principi e valori di solidarietà internazionalista fra i popoli, di quanto affermò il compagno Stalin nel 1953 sulla Krasnaja Svezda : “ … La lotta contro il sionismo non ha nulla in comune con l’antisemitismo. Il sionismo è nemico dei lavoratori di tutto il mondo, tanto di chi è ebreo quanto di chi non lo è. “
Inorridiamo, quindi, e denunciamo di fronte a tutta l’opinione pubblica internazionale il tentativo di riabilitazione e di rilegittimazione della persecuzione nazista degli ebrei che, in queste ore, viene promosso da organizzazioni naziste che trova eco, tuttavia, anche in ambienti insospettati.
Facciamo appello, quindi, alla sensibilità politica ed umana di tutti i comunisti e di tutte le gente di buona volontà, affinché si stringano in un ampio fronte di mobilitazione popolare a sostegno dei diritti del popolo palestinese e contro l’aggressione ed il genocidio sionista a Gaza come in qualunque altro luogo, respingendo e condannando le espressione di posizioni politiche che riabilitino la legittimità della teoria e della pratica della persecuzione razziale del nazismo che i comunisti hanno, in prima fila, contribuito a debellare nel corso della seconda guerra mondiale, resistendo, prima, alla aggressione contro l’Unione Sovietica e colpendo, poi, definitivamente il nazismo fino alla occupazione di Berlino da parte dell’Armata Rossa, pagando, in tale impresa, il più alto prezzo, in termini di perdita di vite umane, che la storia dell’umanità abbiamai conosciuto.
Comprendiamo la rabbia ed anche il senso di impotenza di chi ha cuore la causa del popolo palestinese di fronte a questo massacro, ma proprio per rendere efficace la nostra lotta bisogna mantenerla limpida e netta senza scadere minimamente ed in alcun modo rapportarsi con temi propri dei nazifascisti di oggi che dicono “stesso nemico, stessa barricata”, dimenticando che la loro storia, passata e recente, è sempre stata al servizio delle banche, dei grandi proprietari e delle grandi imprese che, a parole, dicono di voler combattere.