PC PUGLIA: « MORTE DEI BRACCIANTI FRUTTO DELLO SFRUTTAMENTO»

PC PUGLIA: « MORTE DEI BRACCIANTI FRUTTO DELLO SFRUTTAMENTO»

All’interno del “Gran Ghetto” situato nelle sperdute campagne foggiane, tra San Severo e Rignano Garganico, due braccianti del Mali sono morti carbonizzati, braccianti con lavoro a cottimo, 3 euro a cassone di pomodori. Mamadou Konate e Nouhou Doumbia sono scappati come tanti altri dal Mali (ex colonia francese) per venire a lavorare in un Paese ad economia capitalista, in Italia, nella Puglia governata dai Fitto, Vendola ed Emiliano. Al governo regionale si alternano da anni, centro sinistra e centro destra, ma lontano da via Capruzzi, sede della Regione Puglia, per i braccianti bianchi o neri non c’è pace.

I caporali bianchi e neri al servizio del padrone, dettano leggi, stabiliscono la paga giornaliera o la paga del cottimo. 50 anni fa quando la CGIL era sindacato, i braccianti prima di incominciare la stagione della potatura degli ulivi, si riunivano nelle sedi sindacali per stabilire la paga giornaliera. I braccianti assieme al sindacato avevano forza di contrattazione verso i latifondisti. Oggi la paga giornaliera la impongono gli emissari dei padroni, i caporali.

Il 25 febbraio scorso, al convegno regionale del Partito Comunista: “I comunisti e la politica dell’acqua”, tenutosi a Carovigno (BR), un bracciante del Mali, poco più che ventenne, ha raccontato la sua odissea durata mesi per arrivare in Italia: umiliazioni di ogni tipo, costo del viaggio esorbitante, l’odissea nel barcone, la paura e poi … un nodo alla gola non gli ha permesso di continuare il suo intervento.

Altri due giovani braccianti venuti in Italia per un futuro di speranza, non potranno più tornare nella loro terra; non potranno più vedere i loro cari. Non c’è limite alla barbarie dello sfruttamento capitalistico. È sempre più attuale la canzone di Caparezza cantata nell’era di Vendola: “Vieni a ballare in Puglia”.

Partito Comunista, Segreteria regionale della Puglia

Fronte della Gioventù Comunista, Coordinamento regionale della Puglia

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PC CAMPANIA: « AVANTI NELLA COSTRUZIONE DEL PARTITO»

PC CAMPANIA: « AVANTI NELLA COSTRUZIONE DEL PARTITO»

Siamo dirigenti, militanti e nuovi iscritti del Partito Comunista della Campania. Abbiamo seguito con attenzione il 2^ Congresso Nazionale condividendone l’impianto di tesi politiche ed organizzative e visto con grande favore l’esito unanime di elezione del segretario generale e degli organismi dirigenti. Purtroppo ora assistiamo all’insorgere di sterili polemiche interne al Partito campano ed anche in contrasto con la linea nazionale. Non siamo interessati a perdere il nostro tempo ma vogliamo essere parte costruttiva del Partito in Campania e a livello nazionale. Avanti con la costruzione politica e organizzativa secondo i dettami politici del congresso. Avanti con la massima partecipazione al Comizio internazionale del 25 Marzo a Roma contro UE e Nato, per il Socialismo.

Gennaro Nenna,

Mariano Mastuccino,

Giuseppe Mastuccino,

Alessandro Sergio,

Vincenzo Pagano,

Nicola Vetta,

Marzio Sarno,

Antonio Genovese,

Mariapia Della Monica,

Pierpaolo Irno,

Luca Benincasa,

Gerardo Labonia,

Loreto Filipi,

Pierpaolo Mosaico,

Alessandro Picca,

Alessio Morgillo,

Ferdinando Faiella,

Vincenzo Notaro,

seguono adesioni…

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PC BOLOGNA: « SOLIDALI CONTRO REPRESSIONE ALL’UNIVERSITA’»

