VIA LE SANZIONI ALLA SIRIA SUBITO! Nel mondo si alza il coro di protesta contro le sanzioni imposte alla Siria che danneggiano gravemente il lavoro umanitario nel paese in seguito al terremoto. Questa è l’opinione di Al-Mustafa bin Al-Maleeh, il coordinatore residente delle Nazioni Unite, dei Patriarchi della Sede di Antiochia in Siria insieme ai capi delle Chiese siriane, di personalità spagnole e siriani espatriati in Spagna, del gruppo di solidarietà “Nessuno tocchi la Siria”, solo per citarne alcuni. Il ministro dell’Amministrazione municipale e capo del Comitato di soccorso superiore, Hussein Makhlouf, ha affermato che la guerra terroristica imposta alla Siria ha causato la distruzione di infrastrutture e la perdita di oltre 50.000 veicoli di cui la Siria ha bisogno oggi per affrontare il disastro del terremoto. Ma la stampa di regime italiana di oggi sovverte la realtà in modo grottesco. Il Corriere della Sera accusa il regime di ostacolare le operazioni, e aggiunge “Nessuno ci va, a parte il nunzio apostolico Mario Zenari, Sant’Egidio e qualche missionario, o i volontari della Mezzaluna rossa, tutti concordi nel chiedere una sola cosa: sospendere le sanzioni”. Ma allora sarebbe il presidente Assad che infligge le sanzioni e non la criminale politica del cosiddetto Occidente, capitanato dai guerrafondai statunitensi? Quando il servilismo va oltre persino al ridicolo


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VIA LE SANZIONI ALLA SIRIA SUBITO!

Nel mondo si alza il coro di protesta contro le sanzioni imposte alla Siria che danneggiano gravemente il lavoro umanitario nel paese in seguito al terremoto.
Questa è l’opinione di Al-Mustafa bin Al-Maleeh, il coordinatore residente delle Nazioni Unite, dei Patriarchi della Sede di Antiochia in Siria insieme ai capi delle Chiese siriane, di personalità spagnole e siriani espatriati in Spagna, del gruppo di solidarietà “Nessuno tocchi la Siria”, solo per citarne alcuni.
Il ministro dell’Amministrazione municipale e capo del Comitato di soccorso superiore, Hussein Makhlouf, ha affermato che la guerra terroristica imposta alla Siria ha causato la distruzione di infrastrutture e la perdita di oltre 50.000 veicoli di cui la Siria ha bisogno oggi per affrontare il disastro del terremoto.
Ma la stampa di regime italiana di oggi sovverte la realtà in modo grottesco. Il Corriere della Sera accusa il regime di ostacolare le operazioni, e aggiunge “Nessuno ci va, a parte il nunzio apostolico Mario Zenari, Sant’Egidio e qualche missionario, o i volontari della Mezzaluna rossa, tutti concordi nel chiedere una sola cosa: sospendere le sanzioni”. Ma allora sarebbe il presidente Assad che infligge le sanzioni e non la criminale politica del cosiddetto Occidente, capitanato dai guerrafondai statunitensi?
Quando il servilismo va oltre persino al ridicolo

