IL GOVERNATORE DI BANKITALIA: “DOBBIAMO FINANZIARE LA GUERRA CON L’INFLAZIONE E IL BLOCCO DEGLI STIPENDI” Gli aumenti delle bollette nell’ultimo anno di luce e gas e l’aumento esponenziale del costo del carburante sono, di fatto, una tassa sulla guerra imposta direttamente dall’Unione Europea per poter continuare a finanziare e armare l’esercito ucraino. A dirlo è il governatore di BankItalia Visco che durante un suo intervento al convegno The Warwick Economics Summit 2023 spiega che è una “tassa” imposta all’Ue dalla guerra e che ce la dobbiamo tenere. Il governatore continua la sua intervista scagliandosi contro l’aumento degli stipendi in Italia che negli ultimi trent’anni sono persino diminuiti del 3%, sostenendo che l’unica soluzione che il nostro Paese può adottare sarebbe quello di aumentare la produttività permettendo alle aziende di investire di più o che si spostino su produzioni a maggior valore aggiunto. A guadagnarci in questo caso sarebbero solamente i grandi industriali e Confindustria mentre i lavoratori sarebbero costretti a lavorare di più con uno stipendio sempre uguale, aumentando così ancora di più il divario economico e sociale tra ricchi e poveri. Il popolo italiano è sempre più martoriato da chi dovrebbe provvedere al suo benessere, da una parte con nuove vere e proprie tasse per finanziare una guerra voluta dai nostri governanti per seguire le politiche belliciste della NATO, USA e UE, dall’altra con il disprezzo che BankItalia, Confindustria e il governo stesso hanno verso chi vive del proprio lavoro schierandosi apertamente tutti contro un aumento degli stipendi. “Le ricadute della stretta monetaria che sta portando avanti la Banca Centrale Europea dovranno quindi sostenerle famiglie e lavoratori.” conclude il governatore Visco il suo intervento.


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IL GOVERNATORE DI BANKITALIA:
“DOBBIAMO FINANZIARE LA GUERRA CON L’INFLAZIONE E IL BLOCCO DEGLI STIPENDI”

Gli aumenti delle bollette nell’ultimo anno di luce e gas e l’aumento esponenziale del costo del carburante sono, di fatto, una tassa sulla guerra imposta direttamente dall’Unione Europea per poter continuare a finanziare e armare l’esercito ucraino.
A dirlo è il governatore di BankItalia Visco che durante un suo intervento al convegno The Warwick Economics Summit 2023 spiega che è una “tassa” imposta all’Ue dalla guerra e che ce la dobbiamo tenere.

Il governatore continua la sua intervista scagliandosi contro l’aumento degli stipendi in Italia che negli ultimi trent’anni sono persino diminuiti del 3%, sostenendo che l’unica soluzione che il nostro Paese può adottare sarebbe quello di aumentare la produttività permettendo alle aziende di investire di più o che si spostino su produzioni a maggior valore aggiunto.
A guadagnarci in questo caso sarebbero solamente i grandi industriali e Confindustria mentre i lavoratori sarebbero costretti a lavorare di più con uno stipendio sempre uguale, aumentando così ancora di più il divario economico e sociale tra ricchi e poveri.

Il popolo italiano è sempre più martoriato da chi dovrebbe provvedere al suo benessere, da una parte con nuove vere e proprie tasse per finanziare una guerra voluta dai nostri governanti per seguire le politiche belliciste della NATO, USA e UE, dall’altra con il disprezzo che BankItalia, Confindustria e il governo stesso hanno verso chi vive del proprio lavoro schierandosi apertamente tutti contro un aumento degli stipendi.
“Le ricadute della stretta monetaria che sta portando avanti la Banca Centrale Europea dovranno quindi sostenerle famiglie e lavoratori.” conclude il governatore Visco il suo intervento.

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RAFFORZARE – UNIRE- ALLARGARE Congresso regionale TOSCANA Sabato 25 febbraio ore 17 FIRENZE presso il circolo arci Ponte a Greve in via pisana 809 I comunisti e la fase attuale: Saranno presenti e interverranno Marco Rizzo – Presidente Onorario Partito Comunista Salvatore Catello – Vice Segretario Generale Partito Comunista.