PC BOLOGNA: « SOLIDALI CONTRO REPRESSIONE ALL’UNIVERSITA’»

il Partito Comunista di Bologna esprime la massima solidarietà a gli studenti colpiti dalla brutale repressione poliziesca messa in atto dalla questura a gli ordini del rettore dell’università di bologna umbertini. Quello successo ieri all’università è l’ennesimo scivolamento verso la soppressione di diritti di una reazione sempre più lampante. I poteri forti di questa città dal PD , alle coop che gestiscono i servizi, all’univesità sono complici nella istaurazione di un regime che ha sempre più il tanfo della reazione che credavamo sepolto dalla storia. Per questo parteciperemo al corteo cittadino in solidarietà a chi cerca di fronteggiare questi sgherri repressivi al servizio del capitale e continueremo nella lotta affinche la cultura e lae scienze siano al servizio del popolo e non di mercanti, massoni e faccendieri che di politico ormai non hanno nulla. Partito Comunista Bologna

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PC TOSCANA: «CON LAVORATORI DELL’ACCIAERIA DI PIOMBINO»

PC TOSCANA: «CON LAVORATORI DELL’ACCIAERIA DI PIOMBINO»

Il Partito Comunista appoggia la lotta dei lavoratori dell’acciaieria di Piombino e vede nel Coordinamento Art.1 – Camping CIG una punta avanzata nel movimento dei lavoratori e della società civile.  Invitiamo i lavoratori e nostri iscritti a partecipare alla manifestazione che ci sarà Giovedi 2 Febbraio alle ore 9:30 a Piombino.

 Contro il PD, che è al governo locale, regionale e nazionale ed è responsabile di questa situazione; Contro i sindacati collaborazionisti che frenano le istanze di lotta e mobilitazione dei lavoratori.

Il Partito Comunista lotta per la salvaguardia di tutti i posti di lavoro diretti e indiretti, chiede la nazionalizzazione dell’azienda e la gestione affidata ai lavoratori in un piano di rilancio per le acciaierie e la manifattura in tutta Italia.  Saremo sempre accanto alle lotte dei lavoratori, auspichiamo che le lotte che ci sono convergano come quella dei lavoratori dell’UNICOOP Tirreno, perchè solo uniti i lavoratori hanno la speranza di conquistare diritti e dignità. Noi ci saremo e cercheremo di dare il massimo di visibilità alle loro lotte.

Partito Comunista Toscana

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PC BOLOGNA: « solidarietà al lavoratore delegato sindacale SGB Safdar»

PC BOLOGNA: « solidarietà al lavoratore delegato sindacale SGB Safdar»

Anche nel nostro paese, ogni giorno, il capitalismo internazionale e nazionale interviene sia sul piano politico che economico, per distruggere i diritti e le conquiste che i lavoratori e le lavoratrici hanno ottenuto con la lotta di classe. Mercoledi 1 febbraio 2017 il Sindacato Generale di Base di Bologna lancia un presidio cittadino in via Farini 1, sotto il tribunale bolognese, in solidarietà al lavoratore delegato sindacale SGB Safdar, senza lavoro a causa di un ingiusto licenziamento disciplinare attuato dalla Cooperativa Dg Shipping che, per conto della multinazionale americana UPS, gli ha contestato un innocuo post su Facebook .

Il Partito Comunista sarà in piazza al fianco di Safdar e del Sindacato Generale di Base. Il lavoratore-sindacalista è stato licenziato per motivazioni politiche da parte della UPS, multinazionale USA, che da tempo controlla lo smistamento dei pacchi postali con un appalto ottenuto grazie allo smantellamento delle Poste italiane da parte dei partiti borghesi nazionali, PD in primis. Al suo licenziamento sono seguiti scioperi, presidi, manifestazioni e la repressione non si è fatta attendere.

Durante i primi presidi organizzati da SGB davanti ai cancelli della multinazionale il Consolato degli Stati Uniti ha chiesto l’intervento della polizia per sgomberare i lavoratori, ordine prontamente eseguito dalle nostre “forze dell’ordine”, mettendo in luce il ruolo determinante dell’imperialismo USA nel nostro paese. Dominazione e sfruttamento economico, basi militari straniere sul territorio italiano e la continua perdita di potere decisionale da parte dei lavoratori e delle lavoratrici che vivono, producono e consumano sul territorio italiano hanno portato ad un peggioramento delle condizioni di vita ed alla perdita di diritti per tutta la classe operaia e per i ceti popolari, lasciando intatto l’aumento della redditività del capitale.