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LA NATO HA FATTO SALTARE IL GASDOTTO NORDSTREAM I nostri media e sopratutto i nostri governanti hanno ripetuto per mesi che gli esplosivi sotto i gasdotti NordStream e NordStream2 sono stati posizionati e fatti esplodere dagli stessi russi. La verità che adesso è ufficialmente venuta a galla però è totalmente diversa da ciò che hanno tentato di farci credere. A Sabotare i due gasdotti infatti sono stati gli USA, danneggiando così l’intera Europa per l’approvvigionamento di gas e spingendo i governi a dover comprare il gas statunitense a prezzi molto più alti. A confermare la realtà dei fatti è Seymour Hersh, un giornalista investigativo statunitense che ha vinto il Premio Pulitzer nel 1970 per il suo reportage sul massacro di Songmi durante la guerra del Vietnam ed è stato anche il primo a raccontare il brutale trattamento dei prigionieri iracheni da parte dell’esercito USA nella prigione di Abu Ghraib. Secondo lo scrittore, gli esplosivi sotto i gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 sono stati piazzati da sommozzatori statunitensi durante una presunta esercitazione della NATO e attivati dai norvegesi. “L’estate scorsa, i sommozzatori della Marina, sotto la copertura di un’esercitazione NATO nota come Baltops 22, hanno piazzato degli ordigni esplosivi ad attivazione remota che tre mesi dopo hanno distrutto tre dei quattro gasdotti di Nord Stream”. Hersh sostiene inoltre che Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del leader statunitense, è stato coinvolto nella preparazione del piano di sabotaggio. Con l’acuirsi delle tensioni tra Ucraina e Mosca, l’amministrazione Biden si è concentrata anche su Nord Stream. “Finché l’Europa continuerà a dipendere dai gasdotti per l’approvvigionamento di gas naturale a basso costo, Washington temeva che Paesi come la Germania sarebbero stati riluttanti a fornire all’Ucraina il denaro e le armi necessarie per sconfiggere la Russia”, ha scritto il giornalista, sottolineando che “è stato in quel momento di incertezza che Biden ha autorizzato (il consigliere per la sicurezza nazionale) Jake Sullivan a convocare un gruppo inter-agenzie per elaborare un piano”. I governi europei e tutti i media hanno coperto per mesi gli USA sulla verità sul sabotaggio dei gasdotti omettendo la verità contro i loro stessi interessi facendo ricadere le conseguenze direttamente sulle tasche dei loro popoli


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LA NATO HA FATTO SALTARE IL GASDOTTO NORDSTREAM

I nostri media e sopratutto i nostri governanti hanno ripetuto per mesi che gli esplosivi sotto i gasdotti NordStream e NordStream2 sono stati posizionati e fatti esplodere dagli stessi russi. La verità che adesso è ufficialmente venuta a galla però è totalmente diversa da ciò che hanno tentato di farci credere.

A Sabotare i due gasdotti infatti sono stati gli USA, danneggiando così l’intera Europa per l’approvvigionamento di gas e spingendo i governi a dover comprare il gas statunitense a prezzi molto più alti.
A confermare la realtà dei fatti è Seymour Hersh, un giornalista investigativo statunitense che ha vinto il Premio Pulitzer nel 1970 per il suo reportage sul massacro di Songmi durante la guerra del Vietnam ed è stato anche il primo a raccontare il brutale trattamento dei prigionieri iracheni da parte dell’esercito USA nella prigione di Abu Ghraib.

Secondo lo scrittore, gli esplosivi sotto i gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 sono stati piazzati da sommozzatori statunitensi durante una presunta esercitazione della NATO e attivati dai norvegesi.
“L’estate scorsa, i sommozzatori della Marina, sotto la copertura di un’esercitazione NATO nota come Baltops 22, hanno piazzato degli ordigni esplosivi ad attivazione remota che tre mesi dopo hanno distrutto tre dei quattro gasdotti di Nord Stream”.
Hersh sostiene inoltre che Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del leader statunitense, è stato coinvolto nella preparazione del piano di sabotaggio.
Con l’acuirsi delle tensioni tra Ucraina e Mosca, l’amministrazione Biden si è concentrata anche su Nord Stream. “Finché l’Europa continuerà a dipendere dai gasdotti per l’approvvigionamento di gas naturale a basso costo, Washington temeva che Paesi come la Germania sarebbero stati riluttanti a fornire all’Ucraina il denaro e le armi necessarie per sconfiggere la Russia”, ha scritto il giornalista, sottolineando che “è stato in quel momento di incertezza che Biden ha autorizzato (il consigliere per la sicurezza nazionale) Jake Sullivan a convocare un gruppo inter-agenzie per elaborare un piano”.

I governi europei e tutti i media hanno coperto per mesi gli USA sulla verità sul sabotaggio dei gasdotti omettendo la verità contro i loro stessi interessi facendo ricadere le conseguenze direttamente sulle tasche dei loro popoli