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RAFFORZARE – UNIRE- ALLARGARE

Congresso regionale TOSCANA

Sabato 25 febbraio ore 17
FIRENZE presso il circolo arci Ponte a Greve in via pisana 809

I comunisti e la fase attuale:
Saranno presenti e interverranno

Marco Rizzo – Presidente Onorario Partito Comunista
Salvatore Catello – Vice Segretario Generale Partito Comunista.

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IL MURO PROPAGANDISTICO SI STA SGRETOLANDO Il punto del Segretario Generale del Partito Comunista Alberto Lombardo Oggi i titoli dei giornali di regime non hanno potuto fare a meno di notare che il dato saliente di queste elezioni regionali è stato quello riguardante l’astensione, che ha raggiunto ormai il 60%. Singolare è che il 60% è anche il dato di coloro che sono nettamente contrari all’invio delle armi in Ucraina da parte dell’Italia. Non siamo disonesti intellettualmente come coloro che hanno identificato il 5% dei terrapiattisti al 5% di coloro che hanno rifiutato il trattamento obbligatorio contro il coronavirus, tuttavia che ci sia un irrecuperabile scollamento tra politica e opinione pubblica ormai non lo può nascondere nessuno. Si affannano a dire che è colpa dei partiti che dovrebbero essere più bravi a intercettare i voti, esaminando chi è andato meno indietro degli altri. Me se poi questi partiti sono del tutto indistinguibili a cosa serve? Questo dato certifica invece che è che è proprio il sistema di acquisizione del consenso che si è rotto. Non servono le passerelle televisive a cui si prestano anche le massime cariche dello Stato, non servono i proclami a reti unificate, le letterine minatorie inviateci dal fronte… L’unica statistica che trovo interessante è quella pubblicata su dati di TECNÈ, dove si vedono quali sono state le categorie sociali che più hanno rifiutato il voto. Spiccano gli Operai (66% in Lombardia, 62% in Lazio). Anche le altre categorie presentano astensionismo altissimo. Unica eccezione i Dirigenti (33% Lombardia, 31% Lazio) che si dimostrano ancora affezionati a questo sistema. Auguri a loro! Probabilmente finirà come i 40mila quadri della Fiat che sfilarono contro gli scioperi operai il 14 ottobre 1980 e che poi furono tra i primi ad essere licenziati. Unire l’opposizione al governo e alla NATO, attrarre gli indecisi, isolare i collaborazionisti. Trasformare la protesta, che oggi riesce ad esprimersi solo attraverso l’astensione, in mobilitazione costante e cosciente.


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IL MURO PROPAGANDISTICO SI STA SGRETOLANDO
Il punto del Segretario Generale del Partito Comunista Alberto Lombardo

Oggi i titoli dei giornali di regime non hanno potuto fare a meno di notare che il dato saliente di queste elezioni regionali è stato quello riguardante l’astensione, che ha raggiunto ormai il 60%. Singolare è che il 60% è anche il dato di coloro che sono nettamente contrari all’invio delle armi in Ucraina da parte dell’Italia. Non siamo disonesti intellettualmente come coloro che hanno identificato il 5% dei terrapiattisti al 5% di coloro che hanno rifiutato il trattamento obbligatorio contro il coronavirus, tuttavia che ci sia un irrecuperabile scollamento tra politica e opinione pubblica ormai non lo può nascondere nessuno.
Si affannano a dire che è colpa dei partiti che dovrebbero essere più bravi a intercettare i voti, esaminando chi è andato meno indietro degli altri. Me se poi questi partiti sono del tutto indistinguibili a cosa serve?
Questo dato certifica invece che è che è proprio il sistema di acquisizione del consenso che si è rotto. Non servono le passerelle televisive a cui si prestano anche le massime cariche dello Stato, non servono i proclami a reti unificate, le letterine minatorie inviateci dal fronte…
L’unica statistica che trovo interessante è quella pubblicata su dati di TECNÈ, dove si vedono quali sono state le categorie sociali che più hanno rifiutato il voto. Spiccano gli Operai (66% in Lombardia, 62% in Lazio). Anche le altre categorie presentano astensionismo altissimo. Unica eccezione i Dirigenti (33% Lombardia, 31% Lazio) che si dimostrano ancora affezionati a questo sistema. Auguri a loro! Probabilmente finirà come i 40mila quadri della Fiat che sfilarono contro gli scioperi operai il 14 ottobre 1980 e che poi furono tra i primi ad essere licenziati.
Unire l’opposizione al governo e alla NATO, attrarre gli indecisi, isolare i collaborazionisti.
Trasformare la protesta, che oggi riesce ad esprimersi solo attraverso l’astensione, in mobilitazione costante e cosciente.