Basta!

E’ ora di organizzarsi nella lotta e nella costruzione di un Sindacato di Classe, strada intrapresa dalla confederazione tra CUB e SGB, che sappia colpire le politiche economiche della classe. Così come ci impegniamo a rafforzare il Partito Comunista organizzatore e dirigente collettivo delle lotte operaie e popolari! Siamo al fianco di Saafdar come di tutti i lavoratori che ogni giorno lottano per i propri diritti. Come comunisti ribadiamo ancora una volta che la vera liberazione per la classe operaia e per tutti i lavoratori sarà l’abbattimento del capitalismo e la vittoria del socialismo–comunismo con la socializzazione dei grandi mezzi della produzione e la pianificazione centrale.

FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE!

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PC Messina: cordoglio per le vittime dell’ennesima strage sul lavoro

PC Messina: cordoglio per le vittime dell’ennesima strage sul lavoro

La classe lavoratrice del nostro paese si trova ancora una volta costretta a piangere i suoi morti sul lavoro e ancora una volta sono marittimi nello Stretto. L’ennesima strage di lavoratori – che arriva poco dopo la morte di un marmista a Carrara e di un altro operaio al Porto di Salerno – è avvenuta nel primo pomeriggio del 29 novembre, con la morte di 3 lavoratori e 6 feriti, di cui 1 gravissimo, al Molo Norimberga del porto di Messina sulla Nave Sansovino – Siremar, che dopo 27 anni di vita, appartiene adesso al gruppo monopolistico privato “Società di Navigazione Siciliana”, holding posseduta al 50% rispettivamente dalle società armatrici Liberty Lines (ex Ustica Lines) e Caronte&Tourist, delle famiglie Morace, Franza, Matacena e Francantonio Genovese.

Il Partito Comunista di Messina, nell’attesa di apprendere ulteriori informazioni sulla dinamica dei fatti, esprime il proprio profondo dolore e cordoglio ai familiari, amici e colleghi dei marittimi che hanno perso la vita nel corso delle loro funzioni in una delicata operazione d’intervento in una cisterna di gas che richiede misure di sicurezza e di prevenzione di alto livello. E’ evidente che così non è stato, come è altrettanto chiaro che la dinamica è simile ad altri “incidenti” avvenuti durante la manutenzione di serbatoi in cui i lavoratori operano in ambienti pericolosi senza essere spesso messi nelle condizioni per farlo in sicurezza. Invitiamo pertanto alla più alta vigilanza i lavoratori e le organizzazioni sindacali affinché venga appurata la verità e, a tal proposito, denunciamo la propensione che si intravede nelle prime dichiarazioni rilasciate da esponenti del gruppo Caronte&Tourist che tende a scaricare, come spesso accade, le responsabilità sui lavoratori stessi.

Troviamo ipocrite le lacrime dell’armatore privato, di Renzi, del Ministro Poletti e del Presidente Mattarella. Le tante morti sul lavoro a livello nazionale rendono ormai sempre più evidente come non possono esser derubricate ad “incidenti” e al “destino”. All’elevato sviluppato tecnologico e scientifico dovrebbe corrispondere un sempre maggiore livello di sicurezza nei posti di lavoro ma così non è a causa della logica del profitto che è più importante della sicurezza e prevenzione della salute e vita dei lavoratori, considerati dei costi improduttivi per il padronato supportato dal governo che depenalizza e deregolamenta costantemente le norme sulla sicurezza con la complicità in alcuni casi anche dei sindacati collaborazionisti e dell’inesistente controllo degli apparati statali preposti, che si associa a sempre più insistenti pressioni, ricatti e ritmi-turni di lavoro elevati con l’applicazione del Jobs Act.