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PER LA PROPAGANDA NATO, L’ITALIA CENSURA LA CULTURA Da tren’anni il nostro paese continua a fare tagli consistenti alla cultura andando anche contro l’articolo 9 della nostra Costituzione. Con l’avvento (soprattutto negli USA) della cosìdetta “Cancel Culture” anche l’Italia si è voluta accodare mettendosi in mostra. Grazie alla Cancel Culture e al servilismo del nostro paese alla NATO, avviene che nella Capitale della Cultura (Brescia e Bergamo) quest’anno verrà impedito ad un artista di esibirsi, la sua colpa è quella di essere Russo. Il pianista russo Daniel Matsuev, non potrà esibirsi al festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo: a chiedere di cancellare i due concerti dell’artista in programma il 25 maggio al teatro Grande di Brescia e il 27 al Donizetti di Bergamo era stato l’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk, con una lettera ai sindaci delle due città chiedendo un ripensamento. I due sindaci hanno subito ubbidito alle richieste di cancellazione facendo sì che la cultura e l’arte vengano censurate e diventino schiave dalla propaganda portata avanti in occidente. D’altronde anche molti altri paesi asserviti hanno voluto cancellare le esibizioni del pianista Russo dalla Carnagie Hall di New York alla Konzerthaus di Vienna, dal Festival di Lucerna alla Municipal House di Praga, in segno di sudditanza. L’articolo 9 della nostra costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Per fare un piacere a NATO e USA, oltre a calpestare l’articolo 11, adesso calpestano un altro articolo della nostra costituzione.


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PER LA PROPAGANDA NATO, L’ITALIA CENSURA LA CULTURA

Da tren’anni il nostro paese continua a fare tagli consistenti alla cultura andando anche contro l’articolo 9 della nostra Costituzione. Con l’avvento (soprattutto negli USA) della cosìdetta “Cancel Culture” anche l’Italia si è voluta accodare mettendosi in mostra.

Grazie alla Cancel Culture e al servilismo del nostro paese alla NATO, avviene che nella Capitale della Cultura (Brescia e Bergamo) quest’anno verrà impedito ad un artista di esibirsi, la sua colpa è quella di essere Russo.
Il pianista russo Daniel Matsuev, non potrà esibirsi al festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo: a chiedere di cancellare i due concerti dell’artista in programma il 25 maggio al teatro Grande di Brescia e il 27 al Donizetti di Bergamo era stato l’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk, con una lettera ai sindaci delle due città chiedendo un ripensamento.
I due sindaci hanno subito ubbidito alle richieste di cancellazione facendo sì che la cultura e l’arte vengano censurate e diventino schiave dalla propaganda portata avanti in occidente.
D’altronde anche molti altri paesi asserviti hanno voluto cancellare le esibizioni del pianista Russo dalla Carnagie Hall di New York alla Konzerthaus di Vienna, dal Festival di Lucerna alla Municipal House di Praga, in segno di sudditanza.

L’articolo 9 della nostra costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Per fare un piacere a NATO e USA, oltre a calpestare l’articolo 11, adesso calpestano un altro articolo della nostra costituzione.

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BANKITALIA VUOLE LAVORATORI DA SCHIAVIZZARE Secondo Bankitalia il nostro paese ha bisogno di importare manodopera a basso costo e politiche migratorie finalizzate all’attrazione di personale qualificato, per riuscire ad aumentare l’offerta di lavoro nel breve periodo invece di proporre contratti dignitosi e diritti a tutti i lavoratori. In Italia circa 15 milioni di italiani tra disoccupati e inattivi. A cui bisognerebbe aggiungere i sottoccupati, quelli costretti al part-time involontario e con contratti di lavoro al limite dello schiavismo, Bankitalia vorrebbe importare altri lavoratori da poter pagare ancora di meno e facendo così crollare del tutto il mercato del lavoro. Con questo metodo, tutti i lavoratori, saranno costretti ad accettare qualsiasi condizione di lavoro e stipendio. Grazie alle riforme regressive del mercato del lavoro (eliminazione della scala mobile, pacchetto Treu, DL 368/2001, legge Biagi, decreto Sacconi, riforma Fornero, Jobs Act, Decreto Poletti), al taglio della spesa pubblica, alla deindustrializzazione e alle delocalizzazioni selvagge sono stati costretti ad espatriare negli ultimi anni 6 milioni di italiani, prevalentemente giovani e qualificati, alla ricerca di salari dignitosi. Non mancano i lavoratori in Italia, manca il lavoro stabile e ben retribuito, ma soprattutto mancano i diritti dei lavoratori, ormai cancellati negli ultimi trent’anni da centro sinistra e centro destra, li stessi che ancora oggi ci governano.