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PEGGIO DI CERNOBYL, MA NON SE NE PUÒ PARLARE Se ne è parlato poco di questo incidente, in Europa ma soprattutto in America, anche perché chi ci ha provato, si è trovato in stato di fermo per 5 ore, come il giornalista del NewsNation Evan Lambert. Un treno con sostanze chimiche è deragliato negli STATI UNITI, in Oklahoma, causando un danno che dalle prime stime risulterebbe più grande di quello di Chernobil nel totale silenzio dei media. L’ esplosione dovuta all’impatto ha formato nubi tossiche che stanno facendo morire la fauna locale anche a centinaia di km di distanza. Intanto, sotto quella nube, i pompieri stanno lavorando e le autorità, che prima avevano giustamente evacuato la città di East Palestine, hanno fatto rientrare i cittadini a casa dopo soli 2 giorni dall’incidente, con conseguenti malori per la popolazione, che sta ancora esalando questi gas tossici. Se ne è parlato poco di questo incidente, in Europa ma sopratutto in America, anche perché chi ci ha provato, si è trovato in stato di fermo per 5 ore, come il giornalista del NewsNation Evan Lambert. Così tra un ufo, un pallone cinese , Sanremo e Chi più ne ha più ne metta, ancora una volta gli Stati Uniti mettono in pericolo l’intero pianeta ma nessuno può parlarne, d’altronde sono la più grande democrazia del mondo… Ora ci chiediamo, se fosse successo in Russia, Venezuela o in Cina, i media avrebbero dato la notizia e soprattutto come l’avrebbero data.


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PEGGIO DI CERNOBYL, MA NON SE NE PUÒ PARLARE

Se ne è parlato poco di questo incidente, in Europa ma soprattutto in America, anche perché chi ci ha provato, si è trovato in stato di fermo per 5 ore, come il giornalista del NewsNation Evan Lambert.

Un treno con sostanze chimiche è deragliato negli STATI UNITI, in Oklahoma, causando un danno che dalle prime stime risulterebbe più grande di quello di Chernobil nel totale silenzio dei media.
L’ esplosione dovuta all’impatto ha formato nubi tossiche che stanno facendo morire la fauna locale anche a centinaia di km di distanza. Intanto, sotto quella nube, i pompieri stanno lavorando e le autorità, che prima avevano giustamente evacuato la città di East Palestine, hanno fatto rientrare i cittadini a casa dopo soli 2 giorni dall’incidente, con conseguenti malori per la popolazione, che sta ancora esalando questi gas tossici.
Se ne è parlato poco di questo incidente, in Europa ma sopratutto in America, anche perché chi ci ha provato, si è trovato in stato di fermo per 5 ore, come il giornalista del NewsNation Evan Lambert.
Così tra un ufo, un pallone cinese , Sanremo e Chi più ne ha più ne metta, ancora una volta gli Stati Uniti mettono in pericolo l’intero pianeta ma nessuno può parlarne, d’altronde sono la più grande democrazia del mondo…
Ora ci chiediamo, se fosse successo in Russia, Venezuela o in Cina, i media avrebbero dato la notizia e soprattutto come l’avrebbero data.

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LISTA TERRITORI LIBERI (Friuli Venezia Giulia) DEMOCRAZIA SOVRANA POPOLARE – ZHOK PRESIDENTE, NUOVO PUNTO DI RACCOLTA FIRME A UDINE! 🔴 Giovedì 16 e Venerdì 17 Febbraio dalle 9.30 alle 11.30 presso il Bar MOROLDO Viale Caccia all’incrocio con via Gorizia 👇 Punti per la raccolta firme👇 https://ift.tt/FJNWAyQ 🔴 Segui tutti gli aggiornamenti! 🔴


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LISTA TERRITORI LIBERI (Friuli Venezia Giulia) DEMOCRAZIA SOVRANA POPOLARE – ZHOK PRESIDENTE, NUOVO PUNTO DI RACCOLTA FIRME A UDINE!