Per questo società armatrice e governo sono responsabili di queste morti al di là degli aspetti penali del caso, essendo fautori delle politiche di cancellazione delle protezioni, taglio delle risorse e dei diritti che i lavoratori pagano con le loro vite. Nelle stesse ore in cui morivano i marittimi a Messina arrivava la notizia del ridimensionamento dell’accusa nei confronti del padrone di Eternit e la prescrizione di molte morti di cittadini e lavoratori per amianto. La realtà è quindi che si continua a morire sul lavoro nell’indifferenza e complicità di padroni, istituzioni e mass-media. Non è sufficiente reclamare adeguamenti legislativi delle norme sulla sicurezza nelle navi e porti come stanno facendo i sindacati dei trasporti di CGIL-CISL-UIL ma è una necessità urgente la mobilitazione dei marittimi e l’unità e la lotta dell’intera classe lavoratrice per rompere la gabbia padronale e conquistare persino il diritto a vivere e non morire sul posto di lavoro, per condizioni di sicurezza e salute sul lavoro adeguate con il controllo operaio e la cancellazione del Jobs Act.

Partito Comunista, Messina, 29/11/2016

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MUSTILLO (PC): «SAVIANO SU FIDEL COME LA MAFIA CUBANA

MUSTILLO (PC): «SAVIANO SU FIDEL COME LA MAFIA CUBANA

«Saviano ha usato gli stessi argomenti della mafia cubana che Fidel Castro cacciò dall’isola insieme ai lacchè di Battista, dopo la Rivoluzione e che oggi a Miami festeggia sperando di poter tornare a fare i suoi loschi affari a Cuba» Così Alessandro Mustillo, dell’ufficio politico del Partito Comunista a commento delle parole dello scrittore sulla morte di Castro. «Avrebbe fatto meglio a contare fino a dieci prima di scrivere quell’ammasso di bugie sul suo profilo facebook. Cuba socialista ha dato dignità al suo popolo, istruzione, sanità, condizioni di vita, assenza di sfruttamento. Non una parola è giunta da Saviano sul blocco economico a Cuba, che ancora oggi impedisce alla Rivoluzione socialista di poter assicurare ancora di più al popolo cubano. Fidel resta un grande della storia – conclude la nota – a differenza di tanti commentatori e venditori di fuffa, che oggi volteggiano come avvoltoi»

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PC Bologna: solidarietà a Simbola (SGB)

Il Partito Comunista esprime la piena solidarietà al Compagno Pietro ” Giorgio” Simbola, Dirigente del Sindacato generale di Base (SGB) raggiunto questa mattina dall’ignominiosa denuncia per aver organizzato la manifestazione contro l’arbitrario e infame sgombero di cittadini lavoratori , stabili di cui alcuni sono proprietari e in altri hanno sempre pagato l’affitto regolarmente, al Bologna 2 di Calderara di Reno. Come al solito le istituzioni , che ormai non rappresentano che se stesse, non danno nessuna risposta alternativa alla deportazione e a gli sgomberi forzati , in questo caso, di onesti cittadini lavoratori , il Sindaco Irene Priolo, nella sua pochezza politica, non ha avuto nemmeno il buon gusto di incontrare i suoi cittadini che chiedevano risposte ai loro problemi, stessa politica, stessi meri esecutori, stesso partito il PD. Se non sei omologato, se non rispondi a gli interessi di palazzinari e dei loro degni rappresentanti politici , hai denunce, sfratti , manganellate e deportazioni. Vergognoso , a questo riguardo , è l’utilizzo di associazioni attigue al pd  negli sgomberi per dare una parvenza di “bonta” degli sgomberi e di “alta democraticità” nella sua esecuzione da parte delle forze dell’ordine… penosi. Invitiamo al boicottaggio di queste “false ” associazioni al servizio di “lor signori”. Siamo e saremo sempre al fianco di ” Giorgio” e di SGB nelle Lotte per i diritti che in anni di resistenza la classe operaia si è conquistata sul campo.
Partito Comunista fed. Bologna

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La solidarietà del PC alle vittime del terremoto

La solidarietà del PC alle vittime del terremoto

Il Partito Comunista esprime il cordoglio e la vicinanza alle famiglie delle vittime e alla popolazione colpita dal grave terremoto che ha scosso il Lazio, le Marche e l’Umbria. Un ennesimo evento sismico che colpisce a distanza di pochi anni da quello dell’Aquila e dal terremoto dell’Emilia Romagna, che dimostra come la questione della messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano sia questione prioritaria come più volte denunciato dai comunisti.