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BANKITALIA VUOLE LAVORATORI DA SCHIAVIZZARE

Secondo Bankitalia il nostro paese ha bisogno di importare manodopera a basso costo e politiche migratorie finalizzate all’attrazione di personale qualificato, per riuscire ad aumentare l’offerta di lavoro nel breve periodo invece di proporre contratti dignitosi e diritti a tutti i lavoratori.

In Italia circa 15 milioni di italiani tra disoccupati e inattivi. A cui bisognerebbe aggiungere i sottoccupati, quelli costretti al part-time involontario e con contratti di lavoro al limite dello schiavismo, Bankitalia vorrebbe importare altri lavoratori da poter pagare ancora di meno e facendo così crollare del tutto il mercato del lavoro. Con questo metodo, tutti i lavoratori, saranno costretti ad accettare qualsiasi condizione di lavoro e stipendio.
Grazie alle riforme regressive del mercato del lavoro (eliminazione della scala mobile, pacchetto Treu, DL 368/2001, legge Biagi, decreto Sacconi, riforma Fornero, Jobs Act, Decreto Poletti), al taglio della spesa pubblica, alla deindustrializzazione e alle delocalizzazioni selvagge sono stati costretti ad espatriare negli ultimi anni 6 milioni di italiani, prevalentemente giovani e qualificati, alla ricerca di salari dignitosi.

Non mancano i lavoratori in Italia, manca il lavoro stabile e ben retribuito, ma soprattutto mancano i diritti dei lavoratori, ormai cancellati negli ultimi trent’anni da centro sinistra e centro destra, li stessi che ancora oggi ci governano.

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LA CAMERA STATUNITENSE CONDANNA IL SOCIALISMO La Camera dei rappresentati Usa ha approvato, con una maggioranza bipartisan di 328 voti favorevoli, una risoluzione che denuncia il socialismo, definendolo “una ideologia più volte degenerata in regimi comunisti, governi totalitari e dittature brutali”. La risoluzione sostiene che “molti dei peggiori crimini nella storia sono stati commessi da ideologi socialisti”, e menziona in un gran calderone Lenin, Stalin, Mao, Fidel Castro, Pol Pot, Kim Jong-il, Kim Jong-un, Daniel Ortega, Hugo Chavez e Nicolas Maduro. Non possiamo che condannare totalmente e fortemente questa assurda risoluzione dato che gli Stati Uniti hanno invaso e combattuto in ottantaquattro dei centonovantatré paesi riconosciuti dalle Nazioni Unite, e sono stati coinvolti militarmente in centonovantuno su centonovantatré, bombardando, uccidendo, distruggendo, creando il caos, colpi di stato in tutto il mondo, oltre ad essere responsabili del genocidio degli Indiani d’America


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LA CAMERA STATUNITENSE CONDANNA IL SOCIALISMO

La Camera dei rappresentati Usa ha approvato, con una maggioranza bipartisan di 328 voti favorevoli, una risoluzione che denuncia il socialismo, definendolo “una ideologia più volte degenerata in regimi comunisti, governi totalitari e dittature brutali”. La risoluzione sostiene che “molti dei peggiori crimini nella storia sono stati commessi da ideologi socialisti”, e menziona in un gran calderone Lenin, Stalin, Mao, Fidel Castro, Pol Pot, Kim Jong-il, Kim Jong-un, Daniel Ortega, Hugo Chavez e Nicolas Maduro.

Non possiamo che condannare totalmente e fortemente questa assurda risoluzione dato che gli Stati Uniti hanno invaso e combattuto in ottantaquattro dei centonovantatré paesi riconosciuti dalle Nazioni Unite, e sono stati coinvolti militarmente in centonovantuno su centonovantatré, bombardando, uccidendo, distruggendo, creando il caos, colpi di stato in tutto il mondo, oltre ad essere responsabili del genocidio degli Indiani d’America

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VIA LE SANZIONI DALLA SIRIA Dopo il terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è arrivata prontamente la solidarietà da parte di moltissimi politici e Paesi che continuano ad imporre assurde sanzioni contro la Siria, tra cui tutti quelli UE. I paesi europei e gli USA non solo hanno scatenato la guerra contro la Siria portando morte e distruzione, ma hanno anche imposto delle dure sanzioni (che sono tuttora in vigore) che stanno strangolando e affamando il Paese. I nostri governanti stanno usando le sanzioni come strumento di guerra e le stanno continuando a tenere anche in questo momento dimostrando tutto il loro atteggiamento criminale verso la popolazione civile. Nella città siriana di Aleppo almeno 40 palazzi sono crollati, tantissime sono le case danneggiate, tutto il nord della Siria è stato colpito. La maggior parte delle vittime si conta ad Aleppo, Latakia e Hama. secondo alcuni fonti sono già quasi 5.000 morti mentre le temperature sono bassissime, aggiungendo al disastro del sisma anche condizioni climatiche avverse. Da parte degli Stati responsabili della guerra e delle sanzioni non basta solo “esprimere solidarietà”, devono immediatamente togliere le sanzioni che affliggono il popolo siriano.