🔴 Giovedì 16 e Venerdì 17 Febbraio dalle 9.30 alle 11.30 presso il Bar MOROLDO Viale Caccia all’incrocio con via Gorizia

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IL PD ODIA I POPOLI E AMA LE ÉLITE I deputati del PD della commissione Esteri della Camera hanno dichiarato che “Le sanzioni contro il regime di Assad in Siria vanno mantenute. Gli aiuti per affrontare l’emergenza causata dall’immane tragedia del terremoto non possono essere affidati ad Assad, che non li userebbe di certo a questo scopo” Le attuali sanzioni nei confronti della Siria sono state introdotte per la prima volta nel 2011 sia dagli Usa che dall’Unione Europea (quest’ultima, a maggio 2022, le ha ulteriormente prorogate, almeno fino al primo giugno 2023) e colpiscono direttamente la popolazione siriana. Togliere le sanzioni significherebbe favorire gli aiuti umanitari urgenti a tutto il popolo, ma ai dirigenti del PD interessano così poco le sorti dei popoli che sono arrivati ad affermare che le sanzioni alla Siria dopo il disastroso terremoto che l’ha colpita vanno mantenute condannando così un popolo intero già martoriato. Le vittime del terremoto infatti continuano a salire e fino ad ora sono quasi 40.000 morti totali. Il PD è il peggior partito della repubblica italiana che opera sempre contro il popolo e solamente per favorire le banche, i grandi gruppi industriali e l’Unione Europea. Non pensavamo che esistessero esseri umani così cinici davanti ad una tragedia mondiale, ma quelli del PD non finiscono mai di dimostrare di essere il peggio della Repubblica italiana e non solo.


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IL PD ODIA I POPOLI
E AMA LE ÉLITE

I deputati del PD della commissione Esteri della Camera hanno dichiarato che “Le sanzioni contro il regime di Assad in Siria vanno mantenute. Gli aiuti per affrontare l’emergenza causata dall’immane tragedia del terremoto non possono essere affidati ad Assad, che non li userebbe di certo a questo scopo”

Le attuali sanzioni nei confronti della Siria sono state introdotte per la prima volta nel 2011 sia dagli Usa che dall’Unione Europea (quest’ultima, a maggio 2022, le ha ulteriormente prorogate, almeno fino al primo giugno 2023) e colpiscono direttamente la popolazione siriana.

Togliere le sanzioni significherebbe favorire gli aiuti umanitari urgenti a tutto il popolo, ma ai dirigenti del PD interessano così poco le sorti dei popoli che sono arrivati ad affermare che le sanzioni alla Siria dopo il disastroso terremoto che l’ha colpita vanno mantenute condannando così un popolo intero già martoriato. Le vittime del terremoto infatti continuano a salire e fino ad ora sono quasi 40.000 morti totali.

Il PD è il peggior partito della repubblica italiana che opera sempre contro il popolo e solamente per favorire le banche, i grandi gruppi industriali e l’Unione Europea.
Non pensavamo che esistessero esseri umani così cinici davanti ad una tragedia mondiale, ma quelli del PD non finiscono mai di dimostrare di essere il peggio della Repubblica italiana e non solo.

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I COMUNISTI SABATO MANIFESTAVANO IN TUTTA ITALIA Daniela Santanché ha definito il festival di Sanremo un festival comunista: “Da ministro voglio salvare il Festival di Sanremo se fosse come deve essere il festival della canzone italiana. Ci guardano in moltissimi stati, quindi io non ne voglio parlare male ma qualcuno si deve fare un esame di coscienza: che il festival sia comunista non è una novità”. Il ministro del turismo si sbaglia di grosso nel definire con quelle parole il festival perchè i comunisti erano in piazza a manifestare contro l’infelice scelta di leggere la lettera del presidente ucraino Zelenskij avallando la propaganda guerrafondaia della NATO, USA e del governo Meloni. Quello che è andato in onda a Sanremo è solo la rappresentazione del pensiero unico che unisce sia il centro destra (di cui la Santanché fa parte ed è una dei suoi migliori rappresentanti) che il centro sinistra fatto di temi frivoli su cui i vari esponenti politici fanno finta di litigare tra loro cercando di distrarre il popolo e gli spettatori dai temi importanti. I Comunisti erano in piazza a manifestare anche contro tutto questo, ribadendo che le priorità sono ben altre come i diritti sociali, il lavoro, la scuola, la sanità pubblica per tutti e un mondo senza l’imperialismo della NATO capace solo di esportare guerre.