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La solidarietà attiva del PC è partita nelle primissime ore successive al terremoto. Vogliamo ringraziare in questa sede i nostri militanti attivi nei settori della protezione civile e delle strutture collaterali che sono da più di un giorno sul campo, salvando vite e prestando i primi soccorsi alla popolazione. Ringraziamo anche i tantissimi cittadini italiani che hanno risposto all’appello del PC e del FGC per la raccolta di beni di prima necessità che sono stati inviati nelle zone terremotate, grazie in particolare all’impegno della gioventù, e che continueranno ad essere inviati nei prossimi giorni.

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Da molti partiti fratelli sono giunti messaggi di vicinanza al popolo italiano e al partito. Ringraziamo sentitamente per questa prova di vicinanza e internazionalismo.

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BOLOGNA, SCIOPERO UPS IL PC AL FIANCO DEI LAVORATORI CONTRO L’IMPERIALISMO DELLE MULTINAZIONALI AMERICANE.

I fatti che sono avvenuti nei giorni scorsi davanti ai cancelli della UPS di Lippo di Calderara di Reno a Bologna sono la sintesi di come il capitale delle multinazionali agisce anche nella tanta decantata “zona rosa ” a guida PD.
Per rinfrescare i fatti accaduti , alcuni giorni fa un gruppo di lavoratori in appalto con le “Solite False Cooperative” ha deciso di iscriversi al Sindacato Generale di Base per lottare e vedere riconosciuti diritti economici , dovuti per contratto, e dignità sul luogo di lavoro, in reazione l’ amministrazione della UPS ha licenziato il delegato che rappresentava SGB .
Il sindacato in assemblea con i lavoratori hanno deciso per il blocco dei cancelli e della mobilità delle merci in entrata e uscita dai magazzini UPS , richiedendo che il licenziamento ingiustificato sia stralciato e il lavoratore riprenda il suo legittimo posto di lavoro.
Dopo due giorni di blocchi con la complicità dei sindacati collaborazionisti , che nel frattempo organizzavano il crumiraggio, e delle istituzioni (comune ,prefettura etc) per intervento diretto del Consolato Americano a sostegno degli interessi della multinazionale americana UPS e dello sfruttamento che questa produce, si sono schierate le Forze dell’ordine per smantellare il presidio.
Un esempio molto concreto di come si esercita la funzione imperialista americana nel nostro Paese e di quali sono le forze al servizio del Capitale e contro il proletariato, che che ne dicano le “False Sinistre” della ormai superata opposizione alla NATO e alle ingerenze politiche che gli USA compiono sul nostro territorio nazionale e non solo.
I Lavoratori ed il loro Sindacato, SGB , hanno deciso di continuare nella lotta per vedere riconosciuto il diritto al lavoratore licenziato di tornare al suo posto di lavoro dando appuntamento per oggi davanti alla prefettura a tutti i sodali con tale lotta.
Come Partito Comunista non possiamo che essere solidali con il lavoratore e con il Sindacato Generale di Base e rilanciare la lotta contro il capitalismo e l’imperialismo che le multinazionali americane , e non, continuano a perpetrare sul territorio nazionale, europeo e mondiale, la lotta per la fuoriuscita dell’ Italia dalla NATO e per la piena sovranità nazionale a guida del Popolo Italiano e non delle camarille borghesi rappresentate dai partiti oggi presenti sui territori e in parlamento, riteniamo che oltre all’azione sindacale occorra oggi riorganizzarsi attorno al Partito Comunista per dare finalmente una risposta politica comunista alla reazione capitalistica attuale.
Partito Comunista Bologna

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