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VIA LE SANZIONI DALLA SIRIA

Dopo il terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è arrivata prontamente la solidarietà da parte di moltissimi politici e Paesi che continuano ad imporre assurde sanzioni contro la Siria, tra cui tutti quelli UE.

I paesi europei e gli USA non solo hanno scatenato la guerra contro la Siria portando morte e distruzione, ma hanno anche imposto delle dure sanzioni (che sono tuttora in vigore) che stanno strangolando e affamando il Paese. I nostri governanti stanno usando le sanzioni come strumento di guerra e le stanno continuando a tenere anche in questo momento dimostrando tutto il loro atteggiamento criminale verso la popolazione civile.

Nella città siriana di Aleppo almeno 40 palazzi sono crollati, tantissime sono le case danneggiate, tutto il nord della Siria è stato colpito. La maggior parte delle vittime si conta ad Aleppo, Latakia e Hama. secondo alcuni fonti sono già quasi 5.000 morti mentre le temperature sono bassissime, aggiungendo al disastro del sisma anche condizioni climatiche avverse.

Da parte degli Stati responsabili della guerra e delle sanzioni non basta solo “esprimere solidarietà”, devono immediatamente togliere le sanzioni che affliggono il popolo siriano.

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11 FEBBRAIO A SANREMO E IN TUTTA ITALIA LA PROTESTA CONTINUA Anche se la presenza di Zelenskij è saltata con Amadeus che leggerà solamente il discorso del presidente ucraino, Il Festival della musica italiana ha lo stesso invitato il presidente di un Paese che sta spingendo il Mondo intero sull’orlo della terza guerra mondiale e permettendogli di fare becera propaganda continuando a mentire come sta facendo da anni. Zelensky è un guerrafondaio, che chiede armi e soldi a tutto il mondo pur non avendo rispettato gli accordi di Minsk e aver ucciso migliaia di abitanti del Donbass, obbligando, di fatto, l’intervento da parte della Russia a difendere la popolazione che moriva sotto le bombe ucraine. L’Italia DEVE rimanere fuori e cercare la pace, far finire le sanzioni contro la Russia, interrompere l’invio di Armi e aprire un tavolo per la Pace. Quest’anno uscite di casa, socializzate, organizzate cene con gli amici, coinvolgete quante più persone possibili. Mandiamo e-mail alla RAI manifestando il nostro dissenso. Facciamogli capire che non va bene usare i soldi degli italiani per far fare propaganda ad un bieco personaggio che ci sta costando milioni di euro che sarebbero potuti essere usati per far il benessere del popolo. Quest’anno Boicotta Sanremo. Manifestiamo contro la Guerra. BASTA CON LA PROPAGANDA DI GUERRA! Per questo diciamo: – NO ALL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA – NO ALLE SANZIONI ALLA RUSSIA – NO INVIO DI SOLDI ALL’UCRAINA – NO ALLE ARMI NUCLEARI NEL NOSTRO PAESE – VIA L’ITALIA DALLA NATO, VIA LA NATO DALL’ITALIA – NO ALLA GUERRA, SI ALLA PACE APERTE LE ADESIONI E LE PARTECIPAZIONI A TUTTI. AGGIORNAMENTI SU LUOGHI E ORARI Sanremo – P.le Pian di Nave – 10 Saint-Christophe (AO) – Località Grande Charrière – 10 Torino – Via Verdi – 15.30 Milano – Corso Sempione – 15.30 Bologna – Via della Fiera – 11 Trento – Via Perini ore 18 poi Hotel America, Via Torre Verde, 18.30 Venezia – Campo San Geremia – 20 Ancona – Piazza Roma – 17.30 Firenze – Largo Alcide De Gasperi – 10.30 Perugia – Via Masi – 10.30 Roma – Viale Mazzini – 10.30 Pescara – Via De Amicis – 10.30 Napoli – Via Marconi Potenza – Via dell’Edilizia – 10 Bari – Piazza Umberto – 18 Palermo – Viale Strasburgo – 18 Cagliari – Viale Bonaria – 16.30