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I COMUNISTI SABATO MANIFESTAVANO IN TUTTA ITALIA

Daniela Santanché ha definito il festival di Sanremo un festival comunista: “Da ministro voglio salvare il Festival di Sanremo se fosse come deve essere il festival della canzone italiana. Ci guardano in moltissimi stati, quindi io non ne voglio parlare male ma qualcuno si deve fare un esame di coscienza: che il festival sia comunista non è una novità”.

Il ministro del turismo si sbaglia di grosso nel definire con quelle parole il festival perchè i comunisti erano in piazza a manifestare contro l’infelice scelta di leggere la lettera del presidente ucraino Zelenskij avallando la propaganda guerrafondaia della NATO, USA e del governo Meloni.

Quello che è andato in onda a Sanremo è solo la rappresentazione del pensiero unico che unisce sia il centro destra (di cui la Santanché fa parte ed è una dei suoi migliori rappresentanti) che il centro sinistra fatto di temi frivoli su cui i vari esponenti politici fanno finta di litigare tra loro cercando di distrarre il popolo e gli spettatori dai temi importanti.
I Comunisti erano in piazza a manifestare anche contro tutto questo, ribadendo che le priorità sono ben altre come i diritti sociali, il lavoro, la scuola, la sanità pubblica per tutti e un mondo senza l’imperialismo della NATO capace solo di esportare guerre.

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I COMUNISTI SABATO MANIFESTAVANO IN TUTTA ITALIA Daniela Santanché ha definito il festival di Sanremo un festival comunista: “Da ministro voglio salvare il Festival di Sanremo se fosse come deve essere il festival della canzone italiana. Ci guardano in moltissimi stati, quindi io non ne voglio parlare male ma qualcuno si deve fare un esame di coscienza: che il festival sia comunista non è una novità”. Il ministro del turismo si sbaglia di grosso nel definire con quelle parole il festival perchè i comunisti erano in piazza a manifestare contro l’infelice scelta di leggere la lettera del presidente ucraino Zelenskij avallando la propaganda guerrafondaia della NATO, USA e del governo Meloni. Quello che è andato in onda a Sanremo è solo la rappresentazione del pensiero unico che unisce sia il centro destra (di cui la Santanché fa parte ed è una dei suoi migliori rappresentanti) che il centro sinistra fatto di temi frivoli su cui i vari esponenti politici fanno finta di litigare tra loro cercando di distrarre il popolo e gli spettatori dai temi importanti. I Comunisti erano in piazza a manifestare anche contro tutto questo ribadendo che le priorità sono ben altre come i diritti sociali, il lavoro, la scuola, la sanità pubblica per tutti e un mondo senza l’imperialismo della NATO capace solo di esportare guerre.


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I COMUNISTI SABATO MANIFESTAVANO IN TUTTA ITALIA

Daniela Santanché ha definito il festival di Sanremo un festival comunista: “Da ministro voglio salvare il Festival di Sanremo se fosse come deve essere il festival della canzone italiana. Ci guardano in moltissimi stati, quindi io non ne voglio parlare male ma qualcuno si deve fare un esame di coscienza: che il festival sia comunista non è una novità”.

Il ministro del turismo si sbaglia di grosso nel definire con quelle parole il festival perchè i comunisti erano in piazza a manifestare contro l’infelice scelta di leggere la lettera del presidente ucraino Zelenskij avallando la propaganda guerrafondaia della NATO, USA e del governo Meloni.

Quello che è andato in onda a Sanremo è solo la rappresentazione del pensiero unico che unisce sia il centro destra (di cui la Santanché fa parte ed è una dei suoi migliori rappresentanti) che il centro sinistra fatto di temi frivoli su cui i vari esponenti politici fanno finta di litigare tra loro cercando di distrarre il popolo e gli spettatori dai temi importanti.
I Comunisti erano in piazza a manifestare anche contro tutto questo ribadendo che le priorità sono ben altre come i diritti sociali, il lavoro, la scuola, la sanità pubblica per tutti e un mondo senza l’imperialismo della NATO capace solo di esportare guerre.

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STIPENDI AL LIMITE DELLA POVERTÀ’ Gli stipendi degli italiani sono i più bassi d’ Europa e dal 1990 fino ad oggi sono persino diminuiti del 3%. Il primo stipendio che un italiano riceve sfiora la soglia di povertà, questo è il quadro di una nazione che non fa nulla per migliorare le condizioni di lavoro del proprio popolo ma che anzi, continua a fare tagli in tutti i settori e attacca ogni giorno i pochi diritti dei lavoratori che ancora sono rimasti. Negli ultimi trent’anni sono stati fatti grossissimi tagli in tutti i settori, dalla sanità ai trasporti pubblici, ma anche nella scuola, dove gli studenti sono costretti a stare in strutture sempre più fatiscenti e pericolanti, seguendo programmi non aggiornati e obsoleti e con insegnati sempre più malpagati, precari e demotivati. Secondo un rapporto dell’OCSE, ‘Education at a Glance 2022’, risulta che i docenti italiani sono sostanzialmente più poveri rispetto ai colleghi europei. Un docente in una scuola superiore arriva a guadagnare il 22% in meno rispetto ad un lavoratore di un qualsiasi altro settore con lo stesso titolo universitario. Lo stipendio di un docente italiano di scuola media con 15 anni di servizio è ben lontana non solo rispetto a Paesi come la Germania, caso emblematico con stipendi oltre il doppio di quelli italiani, ma anche rispetto a Francia (-3.783 euro) e Spagna (-8.327 euro). Anche l’andamento delle retribuzioni negli ultimi anni conferma la penalizzazione dei docenti italiani rispetto ai colleghi europei. Ad esempio nel periodo che va dal 2010 al 2021 in Italia le retribuzioni dei docenti di scuola media sono diminuite drasticamente a fronte di un incremento delle retribuzioni medie europee dei docenti dello stesso livello di scuola. Un Paese che non investe nei suoi insegnanti è il riflesso di un più generale mancato interesse nel suo avanzamento. Investire in istruzione vuole dire investire nel proprio futuro. Destra e Sinistra hanno deciso che il Popolo italiano non deve avere un futuro.


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STIPENDI AL LIMITE DELLA POVERTÀ’

Gli stipendi degli italiani sono i più bassi d’ Europa e dal 1990 fino ad oggi sono persino diminuiti del 3%. Il primo stipendio che un italiano riceve sfiora la soglia di povertà, questo è il quadro di una nazione che non fa nulla per migliorare le condizioni di lavoro del proprio popolo ma che anzi, continua a fare tagli in tutti i settori e attacca ogni giorno i pochi diritti dei lavoratori che ancora sono rimasti.

Negli ultimi trent’anni sono stati fatti grossissimi tagli in tutti i settori, dalla sanità ai trasporti pubblici, ma anche nella scuola, dove gli studenti sono costretti a stare in strutture sempre più fatiscenti e pericolanti, seguendo programmi non aggiornati e obsoleti e con insegnati sempre più malpagati, precari e demotivati. Secondo un rapporto dell’OCSE, ‘Education at a Glance 2022’, risulta che i docenti italiani sono sostanzialmente più poveri rispetto ai colleghi europei. Un docente in una scuola superiore arriva a guadagnare il 22% in meno rispetto ad un lavoratore di un qualsiasi altro settore con lo stesso titolo universitario.

Lo stipendio di un docente italiano di scuola media con 15 anni di servizio è ben lontana non solo rispetto a Paesi come la Germania, caso emblematico con stipendi oltre il doppio di quelli italiani, ma anche rispetto a Francia (-3.783 euro) e Spagna (-8.327 euro).
Anche l’andamento delle retribuzioni negli ultimi anni conferma la penalizzazione dei docenti italiani rispetto ai colleghi europei. Ad esempio nel periodo che va dal 2010 al 2021 in Italia le retribuzioni dei docenti di scuola media sono diminuite drasticamente a fronte di un incremento delle retribuzioni medie europee dei docenti dello stesso livello di scuola.
Un Paese che non investe nei suoi insegnanti è il riflesso di un più generale mancato interesse nel suo avanzamento. Investire in istruzione vuole dire investire nel proprio futuro.
Destra e Sinistra hanno deciso che il Popolo italiano non deve avere un futuro.

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