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11 FEBBRAIO A SANREMO E IN TUTTA ITALIA
LA PROTESTA CONTINUA

Anche se la presenza di Zelenskij è saltata con Amadeus che leggerà solamente il discorso del presidente ucraino, Il Festival della musica italiana ha lo stesso invitato il presidente di un Paese che sta spingendo il Mondo intero sull’orlo della terza guerra mondiale e permettendogli di fare becera propaganda continuando a mentire come sta facendo da anni.
Zelensky è un guerrafondaio, che chiede armi e soldi a tutto il mondo pur non avendo rispettato gli accordi di Minsk e aver ucciso migliaia di abitanti del Donbass, obbligando, di fatto, l’intervento da parte della Russia a difendere la popolazione che moriva sotto le bombe ucraine.
L’Italia DEVE rimanere fuori e cercare la pace, far finire le sanzioni contro la Russia, interrompere l’invio di Armi e aprire un tavolo per la Pace.
Quest’anno uscite di casa, socializzate, organizzate cene con gli amici, coinvolgete quante più persone possibili.
Mandiamo e-mail alla RAI manifestando il nostro dissenso. Facciamogli capire che non va bene usare i soldi degli italiani per far fare propaganda ad un bieco personaggio che ci sta costando milioni di euro che sarebbero potuti essere usati per far il benessere del popolo.
Quest’anno Boicotta Sanremo.
Manifestiamo contro la Guerra.
BASTA CON LA PROPAGANDA DI GUERRA!
Per questo diciamo:
– NO ALL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA
– NO ALLE SANZIONI ALLA RUSSIA
– NO INVIO DI SOLDI ALL’UCRAINA
– NO ALLE ARMI NUCLEARI NEL NOSTRO PAESE
– VIA L’ITALIA DALLA NATO, VIA LA NATO DALL’ITALIA
– NO ALLA GUERRA, SI ALLA PACE

APERTE LE ADESIONI E LE PARTECIPAZIONI A TUTTI.

AGGIORNAMENTI SU LUOGHI E ORARI
Sanremo – P.le Pian di Nave – 10
Saint-Christophe (AO) – Località Grande Charrière – 10
Torino – Via Verdi – 15.30
Milano – Corso Sempione – 15.30
Bologna – Via della Fiera – 11
Trento – Via Perini ore 18 poi
Hotel America, Via Torre Verde, 18.30
Venezia – Campo San Geremia – 20
Ancona – Piazza Roma – 17.30
Firenze – Largo Alcide De Gasperi – 10.30
Perugia – Via Masi – 10.30
Roma – Viale Mazzini – 10.30
Pescara – Via De Amicis – 10.30
Napoli – Via Marconi
Potenza – Via dell’Edilizia – 10
Bari – Piazza Umberto – 18
Palermo – Viale Strasburgo – 18
Cagliari – Viale Bonaria – 16.30

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LE CONSEGUENZE DELL’EMBARGO Da oggi 5 febbraio scatta l’embargo dell’Unione Europea all’importazione di prodotti petroliferi raffinati russi, in particolare benzina e gasolio. L’Ue fino a oggi ha importato da Mosca oltre la metà del suo fabbisogno di gasolio, circa un milione di barili al giorno. Assoutenti lancia l’allarme su possibili ulteriori manovre speculative, ricordando gli extraprofitti che le compagnie avrebbero realizzato nel 2022 (1,9 miliardi sulla benzina e 7,4 miliardi sul gasolio). «Arriverà la stangata sul diesel?», si chiede un articolo a pag. 24 su La Stampa di oggi di Alberto Quarati, dove si legge che, secondo la società inglese di consulenza sull’energia Fge, l’Europa sostituirà i flussi dalla Russia aumentando le importazioni dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente: comunque, un viaggio più caro rispetto al prodotto russo, che arrivava via condotta oppure dai porti del Mar Baltico o del Mar Nero. «Ringrazieranno anche gli Usa, che nel 2022 già hanno incassato il loro dividendo col gas naturale liquefatto, chiamato in parte a sostituire i flussi dalla Russia: in un anno l’export verso l’Europa è passato da 17,5 a 41,4 milioni di tonnellate, diventando il secondo esportatore mondiale di LNG a fianco del Qatar e dietro all’Australia.», chiude l’articolo. Ma ce lo stanno dicendo chiaro e tondo che il fallimento dell’Europa è dietro l’angolo! Nel frattempo vanno alle stelle i profitti, anche europei, sulle armi. A loro i superprofitti, a noi miseria e disoccupazione … Ma noi aspettiamo Zelensky, che ci verrà a fare la solita propaganda bellicista.


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LE CONSEGUENZE DELL’EMBARGO

Da oggi 5 febbraio scatta l’embargo dell’Unione Europea all’importazione di prodotti petroliferi raffinati russi, in particolare benzina e gasolio. L’Ue fino a oggi ha importato da Mosca oltre la metà del suo fabbisogno di gasolio, circa un milione di barili al giorno.
Assoutenti lancia l’allarme su possibili ulteriori manovre speculative, ricordando gli extraprofitti che le compagnie avrebbero realizzato nel 2022 (1,9 miliardi sulla benzina e 7,4 miliardi sul gasolio).
«Arriverà la stangata sul diesel?», si chiede un articolo a pag. 24 su La Stampa di oggi di Alberto Quarati, dove si legge che, secondo la società inglese di consulenza sull’energia Fge, l’Europa sostituirà i flussi dalla Russia aumentando le importazioni dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente: comunque, un viaggio più caro rispetto al prodotto russo, che arrivava via condotta oppure dai porti del Mar Baltico o del Mar Nero.
«Ringrazieranno anche gli Usa, che nel 2022 già hanno incassato il loro dividendo col gas naturale liquefatto, chiamato in parte a sostituire i flussi dalla Russia: in un anno l’export verso l’Europa è passato da 17,5 a 41,4 milioni di tonnellate, diventando il secondo esportatore mondiale di LNG a fianco del Qatar e dietro all’Australia.», chiude l’articolo.
Ma ce lo stanno dicendo chiaro e tondo che il fallimento dell’Europa è dietro l’angolo!
Nel frattempo vanno alle stelle i profitti, anche europei, sulle armi.
A loro i superprofitti, a noi miseria e disoccupazione …
Ma noi aspettiamo Zelensky, che ci verrà a fare la solita propaganda bellicista.

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PD E MELONI GOVERNANO INSIEME Il PD è il partito che odia più di tutti i lavoratori e il popolo, lo dimostra sempre di più giorno dopo giorno. Dopo aver sprecato una intera campagna elettorale bipolare a urlare al lupo al lupo contro Meloni e il pericolo “fascismo”, eccoli tutti in fila ad accodarsi a Meloni sulla via di Kiev, supportando il nuovo governo nelle decisioni sulla guerra. Il Partito Democratico ha buttato definitivamente la maschera e ha fatto di tutto per proseguire la linea portata avanti sin da quando era al governo con Draghi. volevano un governo di guerra, un Gabinetto di guerra e sono riusciti a costituirlo insieme a questo governo di destra, con anche l’appoggio di Articolo 1. La paura del ritorno al fascismo si è spenta subito dopo le elezioni quando si sono trovati tutti d’accordo nel continuare a ignorare l’articolo 11 della Costituzione con l’invio di armi e fondi all’Ucraina, creando di fatto un nuovo governo delle larghe intese insieme alla tanto odiata Meloni


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PD E MELONI GOVERNANO INSIEME

Il PD è il partito che odia più di tutti i lavoratori e il popolo, lo dimostra sempre di più giorno dopo giorno.
Dopo aver sprecato una intera campagna elettorale bipolare a urlare al lupo al lupo contro Meloni e il pericolo “fascismo”, eccoli tutti in fila ad accodarsi a Meloni sulla via di Kiev, supportando il nuovo governo nelle decisioni sulla guerra.

Il Partito Democratico ha buttato definitivamente la maschera e ha fatto di tutto per proseguire la linea portata avanti sin da quando era al governo con Draghi. volevano un governo di guerra, un Gabinetto di guerra e sono riusciti a costituirlo insieme a questo governo di destra, con anche l’appoggio di Articolo 1.

La paura del ritorno al fascismo si è spenta subito dopo le elezioni quando si sono trovati tutti d’accordo nel continuare a ignorare l’articolo 11 della Costituzione con l’invio di armi e fondi all’Ucraina, creando di fatto un nuovo governo delle larghe intese insieme alla tanto odiata Meloni

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INFLAZIONE ALLE STELLE: STANGATA DA 3500€ A FAMIGLIA ITALIANI SEMPRE PIU’ POVERI Le famiglie in Italia perderanno quasi 3500€ di potere di acquisto in un solo anno per colpa dell’inflazione che si è assestata a quasi il 12%. Questo dato è il dato più alto che il nostro paese ha avuto dal 1985 fino ad oggi. I dati odierni, congiunti a quelli raccolti dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che segnano una drastica riduzione dei consumi in tutti i settori, persino in quello essenziale come l’alimentazione. Ecco perché necessitano urgenti provvedimenti volti a sostenere il peso delle bollette e del caro-carburanti, a partire dalla sospensione dei distacchi per morosità, dalla previsione di una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, dalla costituzione di un Fondo contro la povertà energetica e dal contenimento del costo dei carburanti. I grandi promotori dell’Euro e dell’Unione Europea (finanziaria) ci hanno propinato per vent’anni il discorso che grazie all’Euro il nostro paese sarebbe stato finanziariamente più stabile , niente di più falso, come abbiamo potuto appurare negli ultimi due anni. A differenza del 1985 però adesso non esiste più “la scala mobile” che permetteva un adeguamento degli stipendi al costo della vita, adesso invece gli stipendi sono sempre più bassi (-3% dal 1990) e il costo della vita cresce a dismisura di mese in mese. Con l’Euro avremmo avuto stabilità finanziaria e avremmo lavorato un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno di più. Questo è quello che i politici di centro destra e centro sinistra hanno ripetuto come un mantra per cercar di convincere il popolo italiano delle loro disastrose scelte. L’Italia si ritrova sempre più povera, con sempre meno servizi e sempre meno stato sociale, il popolo diventa sempre più povero e senza più sicurezze lavorative e sociali. Questo però non interessa al governo che è più impegnato ad inviare armi e soldi all’Ucraina invece di risollevare le sorti del paese che dovrebbero governare.


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INFLAZIONE ALLE STELLE: STANGATA DA 3500€ A FAMIGLIA
ITALIANI SEMPRE PIU’ POVERI

Le famiglie in Italia perderanno quasi 3500€ di potere di acquisto in un solo anno per colpa dell’inflazione che si è assestata a quasi il 12%. Questo dato è il dato più alto che il nostro paese ha avuto dal 1985 fino ad oggi.

I dati odierni, congiunti a quelli raccolti dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che segnano una drastica riduzione dei consumi in tutti i settori, persino in quello essenziale come l’alimentazione. Ecco perché necessitano urgenti provvedimenti volti a sostenere il peso delle bollette e del caro-carburanti, a partire dalla sospensione dei distacchi per morosità, dalla previsione di una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, dalla costituzione di un Fondo contro la povertà energetica e dal contenimento del costo dei carburanti.

I grandi promotori dell’Euro e dell’Unione Europea (finanziaria) ci hanno propinato per vent’anni il discorso che grazie all’Euro il nostro paese sarebbe stato finanziariamente più stabile , niente di più falso, come abbiamo potuto appurare negli ultimi due anni.
A differenza del 1985 però adesso non esiste più “la scala mobile” che permetteva un adeguamento degli stipendi al costo della vita, adesso invece gli stipendi sono sempre più bassi (-3% dal 1990) e il costo della vita cresce a dismisura di mese in mese.

Con l’Euro avremmo avuto stabilità finanziaria e avremmo lavorato un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno di più. Questo è quello che i politici di centro destra e centro sinistra hanno ripetuto come un mantra per cercar di convincere il popolo italiano delle loro disastrose scelte.

L’Italia si ritrova sempre più povera, con sempre meno servizi e sempre meno stato sociale, il popolo diventa sempre più povero e senza più sicurezze lavorative e sociali. Questo però non interessa al governo che è più impegnato ad inviare armi e soldi all’Ucraina invece di risollevare le sorti del paese che dovrebbero governare.

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